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28 aprile 2016

De Felice: “La sperimentazione Inail al centro di un network di eccellenza”

Nell’ambito della prima delle due giornate degli Stati generali della ricerca sanitaria, il presidente dell’Istituto è intervenuto alla tavola rotonda sulle strategie di trasferimento tecnologico, che ha messo a confronto rappresentanti del mondo scientifico, imprenditoriale e istituzionale

De Felice: “La sperimentazione Inail al centro di un network di eccellenza”

Prototipo mano robotica

ROMA - Negli ultimi anni in Italia sono aumentati gli investimenti in ricerca e sviluppo ed è cresciuto anche il numero dei ricercatori. Il nostro Paese, però, fatica ancora ad attrarre investimenti e a essere competitivo sul piano internazionale. L’1,29% del Pil speso per questo settore è ancora troppo poco e anche l’attività brevettuale – in calo del 3,4% nel periodo 2009-2014 e pari a un decimo di quella tedesca – è il sintomo di un sistema che non riesce a compiere il salto di qualità. Tra le principali criticità che rallentano l’innovazione, la mancanza di una politica industriale a lungo termine, l’eccessiva frammentazione di un ecosistema che fatica a creare sinergie – quasi l’80% delle imprese biotech italiane sono piccole o micro imprese – e la scarsa capacità di trasferimento tecnologico dalla ricerca pura all’industria.

L’evento organizzato dal Ministero della Salute. È la fotografia di un sistema che “ha le potenzialità di una Ferrari ma la velocità di una 500” – per usare la sintesi efficace del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin – scattata ieri pomeriggio a Roma nel corso della tavola rotonda sulle strategie di technology transfer, che all’Auditorium del Massimo all’Eur ha chiuso la prima delle due giornate di lavori degli Stati generali della ricerca sanitaria. Un evento organizzato dal Ministero della Salute per promuovere il dibattito e l’approfondimento su limiti, criticità e potenzialità di un settore che, oltre a un grande valore etico e sociale, costituisce una significativa opportunità di crescita per tutto l’indotto e per le diverse realtà che interconnette.

“La ricerca componente cruciale del nostro lavoro quotidiano”. Tra i 14 partecipanti alla tavola rotonda, intervenuti in rappresentanza del mondo scientifico, imprenditoriale e istituzionale per confrontarsi sul tema del trasferimento tecnologico, anche il presidente dell’Inail, Massimo De Felice. “Il nostro Istituto – ha detto aprendo il suo intervento – è molto interessato e impegnato nell’attività di ricerca, che rappresenta una componente cruciale del lavoro che l’Inail svolge quotidianamente in numerosi ambiti”. Uno di questi ambiti è quello delle protesi e delle ortesi, che riguarda in particolare il Centro Protesi di Vigorso di Budrio e il Centro di riabilitazione motoria di Volterra. “Entrambi questi centri – ha sottolineato De Felice – sono inseriti in una rete di ricerca tecnologica, che risponde alla necessità di superare l’estrema frammentazione del sistema, concentrando risorse ed energie su alcuni grandi progetti strategici, mettendo le unità che si occupano della sperimentazione al centro di un network di eccellenza”.

Nello stand dell’Istituto il primo prototipo della mano robotica. I centri di Budrio e Volterra, ha precisato a questo proposito il presidente dell’Inail, “sono le unità dove si sperimenta e si ricavano spunti per nuova attività di ricerca, da portare avanti insieme a partner autorevoli come l’Istituto italiano di tecnologia di Genova, la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e il Campus Bio-Medico di Roma. Tutte attività strettamente coordinate, con singoli progetti ma finalità comuni”. Oggi, nello stand allestito dall’Istituto a margine degli Stati generali, era possibile osservare da vicino uno dei primi risultati di queste collaborazioni: il prototipo della mano artificiale polifunzionale, in grado di riprodurre l’85% delle prese di una vera mano grazie alla tecnologia robotica, frutto della collaborazione avviata tra il Centro Protesi Inail e l’IIT di Genova.

“Entrare nella produzione per accorciare il technology transfer”. Come sottolineato da De Felice, però, questa nuova impostazione della ricerca deve anche fare i conti con alcuni freni di carattere normativo e organizzativo. “L’Inail – ha spiegato – oltre a favorire il trasferimento tecnologico, potrebbe partecipare direttamente alla produzione. Entrare nel processo produttivo delle protesi, infatti, sarebbe il modo più efficace per accorciare drasticamente la lunghezza dell’itinerario di technology transfer, con grandissimi vantaggi”. Per permettere all’Istituto di partecipare a start-up o promuovere imprese innovative, ha precisato poi De Felice, “abbiamo proposto un cambiamento normativo che ci auguriamo possa dare presto i risultati auspicati”.

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