Per me la sconfitta è arrendersi e non provarci più. Io non credo che siamo veramente sconfitti se non decidiamo noi di non provarci più. Penso che più provi, più hai una percentuale più alta di vincere. Quindi non dovresti mai smettere di provare”.
Alexandru Andrei Neda ha 24 anni, è nato a Piatra Neamt, in Romania ed è arrivato in Italia con la sua famiglia nel 2004. Dopo gli studi e le prime esperienze nel mondo del lavoro, inizia ad occuparsi di bonifiche ambientali. L’11 giugno 2021, mentre lavora alla rimozione di amianto in un cantiere, viene colpito alle spalle da un escavatore, a causa della manovra sbagliata di un collega. L’incidente causa ad Alexandru una lesione del midollo spinale.
La prima cosa che volevo fare era uscire di casa dopo l’incidente perché anche se, diciamo, avevo sempre gli stessi amici, sempre le stesse persone intorno a me, comunque non era come se loro capissero le mie necessità in questo momento qua.
L’Inail sostiene Alexandru nel percorso di riabilitazione e reinserimento dopo l’infortunio, anche con l’aiuto di un assistente sociale. E, compreso il suo desiderio di conoscere nuove persone e sentirsi più attivo e autonomo, gli propone di partecipare a giornate di avviamento allo sport per sperimentare discipline diverse.
L’emozione più forte è stata quella di stare insieme ad altre persone e provare la gioia di partecipare, di sentirsi parte di qualcosa. Quella è stata l’emozione più forte quando dopo tempo, che magari pensi solo a recuperare e a rimetterti in piedi fra virgolette, quando esci e incontri di nuovo persone che vedi, che stanno tutte nella stessa situazione. Ti viene anche una forza che dici se loro sono riuscite a rimettersi in sesto anche io posso farlo e chiunque può farlo, basta abbia la voglia di provare solo quello, la voglia di provare: poi viene tutto da sé. Praticamente ho 3 o 4 gruppi WhatsApp di persone che ho conosciuto mentre ho fatto le determinate attività come sci, piscina e anche scherma al Santa Lucia.
Alexandru ci racconta di soffrire per la mancanza del lavoro e degli impegni quotidiani, sente il bisogno di ritrovare stabilità. Così, spinto dal desiderio di socializzare, partecipa a open day e corsi di sci, scherma e catamarano. SI appassiona allo sport, a cui non si era mai avvicinato prima dell’incidente, e si accorge di riceverne nuove energie e benessere psicofisico. Allenandosi comincia a sentirsi meglio fisicamente e il suo umore, progressivamente, migliora.
Prima di tutto i dolori che ho avuto post operazione e tutto, mano mano non li sentivo più e adesso sono quasi passati del tutto. Poi, quando pratico lo sport o qualunque cosa diciamo che mi fa sforzare un po' di più, in quel momento il dolore non lo senti più per le 2-3 orette che fai quella determinata cosa.
Al suo fianco c’è sempre la moglie Madalina, conosciuta al liceo e sposata due anni fa, insieme a lei ha affrontato le difficoltà degli ultimi anni. E oggi stanno provando a realizzare un sogno.
Io e mia moglie vorremmo avere un bambino e adesso ci hanno accettato le richieste per poter andare avanti e poter provare a fare l’inseminazione assistita, che ci permetterebbe di avere un bambino che è la cosa che noi vogliamo di più al mondo.