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03 ottobre 2017

La guida e il trasporto delle persone con disabilità ieri, oggi e domani

Nel corso del convegno nazionale promosso dall’Anglat e ospitato presso la Direzione generale Inail, tracciato il bilancio di 37 anni di storia dell’associazione e individuati gli ostacoli ancora da superare per garantire a tutti il diritto all’autonomia negli spostamenti. Ogni anno sono circa 800 gli utenti che si rivolgono al Centro servizi mobilità con veicoli dell’Istituto

La guida e il trasporto delle persone con disabilità ieri, oggi e domani

Il convegno dell'Anglat su guida e trasporto dei disabili all'auditorium della Direzione generale Inail

ROMA - L’auditorium della Direzione generale dell’Istituto di piazzale Pastore, a Roma, venerdì ha fatto da cornice al convegno nazionale “La guida e il trasporto ieri, oggi e domani” organizzato dall’Anglat, Associazione nazionale guida legislazioni andicappati trasporti. L’iniziativa – patrocinata da Inail, Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero della Salute, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Federsanità Anci e Fand – è servita a tracciare un bilancio dei risultati ottenuti finora in materia di guida e trasporto dei disabili e a individuare gli obiettivi per il futuro, anche grazie al contributo di autorevoli referenti istituzionali e di alcune federazioni di rappresentanza della disabilità.

Le tante tappe di un percorso iniziato nel 1980. Dopo il saluto introduttivo del direttore centrale Assistenza protesica e Riabilitazione dell’Istituto, Carlo Biasco, che ha sottolineato il costante e articolato impegno dell’Inail a favore della riabilitazione e del reinserimento sociale delle persone con disabilità, il presidente Roberto Romeo ha riassunto insieme a Stefano Venturini, attuale segretario nazionale e primo presidente dell’Anglat, il percorso compiuto dall’associazione nei 37 anni trascorsi dal 1980, anno della sua fondazione, a oggi. Dalla collaborazione alla stesura della Circolare 1030 del 1983 dell’ex Ministero dei Lavori pubblici sulle “facilitazioni per la sosta e circolazione dei veicoli al servizio delle persone invalide”, che ancora oggi rappresenta un valido strumento di riferimento e consultazione, alla designazione dell’Anglat nel 2017 tra gli invitati permanenti presso l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità.

Nel 2012 l’equiparazione di rinnovi e tempi di validità della patente. Tra le tappe più significative della normativa sulla mobilità dei disabili, Romeo ha citato il Dpr 151 del 2012, relativo all’adozione del Cude (Contrassegno unificato disabili europeo), più volte sollecitato dall’Anglat, e il recepimento di una serie di proposte dell’associazione all’interno dell’articolo 25 della legge 114 del 2014, che ha equiparato i rinnovi e i tempi di validità (10 anni) della patente B speciale alla patente B normale per le patologie stabilizzate e certificate dalla Commissione medica locale (Cml), non suscettibili di variazioni o modifiche delle minorazioni fisiche e delle prescrizioni di guida. Un ulteriore passo avanti su questo fronte è stato compiuto con la legge 115 del 2015, che ha eliminato ogni limite di massa rimorchiabile, dando la possibilità di procedere al rilascio delle patenti speciali anche per le categorie BE, C1E, CE, D1E e DE.

Al via una campagna sul diritto al parcheggio riservato. Annunciando il lancio di una campagna di sensibilizzazione dell’Anglat sul diritto al parcheggio riservato, Romeo ha sottolineato la necessità di fare passare il messaggio che “quando si fanno interventi a favore dei disabili, i benefici ricadono su tutta la collettività”. Gli hanno fatto eco il presidente della Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità (Fand), Franco Bettoni, che ha auspicato “uno sforzo collettivo sul versante della scuola, del lavoro, della mobilità e dello sport”, e il presidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish), Vincenzo Falabella, secondo il quale il nostro “non è un Paese accessibile e non è ancora riuscito a tradurre in concreto il dettato costituzionale e la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia nel 2009”.

L’esperienza del Comitato tecnico interministeriale. Per Falabella, in particolare, “senza risorse non si va da nessuna parte e serve una programmazione politica di intervento”, che sappia anche recuperare esperienze positive del passato. Il caso citato dal presidente della Fish e da altri relatori è quello del Comitato tecnico interministeriale istituito nel 1959 con il compito di proporre, per gli aspetti relativi ai portatori di handicap, i requisiti psico-fisici e psico-tecnici per conseguire e confermare le patenti di guida e di fornire alle Commissioni mediche locali informazioni sul continuo progresso tecnico-scientifico che ha riflessi sulla guida di veicoli a motore da parte delle persone con disabilità. Come precisato da Franco Giannetti, che ne è stato il presidente dal 2000 fino alla sua soppressione – avvenuta nel 2012 e motivata nell’ottica del contenimento della spesa pubblica – nel corso degli anni il Comitato “ha svolto un ruolo di supporto importante agli uffici provinciali della Motorizzazione e alle Commissioni mediche, fornendo a più riprese chiarimenti tecnici sugli adattamenti ai veicoli proposti dai conducenti affetti da disabilità gravissime”.

Tra le criticità l’applicazione difforme delle norme sul territorio. Attraverso gli interventi di rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Ministero della Salute, dell’Agenzia delle Entrate e delle Commissioni mediche locali, sono stati approfonditi gli aspetti più complessi legati alle soluzioni tecniche per la guida in relazione alle patologie, alle normative per il rilascio delle patenti e alle certificazioni sanitarie per il rilascio del Cude e per l’accesso alle agevolazioni fiscali per l’acquisto e l’adattamento dei veicoli. Tra le principali criticità emerse, la difformità nell’interpretazione e nell’applicazione delle norme, che rende fondamentale l’introduzione di una modulistica standard uniforme su tutto il territorio nazionale, per dare a tutti i disabili la possibilità di accedere alle prestazioni cui hanno diritto, e l’esigenza di semplificare l’iter procedurale per la concessione e il rinnovo delle patenti, introducendo per esempio la possibilità di presentare online la documentazione necessaria, prima di fissare l’appuntamento con la Commissione medica, e prevedendo anche un maggiore coinvolgimento di associazioni come l’Anglat, soggetto terzo che può svolgere un utile ruolo di mediazione tra il disabile e la Commissione medica.

Pancalli (Cip): “Lo sport strumento per tenere accesi i riflettori”. Tra i relatori anche il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli, reduce dall’inaugurazione con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, del primo Centro di preparazione paralimpica in Italia, struttura completamente accessibile realizzata a Roma su un’area di sette ettari attrezzata per l’attività sportiva delle persone disabili e normodotate. “La buona notizia è la sempre maggiore consapevolezza rispetto ai nostri diritti – ha spiegato Pancalli, che tra il 1990 e il 1994 è stato anche presidente dell’Anglat – Nel contesto di questo convegno lo sport può essere visto come un mondo avulso, ma in realtà può essere uno strumento utile per tenere accesi i riflettori su quelle che sono le Paralimpiadi quotidiane di tante persone disabili”.

“Un terreno di sperimentazione al servizio dell’innovazione”. Lo sport, ha proseguito il presidente del Cip, “è la metafora della vita che vorremmo per i disabili tutti i giorni, con parità di accesso in tutti gli ambiti”, ma “come insegna l’esempio della Formula 1, può anche essere un terreno di sperimentazione al servizio dell’innovazione. Molte delle tecnologie che oggi ritroviamo di serie sulle nostre auto, infatti, sono state sviluppate a partire dalle vetture da competizione. Lo stesso discorso vale per la tecnologia delle protesi realizzate per i nostri atleti presso il Centro Protesi Inail, nostro partner principale, che oggi si ritrova nei dispositivi utilizzati tutti i giorni dalle persone con disabilità”.

Il disability manager della Capitale: “Spazio all’esperienza di chi conosce i problemi”. Un concetto, questo, ribadito anche da Andrea Venuto, giornalista impegnato da sempre sui temi della disabilità e fresco di nomina a “disability manager” del Comune di Roma: “Lo sport – ha osservato – è un ambito in cui possono essere testate le tecnologie che successivamente vengono messe a disposizione di tutti i disabili”. Riferendosi poi al suo nuovo incarico, Venuto ha sottolineato l’importanza di “mettere a sistema nella progettazione degli interventi l’esperienza di chi conosce i problemi” e ha spiegato che si tratta di “un ruolo tecnico, non politico, incardinato direttamente nel gabinetto del sindaco. Voglio portare dentro l’amministrazione comunale lo stesso coraggio e la stessa determinazione della prima donna disabile italiana che ha preso la patente di guida negli anni Cinquanta”.

Il Centro Protesi di Budrio impegnato su questo fronte da più di 20 anni. Nel corso del convegno l’attività del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, già citata negli interventi di Biasco e Pancalli, è stata ulteriormente approfondita attraverso gli interventi del responsabile del Reparto ausili, Massimo Improta, del dirigente medico fisiatra Danilo Nicita e del capo settore Mobilità con veicoli, Nicola Ortolani. “Sono ormai più di 20 anni – ha sottolineato Improta – che il Centro Protesi Inail si occupa dell’adattamento dei veicoli – non solo auto, ma anche moto e trattori – per favorire il reinserimento sociale delle persone con disabilità, anche con l’obiettivo di praticare sport motoristici”.

Dalla valutazione delle capacità residue all’adattamento dei mezzi. L’attività del Centro servizi mobilità prevede, in particolare, diversi passaggi attraverso i quali l’equipe multidisciplinare che prende in carico ciascun assistito punta a individuarne le capacità funzionali residue, a valutarne l’abilità alla guida, con test al simulatore e prova su pista a bordo di veicoli appositamente adattati, e a fornirgli assistenza per il conseguimento della patente speciale. Il Centro, inoltre, organizza corsi di guida sicura, mette a disposizione una consulenza, anche a domicilio, per la scelta e la personalizzazione dei veicoli, e dispone di un’officina specializzata per l’allestimento ad hoc di auto, moto, autocaravan, trattori, e per il relativo collaudo.

Gli assistiti addestrati all’utilizzo degli ausili hi-tech. In attesa della rivoluzione promessa delle auto senza conducente, sono circa 800 gli utenti che ogni anno si rivolgono al Centro servizi mobilità dell’Inail e 300 quelli che si sottopongono alla valutazione delle proprie capacità di guida. Gli assistiti, inoltre, ricevono l’addestramento necessario per utilizzare gli ausili per la conduzione dei veicoli, che oggi sono sempre più spesso ad alto contenuto tecnologico. È il caso, per esempio, del joystick a quattro vie a elevata sensibilità che consente di accelerare, frenare e sterzare il volante con una sola mano, delegando alla voce i comandi ausiliari, dalle frecce all’accensione delle luci.

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