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11 dicembre 2017

Ricerca, nella sede Inail la Giornata nazionale di lancio dei bandi Horizon 2020 su "Smart, green and integrated transport"

Il 1° dicembre scorso l’Istituto ha ospitato l’evento organizzato dall’Agenzia per la promozione della ricerca europea (Apre) per conto del Miur insieme alla rappresentanza del progetto e alla Commissione Europea. Dall’Inail l’illustrazione delle linee guida sul progetto Futures e sugli altri contributi della ricerca su sanità e trasporti

Ricerca, nella sede Inail la Giornata nazionale di lancio dei bandi Horizon 2020 su "Smart, green and integrated transport"

Immagine giornata lancio bandi Horizon 2020 auditorium Inail

È stato l’auditorium della direzione generale Inail la sede scelta a Roma, venerdì 1° dicembre scorso, per la Giornata nazionale di lancio dei bandi relativi al Social Challenge (SC) 4 su "Smart, green and integrated transport", in occasione della pubblicazione dell’ultimo Work Programme 2018-2020 di Horizon 2020. Il programma europeo prevede uno stanziamento finanziario di circa 1 miliardo di euro, ripartito in tre aree: mobilità per la crescita (mobility for growth); digitalizzazione dei servizi di trasporto (digitising and transforming European industry and services: automated road transport); sostenibilità ambientale (building a low-carbon, climate resilient future: green vehicles). La giornata era specificamente indirizzata agli stakeholders italiani interessati a presentare proposte progettuali in relazione al piano di lavoro 2018-2020 in ambito trasporti, in un confronto con i rappresentanti della Commissione Europea, del Miur e di altre istituzioni.

Dalla ricerca alle connessioni con i trasporti. Dopo i saluti istituzionali del Presidente dell’Apre, Alessandro Damiani, del Direttore centrale ricerca Inail, Edoardo Gambacciani, e di Fabrizio Cobis, dirigente della Direzione generale ricerca del Miur, a illustrare l’impegno dell’Inail nel campo della ricerca e a presentare attività e progetti in corso è stata Diana Gagliardi, responsabile della  sezione tecnico scientifica di supporto alle reti di ricerca internazionali presso il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro ed ambientale (Dimeila) dell’Istituto. “Anche se nel settore dei trasporti è meno conosciuto in quanto partecipa generalmente ai bandi sulla salute e sui cambiamenti demografici (SC1), dal 2010 l’Inail ha acquisito le competenze di ricerca dell’Ispesl. Si è così venuto a creare - ha affermato la ricercatrice - un sistema in cui ricerca, prevenzione, assicurazione, assistenza sanitaria, riabilitazione e reinserimento al lavoro operano in maniera integrata nell’ottica dello sviluppo del Polo unico della salute e della sicurezza dei lavoratori”. Dopo aver presentato l’articolazione interna del settore Ricerca, Gagliardi si è soffermata sulle peculiarità del comparto della mobilità. Se è evidente che il settore dei trasporti è focalizzato sugli aspetti di sviluppo di nuove tecnologie, tra gli obiettivi dei programmi contenuti in Horizon 2020 sono previsti aspetti di protezione della salute del cittadino, sia come lavoratore sia come utente. E la ricerca può contribuire a ridurre in maniera importante l’incidenza degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali migliorando la sicurezza e la salute dei lavoratori. “In Italia - ha proseguito la ricercatrice del Dimeila - il settore dei trasporti rappresenta la causa di una percentuale rilevantissima degli infortuni sul lavoro. Anche a livello europeo le statistiche coincidono con quelle italiane, dove gli incidenti mortali legati a questo settore rappresentano circa il 17% degli infortuni, e quello dei trasporti è il terzo settore produttivo per incidenza di infortuni sul lavoro. Se poi si considerano anche altri settori che utilizzano i mezzi di trasporto, l’incidenza degli infortuni sale fino al 35%, secondo il rapporto Eurostat 2014. Ma non solo. Anche molte malattie professionali (ipoacusie, disturbi muscolo scheletrici, stress lavoro-correlato solo per citarne alcune) sono particolarmente frequenti nel settore dei trasporti.”.

La ricerca e la “prevention through design”. Dopo questa introduzione, Gagliardi è entrata nel merito delle attività di ricerca dell’Inail sottolineando l’importanza di un approccio innovativo alle problematiche di salute e sicurezza, basato sullo sviluppo del concetto di “prevention through design”, ovvero di un coinvolgimento diretto e precoce della ricerca su salute e sicurezza dei lavoratori fin dalla fase di progettazione di nuove tecnologie o processi di lavoro. Molti studi hanno già dimostrato come un simile approccio possa comportare rilevanti risparmi non solo dal punto di vista produttivo ma soprattutto nell’ottica di riduzione dei costi di gestione delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro, contribuendo nel contempo a sviluppare un sistema di prevenzione più efficace e sostenibile.

La rete Perosh, un think tank europeo per la ricerca.  L’Inail - ha proseguito nel suo intervento Diana Gagliardi - fa parte di un network di ricerca europea, il Perosh, nell’ambito del quale contribuisce alla realizzazione di progetti di ricerca congiunta a cui partecipano, in diversa composizione, i 13 istituti nazionali operanti nel settore della ricerca su salute e sicurezza dei lavoratori nei 12 paesi membri che costituiscono la rete.

I programmi Inail: il progetto Futures. La ricercatrice si è poi soffermata su uno dei progetti dell’Inail svolti a livello internazionale nell’ambito della rete Perosh: il progetto “Futures”, coordinato dall’Istituto attraverso il Dimeila, basato su metodologia Delphi e che ha permesso di sviluppare una road map per l’implementazione delle priorità fissate dalla Commissione Europea per la ricerca su salute e sicurezza sul lavoro nell’ambito della strategia Horizon 2020.

I bandi di ricerca esterni.  Altra capacità di fare rete dell’Inail, a livello europeo e nazionale, è data dall’esternalizzazione di alcune attività di ricerca strategica dell’istituto, che viene svolta attraverso bandi pubblici a cui partecipano università, centri e istituti di ricerca, con un finanziamento complessivo di oltre 13 milioni e mezzo di euro ripartito su 48 progetti. Fra questi, interessanti sviluppi potranno derivare dall’utilizzo degli open data Inail, in considerazione della loro disponibilità ed interoperabilità con i dati di registri di esposizione ovvero con altre banche dati. Gli sviluppi di ricerca connessi all’uso di questi dati sono in fase iniziale. Sono comunque già evidenti alcune grandi opportunità: il collegamento tra fonti diverse, l’esplorazione di situazioni meno evidenti, un ampliamento delle conoscenze con ricadute positive in molteplici settori scientifici. Non mancano tuttavia sfide e criticità, rappresentate dai costi elevati, dalla dimensione dei dati e dalla loro eterogeneità, dalla poca armonizzazione di tecnologie diverse.

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