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Antonio Maglio, storia di un medico fuori dal comune

Da direttore sanitario del Centro paraplegici Villa Marina di Ostia introdusse un nuovo metodo riabilitativo basato sui concetti di presa in carico dei pazienti, terapia occupazionale e reinserimento socio-lavorativo

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  • È stato l’ideatore delle prime Paralimpiadi del 1960

    In un’epoca in cui le persone con lesioni del midollo spinale erano considerate irrecuperabili, intuì le straordinarie potenzialità dello sport come strumento terapeutico e l’effetto benefico che avrebbe avuto sui pazienti, sia dal punto di vista fisico che psicologico

    Il primo giugno 1957 a Ostia, sul litorale romano, si inaugurava il Centro Paraplegici Villa Marina, voluto dall’Inail per la cura e la riabilitazione delle persone con lesione del midollo spinale all’epoca considerate irrecuperabili ed emarginate dalla società. A guidare la struttura il neuropsichiatra e dirigente Inail Antonio Maglio, oggi considerato padre e ispiratore delle prime Paralimpiadi. Nato al Cairo l’8 luglio 1912, Maglio dedicò tutta la sua vita alle persone con disabilità, soprattutto reduci di guerra e infortunati sul lavoro. Intuì le potenzialità dello sport come terapia e lo introdusse all’interno del Centro: l’intuizione si rivelò vincente e portò a una significativa riduzione dei casi di depressione tra i pazienti. Così, Villa Marina divenne negli anni un modello da imitare anche a livello internazionale. Maglio si era ispirato all’esperienza dell’amico e neurologo Sir Ludwig Guttmann che a Stoke Mandeville, in Inghilterra, utilizzava lo sport per la riabilitazione dei reduci di guerra. L’obiettivo era quello di curare e riabilitare i pazienti per un reinserimento completo nella società: in questo modo Antonio Maglio gettò le basi il reinserimento lavorativo delle persone con disabilità. Il patrimonio di competenze che appartiene all’Inail in questo settore, affonda le radici proprio in quegli anni. Nel tempo, infatti, l’Istituto ha ampliato i propri compiti oltre la tradizionale funzione assicurativa contro infortuni e malattie professionali. Gli assistiti oggi possono contare su ausili, protesi e servizi come abbattimento di barriere e uso della domotica in casa e a lavoro, adattamento dei mezzi di trasporto o di lavoro per facilitare il loro reinserimento nella società. E anche diversi campioni tra cui Ambra Sabatini, Martina Caironi, Monica Contrafatto, gareggiano con le protesi realizzate al centro Inail di Vigorso di Budrio. Proprio come i pazienti-atleti di Villa Marina che con tenacia, spirito d’iniziativa e grandi doti organizzative Maglio riuscì a portare sotto gli occhi del mondo intero a Roma nel 1960,in quelle che sarebbero diventate le prime Paralimpiadi della storia. Maglio: “La società ha il dovere di considerare le persone con lesione del midollo spinale fra i suoi migliori elementi e di ricordare che queste hanno trovato nel proprio animo le risorse per la più grande delle rinascite”.