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25 ottobre 2023
Forum della prevenzione “Made in Inail”, il Giubileo della sicurezza al centro dell’evento finale di Roma
La tappa conclusiva del roadshow che negli ultimi sette mesi ha attraversato tutto il Paese, coinvolgendo oltre 500 relatori in un dialogo sulle strategie più efficaci di contrasto agli infortuni e alle malattie professionali, è stata l’occasione per tracciare un bilancio dell’iniziativa e avviare un confronto con istituzioni, enti locali e parti sociali sulle azioni da promuovere in vista dei prossimi grandi appuntamenti che interessano la Capitale
Forum della prevenzione “Made in Inail”, il Giubileo della sicurezza al centro dell’evento finale di Roma

ROMA - A quasi sette mesi dalla prima tappa di Sassari dello scorso 29 marzo, ieri mattina la Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano della Camera di Commercio di Roma ha ospitato l’evento finale nazionale del Forum della prevenzione “Made in Inail”, il roadshow organizzato dall’Istituto per presentare il Piano della prevenzione 2022-2024 e promuovere in tutta Italia il confronto con istituzioni, enti locali e parti sociali sulle strategie più efficaci di contrasto agli infortuni e alle malattie professionali. “Nella Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro – ha spiegato il commissario straordinario dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo – l’appuntamento di oggi è l’occasione per tracciare un bilancio di questo percorso di ascolto e dialogo col territorio, che ha coinvolto complessivamente oltre 500 relatori in più di 100 tavole rotonde, e per una riflessione a tutto campo sul tema della prevenzione in vista dei prossimi grandi eventi che interessano la Capitale, a partire dal Giubileo del 2025, che prevede la realizzazione di opere essenziali per una spesa che supera i tre miliardi di euro, e dalla candidatura a ospitare l’Expo 2030, con investimenti stimati in 5,8 miliardi”.
D’Ascenzo: “Questa iniziativa punto di partenza per rafforzare ulteriormente il nostro impegno”. Intervenendo in apertura di evento insieme al presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, e all’assessore comunale all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, D’Ascenzo ha insistito sull’importanza della collaborazione tra tutti gli attori del sistema della sicurezza. “Per ridurre sempre di più il numero degli infortuni e delle malattie professionali – ha detto – serve l’impegno costante di tutti. La conclusione di questa iniziativa, che ha avuto il merito di approfondire la discussione su alcune tematiche specifiche dei luoghi visitati, non è un punto di arrivo ma un punto di partenza per concentrarci ancora di più sull’attività di prevenzione, entrando nelle scuole, per sensibilizzare le nuove generazioni attraverso iniziative che utilizzano i loro linguaggi, all’interno delle aziende e anche nelle famiglie, per far passare questo messaggio”.
Dalla mobilità stradale alla logistica approfondita l’analisi di specifiche tematiche territoriali. Il programma dell’evento, moderato dal coordinatore generale della Consulenza tecnica salute e sicurezza dell’Inail, Fabrizio Benedetti, è proseguito con la proiezione di un video che ha riassunto i contenuti delle 23 tappe regionali del tour della prevenzione, ciascuna delle quali è stata dedicata all’approfondimento di specifiche tematiche territoriali. La sicurezza delle aree portuali, per esempio, è stata al centro degli eventi di Ancona e Trieste, a Milano si è parlato dei rischi della mobilità stradale, a Trento e Cagliari delle trasformazioni legate ai processi di digitalizzazione e innovazione tecnologica, a Bologna della logistica, a Potenza e Bolzano dell’agricoltura, a Napoli dell’edilizia, a Palermo di rischio chimico, sviluppo sostenibile e intelligenza artificiale, a Bergamo della tutela dei lavoratori dei settori del turismo e dello spettacolo. Ampio spazio, inoltre, hanno avuto i temi della formazione e della scuola, il cui ruolo è fondamentale per educare i giovani, lavoratori e imprenditori del futuro, sul valore della prevenzione, che sono stati affrontati, in particolare, negli incontri che si sono svolti in Puglia, Piemonte, Calabria, Campania, Veneto, Lazio e Liguria.
Il ruolo dell’Istituto in uno scenario in rapida trasformazione. A seguire il direttore centrale Prevenzione, Ester Rotoli, ha illustrato il ruolo svolto dall’Inail per promuovere la salute e la sicurezza all’interno di uno scenario in rapida trasformazione per effetto delle transizioni verde, digitale e demografica, in cui ai rischi tradizionali si aggiungono i rischi emergenti che derivano dai nuovi modelli di produzione e di organizzazione del lavoro. In questo contesto, ha sottolineato Rotoli, “il Piano nazionale di ripresa e resilienza è una leva attraverso la quale è possibile favorire la competitività affrontando la sfida delle trasformazioni, con le sue priorità trasversali della parità di genere, della protezione dei giovani e del superamento dei divari territoriali, che accompagnano anche le azioni promosse dall’Istituto lungo tre direttrici: promuovere la collaborazione istituzionale e il dialogo sociale, incrementare il capitale salute e sicurezza di lavoratori e aziende e diffondere la cultura della prevenzione nella scuola”.
Dai bandi Isi oltre tre miliardi di euro di incentivi a fondo perduto. Tra le iniziative più recenti dell’Inail rientrano la collaborazione con il sistema delle regioni per interventi formativi rivolti ai lavoratori impegnati nei cantieri del Pnrr e i protocolli d’intesa sottoscritti con i grandi gruppi industriali destinatari dei fondi del Piano, per la sperimentazione sul campo delle soluzioni tecnologiche innovative sviluppate dai ricercatori dell’Istituto, dagli esoscheletri collaborativi per la riduzione dei rischi da sovraccarico biomeccanico ai robot umanoidi per supportare i lavoratori nelle attività più pericolose o più gravose dal punto di vista fisico. Con i bandi Isi, inoltre, a partire dal 2010 l’Istituto ha messo a disposizione delle imprese più di tre miliardi di euro a fondo perduto per la realizzazione di progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nella prima tavola rotonda il contributo delle organizzazioni sindacali e datoriali. Con la tavola rotonda sul ruolo delle parti sociali per una prevenzione partecipata moderata da Guglielmo Loy, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inail, l’evento ha spostato i riflettori sulla realtà economica di Roma e del Lazio, attraverso il coinvolgimento di rappresentanti delle organizzazioni sindacali e datoriali del territorio. Dagli interventi di Natale Di Cola, segretario generale Cgil Roma e Lazio, Nicola Capobianco, segretario generale Filca-Cisl Roma, Alberto Civica, segretario generale Uil Roma e Lazio, Angelo Camilli, presidente Unindustria Lazio, Antonio Ciucci, presidente Ance Roma-Acer, e Stefano Fineschi, responsabile Sicurezza Cna Roma, è emersa in particolare la necessità di tutelare i lavoratori che saranno impegnati nei tanti cantieri legati al Giubileo del 2025 non solo attraverso l’incremento dell’attività di vigilanza, fondamentale per garantire il rispetto delle misure di prevenzione, ma anche con iniziative formative, informative e di sensibilizzazione volte ad aumentare la consapevolezza dei rischi da parte di tutti gli attori del sistema produttivo.
Loy: “Le politiche devono essere adattate alle caratteristiche di ogni contesto”. “Occorre tenere insieme – ha riassunto Loy – la doverosa funzione di controllo che spetta allo Stato e l’aspetto della prevenzione, in modo da anticipare le difficoltà delle aziende, e in particolare delle piccole e medie imprese, nell’implementazione di tutte le misure previste da un sistema regolatorio complesso”. A questo proposito, “l’Inail offre al sistema del lavoro e delle imprese strumenti di supporto di natura prevenzionale. Al di fuori del suo ambito, però, c’è un mondo che interviene sulla formazione e sull’innovazione che deve necessariamente interiorizzare il tema della sicurezza come elemento caratterizzante qualsiasi intervento pubblico a sostegno delle imprese”. Nel Lazio, ha aggiunto il presidente del Civ, “i luoghi di lavoro sono quasi 320mila e quasi due milioni e mezzo le donne e gli uomini che vi operano sotto forma di lavoro dipendente e autonomo. L’incrocio tra questi due dati ci dice quanto sia necessario e urgente rafforzare tutte le politiche di prevenzione, adattandole e plasmandole tenendo conto delle specificità di ciascun contesto produttivo”.
Nella seconda tavola rotonda la sfida delle grandi opere per l’Anno Santo. Il tema del “Giubileo della sicurezza” è stato ulteriormente approfondito nella seconda tavola rotonda, moderata dal direttore regionale Lazio dell’Istituto, Domenico Princigalli, con Marco Vincenzi, consulente del commissario straordinario per il Giubileo 2025, Lamberto Giannini, prefetto di Roma, Giovanni Conzo, procuratore aggiunto della Repubblica di Roma, Marco Sangiorgio, direttore generale di Giubileo Spa, Ugo Taucer, consigliere del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e don Francesco Scalzotto, officiale del Dicastero per l’evangelizzazione del Giubileo 2025. In un contesto di grandi opere che interesseranno non solo il settore delle costruzioni, ma anche la logistica, i trasporti, la sanità e la ricezione turistica, la discussione ha ribadito, in particolare, la necessità di un impegno congiunto di Inail, Regione, Comune, Prefettura, Ispettorato nazionale del lavoro e parti sociali per garantire la sicurezza dei lavoratori, dei volontari e dei milioni di pellegrini attesi nella Capitale, sensibilizzando le imprese e le stazioni appaltanti pubbliche e private, promuovendo la formazione e l’informazione, rafforzando la sorveglianza, monitorando la corretta applicazione della normativa e attuando strategie di prevenzione tramite progetti innovativi e soluzioni tecnologiche all’avanguardia.
Tardiola: “Il nostro compito è mettere in rete tutte le risorse disponibili”. “Come è stato giustamente ricordato da molti relatori – ha sottolineato nell’intervento conclusivo il direttore generale dell’Inail, Andrea Tardiola – il nostro Paese dispone di un quadro normativo preposto ai temi della salute e della sicurezza tra i più avanzati d’Europa. Il nostro viaggio è partito anche con l’obiettivo di verificare la robustezza di questo sistema di regole, la cui messa a terra, a latitudini e in momenti diversi, ha una differente efficacia. Da questo lungo giro per l’Italia è emerso un vero e proprio ‘esercito della sicurezza’ composto da tecnici, professionisti, ispettori, ingegneri, medici dedicati alla grande sfida della prevenzione. Il ruolo dell’Istituto deve essere quello di tenerli in rete, indirizzando i loro sforzi verso obiettivi di tutela e trasformazione, per inseguire i grandi cambiamenti del mondo del lavoro che generano nuovi rischi”.
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Pubblicazione
25/10/2023, 10:55
Ultimo aggiornamento
25/10/2023, 10:55
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