INAIL - Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

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Agenti chimici pericolosi

Gli agenti chimici pericolosi possono indurre effetti dannosi, più o meno gravi (intossicazione, malattia professionale, morte) sull’organismo che ne subisce l’azione, in funzione delle specifiche proprietà chimico-fisiche e tossicologiche, delle modalità di utilizzo degli stessi e della dose assorbita.
 
Ai fini della valutazione del rischio la rappresentazione delle proprietà chimico-fisiche e tossicologiche degli agenti chimici avviene mediante specifiche categorie o classi di pericolo secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Nella fattispecie attualmente si fa riferimento al regolamento CE n. 1272/2008 (CLP) e s.m.i. per le sostanze, a eccezione delle deroghe.
 
La classificazione della pericolosità per la salute deriva da criteri tossicologici.
La tossicità di un agente chimico si esplica:
  • a seguito di assorbimento successivo all’esposizione (inalazione, contatto, ingestione), mediante il superamento delle naturali barriere ed il raggiungimento degli organi bersaglio dell’organismo;
     
  • in funzione della dose assorbita a cui concorrono molti fattori:
    • concentrazione dell’agente nell’ambiente (se aerodisperso)
    • temperatura e umidità ambientale
    • stato fisico (solido, liquido, gassoso)
    • volatilità (se liquido) o granulometria (se solido)
    • uso di Dpi.

Allegati

Categorie di pericolo, etichettatura e scheda dati di sicurezza

Le sostanze e le miscele (preparati, secondo la vecchia dizione) che sono immessi in commercio nel territorio della Unione Europea, sia prodotti che importati, devono essere valutati per le loro proprietà fisico-chimiche, tossicologiche ed ecotossicologiche al fine di individuarne la potenziale pericolosità per l'uomo e per l'ambiente.
Per uniformare la risposta a tale necessità la classificazione delle sostanze pericolose è stata disciplinata a livello europeo fin dal 1967, con l’emanazione della prima direttiva del Consiglio n. 67/548/CEE concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura delle sostanze pericolose.
Oggi il riferimento è il regolamento UE n.1272/2008 (Clp) sulla classificazione, l'etichettatura e l'imballaggio delle sostanze e miscele. Basato sul sistema armonizzato delle Nazioni Unite (GHS), il Clp è entrato in vigore il 20 Gennaio 2009 ed ha completamente sostituito le precedenti disposizioni dal 1 giugno 2015.
Il processo di classificazione delineato dalla normativa si conclude con l’eventuale definizione di pericolosità. I risultati sono comunicati:
  • agli utilizzatori della sostanza attraverso l'etichetta;
  • agli utilizzatori professionali anche attraverso le schede informative in materia di sicurezza.

Ultimo aggiornamento: 12/07/2022