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24 giugno 2025

Sport senza barriere, Dario Accastello “L’arrampicata metafora di vita”

È online un nuovo episodio della serie video dedicata ai nostri assistiti che hanno subito infortunio sul lavoro. Ognuno di loro racconta come, grazie alla pratica sportiva e ai servizi messi a disposizione dall’Inail, abbia seguito con successo un percorso di riabilitazione e reinserimento sociale

Sport senza barriere, Dario Accastello “L’arrampicata metafora di vita”

ROMA – “A settembre 2016 avevamo appena costituito la società con mia moglie, lei era incinta al secondo mese e ho avuto un incidente in azienda dove la forca del trattore venendomi addosso, mi ha schiacciato la gamba sinistra. Nel frattempo, ho avuto la conferma che ad aprile sarebbe nata Greta e lì mi sono detto, io per aprile ci sarò di sicuro in sala parto. Questo era proprio il mio obiettivo e ho fatto anche prima: a febbraio ero già a posto e poi due anni dopo, arrivato Lorenzo ora siamo in quattro”.

L’incidente con il trattore e l’amputazione della gamba sinistra. Dario Accastello, quarantenne di Virle in provincia di Torino, racconta nel video l’incidente accaduto nella sua azienda, dove è anche unico lavoratore, e in seguito al quale ha subito l’amputazione della gamba sinistra. “Abbiamo un allevamento di bovini di razza piemontese e più coltiviamo foraggi, cereali e queste cose principalmente per l’approvvigionamento degli animali – precisa. È un’attività familiare che aveva già mio papà, mio nonno”. Da quel momento, il percorso di riabilitazione e recupero procede speditamente, con l’obiettivo di tornare al più presto al lavoro e a occuparsi della sua famiglia. Dario Accastello riceve il sostegno dell’Inail che predispone per lui un progetto di reinserimento lavorativo.

“Arrampicare, un’emozione fortissima”. Ma c’è un altro obiettivo nella sua mente: ricominciare ad arrampicare, sport che lo appassiona e che aveva già praticato prima dell’infortunio. Con una protesi sportiva e la voglia di rimettersi in gioco, Dario riparte dalla sua passione. “Quando arrampico provo un’emozione di esclusione totale da tutto il resto - spiega. Quindi sento solo me stesso, la fatica, il mio respiro. Concentrarmi sui movimenti da fare in successione: è una sensazione bellissima”.

Gli assistiti avviati alle discipline paralimpiche. Il reinserimento sociale delle persone con disabilità da lavoro attraverso lo sport affianca il sostegno economico destinato dall’Inail agli assistiti, e con il tempo ha acquisito un ruolo sempre più centrale tra le attività istituzionali. Attraverso il Centro Protesi di Vigorso di Budrio, l’Istituto fornisce i servizi necessari per avviare il percorso di riabilitazione, servizi che possono includere anche protesi per praticare diverse attività sportive. Oltre al supporto offerto dal Centro Protesi, dalle filiali e dai punti di assistenza attivi sul territorio, Inail mette a disposizione dei propri assistiti, con la collaborazione del Comitato Italiano Paralimpico (Cip), corsi di avviamento allo sport con l’obiettivo di ottenere un maggior benessere psicofisico per gli infortunati e il loro reinserimento sociale. Nell’ambito della collaborazione con il Cip, tra le attività previste dal Piano quadriennale per la promozione e la diffusione della pratica sportiva delle persone con disabilità da lavoro, nel 2022 l’avviamento alle discipline paralimpiche ha coinvolto 905 assistiti.

L’impegno dell’Istituto per le persone con disabilità da lavoro. Grazie alle convenzioni stipulate con tutte le Regioni e ai numerosi accordi contrattuali con strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, nel 2022 sono state erogate 592.754 prestazioni a favore di 16.808 persone. La spesa sostenuta, pari a circa 9,3 milioni di euro, è in aumento rispetto al 2021, a conferma di un netto miglioramento della tutela sanitaria assicurata dall’Inail ai propri assistiti. Gli infortunati sul lavoro che hanno seguito i corsi di avviamento all’attività sportiva o che utilizzano i sussidi protesici messi a disposizione dall’Inail, anche per attività agonistica, si sono pienamente reinseriti nella società dopo l’infortunio. Inoltre, come dimostrano i protagonisti delle videostorie, hanno recuperato autonomia e voglia di vivere grazie allo sport. E questo, in alcuni casi, ha favorito anche il ritorno all’attività lavorativa, o la motivazione per cercare un nuovo lavoro.

L’eredità di Antonio Maglio. Precursore e personalità di riferimento in Italia nell’uso dello sport come strumento di riabilitazione e reinserimento sociale degli infortunati sul lavoro è stato proprio un medico dell’Inail, Antonio Maglio, ispiratore dei primi Giochi Paralimpici di Roma nel 1960. Il patrimonio di competenze che oggi ci appartiene in questo settore, affonda le radici in quegli anni. Il progetto “Sport senza barriere” è stato ideato per raccogliere quell’esperienza e testimoniarne il valore, come segnale di continuità.