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14 dicembre 2022
Alleggeriamo il carico! Conclusa la campagna europea 2020-2022 sulla prevenzione dei disturbi muscoloscheletrici
La Direzione generale dell’Inail ha ospitato l’evento nazionale di chiusura dell’iniziativa promossa dall’Agenzia di Bilbao per la sicurezza e la salute sul lavoro. È stata l’occasione per tirare le somme dei risultati raggiunti e illustrare le esperienze aziendali italiane presentate nell’ambito del concorso dedicato alle buone pratiche
Alleggeriamo il carico! Conclusa la campagna europea 2020-2022 sulla prevenzione dei disturbi muscoloscheletrici

ROMA - L’auditorium della Direzione generale dell’Inail lunedì mattina ha fatto da cornice all’evento nazionale conclusivo dell’edizione 2020-2022 della campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri”, promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha), di cui l’Istituto è Focal point per l’Italia attraverso il coordinamento della Direzione centrale prevenzione, e dedicata ai disturbi muscoloscheletrici, con lo slogan “Alleggeriamo il carico!”. È stata l’occasione per fare un bilancio dei risultati raggiunti nell’ultimo biennio e presentare esempi aziendali di buone pratiche che hanno partecipato al concorso collegato alla campagna.
Bettoni: “È un problema che riguarda oltre cinque milioni di lavoratori”. “La campagna lanciata il 12 ottobre 2020 a Bruxelles – ha spiegato nel saluto di apertura il presidente dell’Inail, Franco Bettoni – ha inteso sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sui disturbi dell’apparato muscoloscheletrico correlati all’attività lavorativa, di cui soffrono, secondo le statistiche più recenti, oltre cinque milioni di lavoratori, a conferma del fatto che si tratta del problema di salute lavoro-correlato più comune in Europa”. I fattori di rischio, ha aggiunto, “sono di diversa natura e tipici delle attività a prevalente impegno fisico e manuale. Nel nostro Paese i settori più colpiti sono l’agricoltura, le costruzioni e il manifatturiero, seguiti da commercio e trasporti”.
“Attraverso la condivisione delle attività di ricerca vogliamo stimolare nuovi percorsi di studio”. “L’Istituto – ha proseguito Bettoni – è sempre ben lieto di mettere a disposizione dell’Eu-Osha le proprie conoscenze tecnico-scientifiche per condividerle con una comunità qualificata di esperti in salute e sicurezza sul lavoro a livello europeo e trasferire gli importanti risultati delle attività di ricerca promosse dall’Istituto, stimolando nuovi percorsi di studio, attraverso una stretta collaborazione tra tutti i partner della rete, anche a livello territoriale”. La campagna 2020-2022, in particolare, in Italia è stata promossa in collaborazione con i Ministeri del Lavoro e della Salute, l’Istituto superiore di sanità, la Conferenza delle regioni e delle province autonome, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, le organizzazioni di rappresentanza dei datori di lavoro e l’Anmil.
Tardiola: “Dobbiamo confrontarci con performance e soluzioni degli altri grandi Paesi”. “La logica alla base di questa campagna – ha detto il direttore generale dell’Inail, Andrea Tardiola – è la stessa che ha caratterizzato l’iniziativa dell’Istituto durante tutto l’anno, ovvero la necessità di stare in rete, di affrontare il tema dell’aggiornamento continuo, dell’analisi dei rischi e delle soluzioni innovative da individuare per minimizzarli o azzerarli del tutto, attraverso partenariati e collaborazioni. Quella della sicurezza è una battaglia europea e quindi da parte nostra c’è la necessità di avere come riferimento i numeri, le performance, i problemi e le soluzioni degli altri grandi Paesi con cui ci confrontiamo. Con questa giornata si chiude un percorso, ma siamo già al lavoro per preparare la prossima campagna”.
Rotoli: “Non è solo una celebrazione, ma anche un momento importante di diffusione dei saperi”. L’evento finale della campagna europea, ha sottolineato Ester Rotoli, direttore centrale Prevenzione dell’Inail e manager del Focal point Italia dell’Eu-Osha, “non è soltanto una celebrazione, ma anche un momento importante di diffusione dei saperi, perché le buone pratiche elaborate dagli enti e dalle imprese devono essere divulgate per far sì che siano adottate anche in altri contesti. L’impegno che assumiamo insieme alla rete tripartita, nella quale sono rappresentate le istituzioni competenti e le parti sociali, è quello di farci parte attiva nei confronti del Ministero del Lavoro affinché si recuperi l’attività svolta nell’ambito della Commissione consultiva permanente per il riconoscimento e la certificazione del valore delle pratiche agite come buone prassi che possono essere esportate in altre aziende”.
Grosso: “Dal network tripartito un effetto moltiplicatore”. Come riassunto da Francesca Grosso, referente Inail delle campagne europee Eu-Osha, la campagna sui disturbi muscoloscheletrici “ha dato l’opportunità per fare sensibilizzazione, creare sinergie e diffondere conoscenza scientifica, attraverso pubblicazioni ed eventi organizzati sul territorio, anche grazie al contributo delle Direzioni regionali dell’Istituto, da tradurre poi in azioni concrete e in veri e propri strumenti di lavoro utili alle imprese”. La sfida per la gestione dei disturbi muscoloscheletrici “parte da una corretta valutazione dei rischi, affrontando l’adattamento dei luoghi di lavoro, i processi di approvazione, le tecnologie collaborative, l’ergonomia fino ad arrivare ai cambiamenti veri e propri dei modelli organizzativi”. Il punto di forza è rappresentato proprio dal network tripartito, “una pluralità di organizzazioni e persone che attraverso la collaborazione, condivisione e partecipazione hanno prodotto un effetto moltiplicatore del messaggio della campagna”.
Curtarelli: “Molte delle soluzioni sono semplici e a basso costo”. Richiamando i punti chiave della discussione che si è svolta il 14 e 15 novembre a Bilbao, in occasione del vertice “Ambienti di lavoro sani e sicuri” che ha chiuso ufficialmente la campagna a livello europeo, Maurizio Curtarelli, project manager dell’Eu-Osha, ha sottolineato che “la disabilità nelle persone con disturbi muscoloscheletrici cronici può essere prevenuta o ridotta con una gestione tempestiva e adeguata, per evitare la fuoriuscita della persona dall’occupazione e dal mercato del lavoro”. Molti degli interventi, ha aggiunto, “sono spesso semplici e a basso costo. Talvolta si tratta di semplici adattamenti della postazione lavorativa, ma per realizzarli è necessaria una cultura organizzativa aperta, in cui i lavoratori possono parlare dei propri problemi e collaborare con i manager per progettare insieme delle soluzioni”.
La sicurezza sul lavoro nell’era digitale al centro della campagna 2023-2025. Anticipando i contenuti della prossima campagna europea dedicata all’impatto delle nuove tecnologie digitali sul lavoro, che prenderà il via nel 2023 per proseguire fino al 2025, Curtarelli ha spiegato che “si articolerà in cinque aree prioritarie: il lavoro su piattaforma digitale, la robotica avanzata e l’intelligenza artificiale, il telelavoro, analizzando anche le dinamiche del lavoro ibrido, in parte in presenza e in parte da remoto, la gestione dei lavoratori tramite l’intelligenza artificiale e l’utilizzo di dispositivi intelligenti per la prevenzione e il miglioramento della salute e sicurezza sul lavoro”. In termini di risorse, la campagna svilupperà e diffonderà, come quella appena conclusa, pubblicazioni e materiali che saranno a disposizione di tutti i partner, a partire dai video di Napo, protagonista di una serie di cartoni animati che introducono in maniera spiritosa e stimolante argomenti relativi alla prevenzione dei rischi, e dal premio per la valorizzazione delle buone pratiche.
Analisi computerizzata delle posture ed ergonomia partecipativa nei progetti di rilevanza europea. Le buone pratiche promosse da aziende italiane per la prevenzione e la gestione dei disturbi muscoloscheletrici negli ambienti di lavoro, presentate nel corso dell’evento di ieri, comprendono i progetti di Servizi Italia Spa e Zegna Baruffa Lane Borgosesia Spa, già premiate dall’Eu-Osha tra le imprese che si sono distinte a livello europeo per il loro impegno nell’individuazione attiva dei rischi e nella messa in atto di soluzioni innovative ed efficaci. La buona pratica di Servizi Italia, azienda leader nel settore dei servizi integrati in ambito sanitario, riguarda in particolare la creazione di postazioni di lavoro più ergonomiche nelle sue lavanderie industriali, a partire da una valutazione dei rischi con tecnologia indossabile wifi per l’analisi computerizzata delle posture, effettuata in collaborazione con ErgoCert, ente di certificazione per l’ergonomia. Zegna Baruffa Lane Borgosesia, realtà di eccellenza nella lavorazione tessile della lana, ha collaborato invece con gli Istituti clinici scientifici Maugeri per rendere concreto il concetto di ergonomia partecipativa.
Le altre buone pratiche premiate. La necessità di un coinvolgimento attivo dei lavoratori nella valutazione del rischio e nell’implementazione di procedure e cambiamenti ergonomici per la prevenzione dei disturbi muscoloscheletrici è stata ribadita più volte anche durante la presentazione delle altre buone pratiche premiate a livello nazionale, che sono state realizzate da Lamberti Spa, Asl di Bari - Dipartimento di prevenzione - Spesal Area Nord, Azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino - Presidio Molinette, Istituto Auxologico Italiano (sede Piancavallo) e Gruppo Ecosafety, Oerlikon Friction Systems Italia Srl, Feralpi Group, Amazon Italia Logistica Srl, Aifos Service, Associazione culturale Igiea, Associazione per la sicurezza dei lavoratori dell’edilizia di Milano, Lodi, Monza e Brianza (Asle-Rlst), Ente scuola edile cremonese e Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi.
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Pubblicazione
14/12/2022, 09:25
Ultimo aggiornamento
14/12/2022, 09:25
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