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17 ottobre 2018

PA digitale, all’Inail presentate le buone prassi della comunicazione social

In un seminario che si è svolto presso la direzione generale di piazzale Pastore, rappresentanti dell’Istituto, media manager ed esperti si sono confrontati su nuovi modelli e percorsi di crescita per una pubblica amministrazione al passo coi tempi

PA digitale, all’Inail presentate le buone prassi della comunicazione social

PA digitale, all’Inail presentate le buone prassi della comunicazione social

ROMA - “La domanda che la PA deve porsi non è più se utilizzare o meno i nuovi canali di comunicazione, ma come utilizzarli al meglio”. È questo il messaggio lanciato ieri a Roma, presso l’Auditorium della direzione generale dell’Istituto di piazzale Pastore, dal seminario “Social media e storytelling per raccontare Inail”, nel corso del quale rappresentanti dell’Istituto, social media manager ed esperti hanno portato la loro esperienza, suggerendo nuovi modelli e percorsi di crescita.
 
Paura: “Abbiamo il dovere di stare dov’è il nostro pubblico”. Ad aprire il dibattito è stato l’intervento del direttore centrale Pianificazione e Comunicazione dell’Inail, Giovanni Paura, che ha sottolineato l’esigenza delle PA di partecipare alla rivoluzione portata dai nuovi media. “Ci troviamo al cospetto – ha detto Paura – di quella che Henry Jenkins definiva ‘cultura convergente’, che integra cioè la cultura tecnologica con l’intelligenza collettiva e la partecipazione, per realizzare ciò che in sintesi si potrebbe definire democrazia partecipativa. L’Inail ha il dovere di stare dov’è il suo pubblico”.
 
Un approccio multi-canale e sinergico. “Avevamo capito l’importanza dei nuovi canali di comunicazione già nel 2010 – ha raccontato Michele Troianiello, social media manager dell’Istituto – ma una vera pianificazione si è avuta solo nel 2015, quando abbiamo deciso di unificare i profili Facebook e di aprirne altri su Twitter, Instagram e YouTube”. Oggi su Youtube il canale dell’Inail, vincitore nel 2016 del premio Smau per l’innovazione, rappresenta la più grande videoteca italiana sulla sicurezza sul lavoro.
 
La tecnica dello storytelling per raccontare le attività istituzionali. Uno dei progetti di comunicazione dell’Istituto più innovativi è la campagna “Belle Storie”, nata inizialmente su Facebook e diventata in seguito anche una campagna video. I suoi protagonisti sono alcuni infortunati sul lavoro che, grazie agli ausili tecnici del Centro Protesi Inail e al supporto dei team multidisciplinari dell’Istituto, hanno trovato la forza di rimettersi in gioco. Belle storie di rinascita che basano il loro successo su due fattori principali: il realismo con il quale vengono raccontate e l’autenticità fornita dalla voce degli stessi protagonisti.
 
La bella storia di Claudio De Vivo. Uno di loro è il 38enne campano Claudio De Vivo, che ha portato la sua testimonianza all’evento. Vittima nel 2008 di un grave incidente sul lavoro che gli è costato l’amputazione di una gamba sotto al ginocchio, grazie a una protesi da corsa fornitagli dal Centro Protesi di Vigorso di Budrio De Vivo ha scoperto il mondo dello sport paralimpico, diventando in seguito campione italiano nei 1.500 metri e recordman mondiale della specialità. Ora il suo obiettivo è la partecipazione ai Giochi paralimpici di Tokyo 2020. “Senza l’Inail – ha detto commosso l’atleta – per me sarebbe stato difficile, se non impossibile, fare sport o trovare un lavoro. Grazie per aver realizzato i miei sogni”.
 
Da Telegram a Instagram è in corso una rivoluzione. La nuova comunicazione della PA non passa solo attraverso Facebook e YouTube. Alessandra Migliozzi, capo ufficio stampa del Miur, ha spiegato ai presenti l’utilità di uno strumento come Telegram: “Si presta benissimo alle informazioni di servizio del Ministero e ci permette di raggiungere immediatamente i nostri destinatari: studenti, famiglie, professori”. Michela Troia, responsabile social media dell’Istat, ha sottolineato l’importanza di un social network come Instagram, che consente all’istituto di statistica di interagire con i più giovani, cogliendo così i fabbisogni informativi su cui spesso c’è un buco statistico. Gabriele Palamara, responsabile social media del Ministero dello Sviluppo economico, ha evidenziato invece la necessità di avere una comunicazione integrata tra gli uffici e una condivisione intersettoriale di informazioni, attività e pubblicazioni.
 
Fondamentale investire sulle giuste professionalità. Se molto si è fatto, per migliorare la qualità della comunicazione c’è ancora tanto lavoro da fare: ne hanno parlato nelle loro riflessioni conclusive Francesco Di Costanzo, presidente di PA Social, prima associazione italiana dedicata alla nuova comunicazione via web, social network e chat, e Sergio Talamo, direttore Comunicazione, Editoria, Trasparenza e Relazioni esterne di Formez PA, che hanno ricordato come sia fondamentale in questa fase investire sulle giuste professionalità, adeguando anche la legislazione e il modo di operare della pubblica amministrazione a questa nuova realtà.

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