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La Commissione Europea definisce il Gender equality plan (GEP) come “Un complesso di azioni finalizzate a promuovere l’uguaglianza di genere in un’organizzazione attraverso il cambiamento istituzionale e culturale”. E fissa con la pubblicità, le risorse dedicate, la raccolta e monitoraggio dati, la formazione i quattro requisiti essenziali del Piano. Individua, inoltre, cinque aree tematiche da trattare nel GEP: equilibrio tra lavoro/vita privata e cultura organizzativa, equilibrio di genere nella leadership e nel processo decisionale; parità di genere nelle assunzioni e nella progressione di carriera; integrazione della dimensione di genere nella ricerca e nei contenuti dell’insegnamento; misure contro la violenza di genere, comprese le molestie sessuali. La Commissione Europea, infatti, in coerenza con la strategia per la parità di genere 2020-2025 dell’UE, ha introdotto, per le istituzioni pubbliche che intendano accedere ai finanziamenti del programma Horizon Europe, l’adozione di “Gender Equality Plan”. L’adozione del suddetto piano è, quindi, requisito imprescindibile per promuovere l’uguaglianza di genere non solo nella ricerca e nell’innovazione, ma in tutte le attività pubbliche e private.
Al tema è dedicato l’incontro dal titolo “Gender Equality Plan: un processo trasformativo" nell’ambito dei “giovedì dei Cug”. Il webinar, introdotto da Antonella Ninci, presidente del Comitato unico di garanzia, è affidato al contributo, in qualità di relatrice, di Tindara Addabbo, docente presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e tra i riferimenti consolidati, in ambito nazionale, sulle tematiche in oggetto.