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01 dicembre 2017

“Un lavoro per tutti”, convegno all’Inail su disabilità e reinserimento

All’evento hanno partecipato i vertici dell’Istituto, esperti del settore e rappresentanti del mondo accademico. In conclusione la cerimonia di premiazione della prima edizione del concorso “Scatto inSuperAbile”

“Un lavoro per tutti”, convegno all’Inail su disabilità e reinserimento

“Massy Runner” di Cristiano Ragab, primo classificato nella sezione “Disabilità”, categoria “foto singola”, del concorso fotografico “Scatto inSuperAbile”

ROMA - L’inclusione lavorativa e il contrasto ai pregiudizi e alle discriminazioni delle persone con disabilità sono stati i temi al centro del convegno “Un lavoro per tutti”, organizzato il 29 novembre scorso a Roma, presso l’Auditorium della Direzione generale Inail di Piazzale Pastore, in vista della Giornata internazionale della disabilità del 3 dicembre.

De Felice: “Costruire una strumentazione per gestire le situazioni di reinserimento”. Dopo essersi soffermato sulla necessità di intendersi, in modo univoco, sul concetto di “accomodamenti ragionevoli”, il presidente dell’Istituto, Massimo De Felice, che ha aperto il convegno, ha sottolineato l’importanza di lavorare sulla costruzione delle basi dati per la migliore realizzazione delle azioni da svolgere. Secondo De Felice, “si parla molto della banca dati del collocamento mirato, ma al di là del parlarne bisogna lavorare con nuove metodologie di strumentazione dei dati, perché è l’impostazione tecnica originaria che assicura la riuscita dell’attività”.

Misure a favore della persona per combattere le discriminazioni. Pietro Vittorio Barbieri, coordinatore del Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio sui disabili del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha approfondito il tema dei pregiudizi nei confronti delle persone con disabilità, rilevando come anche nei lavori istituzionali più recenti mancano analisi che mettano in rilievo le ragioni che determinano un contesto di discriminazioni purtroppo diffuso. Alfredo Ferrante, presidente del Comitato sui diritti dei disabili del Consiglio d’Europa, si è soffermato sui principi fondamentali sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia nel 2009, mentre Maurizio Del Conte, presidente della neonata Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal), ha evidenziato la necessità di modificare gli strumenti regolatori e di servizio in funzione della diversità della persona.

Fiducia e coesione strategie per uno sviluppo sociale ed umano. “Una collettività che si prenda cura della fragilità è più coesa poiché produce quel bene pubblico che si chiama fiducia”, ha affermato Marco Musella, docente di economia politica della Federico II di Napoli e presidente di Iris Network, la rete nazionale degli istituti di ricerca sull’impresa sociale. Sull’opportunità di un tessuto sociale coeso si è soffermato il sottosegretario al lavoro e alle politiche sociali, Luigi Bobba, che illustrando alcune novità introdotte dalla riforma del Terzo settore ha sottolineato come ci siano le condizioni affinché “il lavoro per tutti” non rimanga soltanto un elemento retorico ma diventi un dato reale. “Fra le modalità con cui si possono perseguire finalità di interesse generale - ha spiegato Bobba - c’è l’azione di volontariato, quella mutualistica ma anche l’imprenditorialità sociale. I prossimi anni saranno importanti per verificare se la nuova legislazione sull’impresa sociale avrà portato a un allargamento dei confini in termini di soggetti coinvolti”.

Tutela globale integrata e reinserimento secondo l’Inail. I lavoratori infortunati e tecnopatici non vanno tutelati soltanto dal punto di vista economico, ma nella complessità delle lesioni subite: affettive, morali, relazionali e sociali, in conformità con la “mission” dell’Inail tesa a garantire la tutela globale integrata del lavoratore. Stefano Putti, vicario del direttore centrale Prestazioni socio sanitarie Inail, ha analizzato le numerose azioni messe in campo dall’Istituto per il reinserimento dei disabili da lavoro. “Negli ultimi anni l’Inail è stato al centro di un processo di sviluppo che ha rimodulato molte funzioni, ridisegnandone i tratti, da ente gestore di un’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali a soggetto garante di un sistema più ampio e articolato di tutela contro i rischi da lavoro in cui la cura, la riabilitazione, il reinserimento sociale e lavorativo costituiscono elementi caratterizzanti della presa in carico dell’infortunato e del tecnopatico”.

“Il valore del gioiello” e “Come un albero” esperienze positive di inclusione. Nel corso del convegno sono state raccontate anche alcune esperienze positive di progetti realizzati. Sguardi propositivi e aperti sulla vita sono quelli dei protagonisti delle due buone prassi presentate. Mauro Bellini dell’azienda Boccadamo ha descritto il progetto “Il valore del gioiello” sull’apertura, a Frosinone, di una scuola orafa rivolta a persone con disabilità motoria agli arti inferiori, al fine di insegnare un’antica arte e offrire occasioni di reinserimento. Stefano Onnis, presidente dell’associazione “Come un albero”, si è intrattenuto sull’esperienza della casa museo della disabilità con annesso bistrot gestito da nove persone, di cui cinque con disabilità intellettive, in via Alessandria, a Roma.

I migliori scatti giudicati “inSuperAbili” dalla giuria di qualità. Al termine del convegno sono stati premiati i vincitori del concorso fotografico lanciato in vista dell’organizzazione della giornata. Oltre 230 opere pervenute, 26 per la sezione “Disabilità e lavoro” e 216 per quella relativa alla “Disabilità”, più di 120 fotografi coinvolti, sono questi soltanto alcuni dei numeri della prima edizione del concorso “Scatto inSuperAbile”. La giuria di qualità, presieduta da Giovanni Paura, direttore centrale Pianificazione e Comunicazione dell’Inail, ha premiato i quattro migliori lavori delle categorie in gara, assegnando anche una menzione speciale: “Nella giuria – ha spiegato Paura – c’è stata la volontà comune di allontanarsi dalla rappresentazione retorica della disabilità e di affermare con forza la straordinarietà di queste persone”.

I vincitori. Cristiano Ragab ha vinto nella sezione “Disabilità”, categoria “foto singola”, con “Massy Runner”, che ritrae un atleta disabile pronto a scattare, mentre Emiliano Grillotti si è imposto nella categoria “Disabilità e lavoro”, categoria “foto singola”, con “Potere alle mani”, che mostra un chirurgo paraplegico in sala operatoria. I primi premi della categoria “fotoreportage” sono andati a Francesco Alessandro Armillotta, per la sezione “disabilità e lavoro”, con “Una giornata in sala operatoria”, e a Fabio Moscatelli, per la sezione “disabilità”, con “Gioele”, storia di un ragazzo autistico. Menzione speciale a Giacomo Albertini per “Parlami di te”, insieme di ritratti scattati a persone con disabilità uditive nel mondo del lavoro.

Lucibello: “Inail primo istituto in Italia a credere nel binomio sport-riabilitazione”. Ha chiuso il convegno il direttore generale dell’Inail, Giuseppe Lucibello, che dopo aver espresso apprezzamento per la qualità delle opere presentate al concorso fotografico, ha ribadito l’impegno dell’Inail per il reinserimento lavorativo e sociale delle persone con disabilità, a partire dalla pratica sportiva. “I segnali che vengono fotografati dai nostri occhi espongono il senso della necessità di proseguire con nuovi metodi nell’affrontare la disabilità – ha detto – Il senso di dignità espresso da coloro che soffrono quotidianamente riassume anche il ruolo dell’Inail. Il nostro Istituto è stato il primo in Italia a utilizzare lo sport nella riabilitazione, a cominciare dall’esperienza di Antonio Maglio, che lanciò l’idea delle Paralimpiadi a Roma nel 1960”. Lucibello si è poi soffermato sul sostegno alla pratica sportiva che l’Inail garantisce attraverso il Centro Protesi di Vigorso di Budrio e le sue filiali. Infine il direttore generale ha sottolineato l’importante contributo offerto dall’Istituto alla ricerca di soluzioni tecniche innovative tese al miglior inserimento lavorativo e a più efficaci sistemi di cura e assistenza per le persone con disabilità.

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