INAIL - Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

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08/11/2021

Il Centro protesi Inail assisterà Munzir e Mustafa, padre e figlio ritratti nella foto simbolo del conflitto siriano

Lo scatto “Hardship of life” realizzato dal fotografo turco Mehmet Aslan, vincitore del “Siena international photo awards” racconta la forza della vita contro il dolore della guerra

Immagine di Munzir e Mustafa
BUDRIO - A volte un’immagine può essere più eloquente e potente di mille parole squarciando il velo di silenzio che avvolge il dolore. Il Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio è pronto ad accogliere il piccolo Mustafa e il papà Munzir. La foto dal titolo “Hardship of life” (le difficoltà della vita) che li ritrae insieme, scattata dal fotografo turco Mehmet Aslan vincitrice del “Siena international photo awards”, prestigioso concorso con artisti provenienti da 163 Paesi, non solo ha commosso il mondo ma ha spinto la collettività a darsi da fare per aiutare padre e figlio ad inseguire il sogno di una vita migliore. Diventata, in breve tempo, l’immagine simbolo dell’irrisolto conflitto siriano, la foto appare come una testimonianza lirica e poetica del valore della vita contro la solitudine e la sofferenza imposte dalla guerra. Nelle prossime settimane Mustafa e la sua famiglia verranno nel nostro Paese e si recheranno a Budrio dove saranno visitati e assistiti dallo staff del Centro protesi che avvierà per loro un percorso protesico-riabilitativo. Al Centro Inail infatti si sono rivolti Andrea Causarano, medico sportivo già di Roma e Juventus e il fotografo Luca Venturi, direttore artistico del “Siena international photo awards”, promotori della raccolta fondi che sostiene l’iniziativa per portare padre e figlio in Italia.

Gregorio Teti: “Cercheremo di portare il bambino nella condizione di poter frequentare la scuola”. Consapevole delle difficoltà della sfida ma fiducioso nella possibilità di farcela, Gregorio Teti, direttore dell’area tecnica del Centro protesi, ha spiegato: “Spero, insieme al mio staff, di poter consentire il ritorno a una vita ‘normale’ sia per il papà che per il bambino. È una sfida difficile, cercheremo di mettere in campo tutta la nostra esperienza. Il nostro compito è portare a una condizione di normalità quella che agli occhi dell’opinione pubblica può sembrare una situazione eccezionale. Noi, casi eccezionali, li affrontiamo ogni giorno. Cercheremo di portare il bambino nella condizione di poter frequentare la scuola”.

Lo scatto ritrae padre e figlio insieme in un momento di gioco e tenerezza. La foto che ha fatto il giro del mondo ritrae, in un momento di gioco e tenerezza, papà Munzir mentre si regge su una stampella e suo figlio Mustafa di 5 anni, nato senza arti inferiori e superiori per una malformazione causata dall’assunzione di farmaci da parte della madre, colpita durante il conflitto siriano dal gas nervino. Munzir, nel 2006, si trovava nel mercato della città siriana di Idlib con la moglie, quando è esplosa una bomba. Munzir ha perso una gamba mentre la moglie Zeinab è riuscita a salvarsi. Dalle colonne del “Washington Post”, la madre di Mustafa ha lanciato una richiesta di aiuto: “Abbiamo cercato per anni di farci sentire per aiutare mio figlio con i trattamenti, faremo di tutto per dargli una vita migliore”.

Un’eccellenza internazionale che realizza, ogni anno, oltre 10.000 prestazioni protesiche. Il Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio, eccellenza internazionale nel campo della riabilitazione, della ricerca e dell’assistenza protesica ogni anno realizza oltre 10.000 prestazioni protesiche a favore di invalidi del lavoro, civili e persone con disabilità provenienti anche dall’estero. La storia del Centro protesi inizia più di mezzo secolo fa, alla fine degli anni Cinquanta, quando i vertici dell’Inail conferiscono ad un giovane ortopedico austriaco, Johannes Schmidl, l’incarico di dirigere una nuova officina ortopedica nel Centro di rieducazione funzionale di Vigorso dove sviluppare innovativi filoni di ricerca e applicare un nuovo modello terapeutico basato sul connubio tra protesi e riabilitazione. Da allora in poi il Centro protesi ha continuato il suo cammino rafforzando sempre di più e con grandi risultati il legame fra riabilitazione, assistenza protesica, ricerca e umanità.

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