INAIL - Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

INAIL - Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

23/06/2017

A Stoccolma presentati due progetti Inail per lavoratori stranieri e stress lavoro-correlato

Le iniziative dell’Istituto sono state illustrate a delegati provenienti da tutto il continente nel corso della conferenza internazionale “Una vita lavorativa sostenibile”, che si è svolta nella capitale svedese nell’ambito del Forum europeo dell’assicurazione contro infortuni e malattie professionali

Forum europeo di Stoccolma
STOCCOLMA - Mobilità lavorativa, stress e altri disturbi psico-sociali, integrazione dei migranti nel mondo del lavoro, esigenze dei lavoratori più giovani e di quelli più anziani. Questi alcuni dei temi di grande attualità affrontati nel corso della conferenza internazionale “Una vita lavorativa sostenibile”, che si è svolta il 15 e 16 giugno a Stoccolma nell’ambito degli appuntamenti del Forum europeo dell’assicurazione contro infortuni e malattie professionali. Fondato a Firenze nel 1991, su iniziativa dell’Inail e di altri enti del continente, il Forum oggi raggruppa 24 istituti di assicurazione infortuni di 21 Paesi, con l’obiettivo di costituire un network per lo scambio di informazioni e di esperienze sui diversi sistemi di salute e sicurezza sul lavoro, di riabilitazione e di indennizzo, favorendo il processo di convergenza in Europa.
 
Tra i relatori le ricercatrici del Dimeila Francesca Grosso e Cristina Di Tecco. Organizzata dall’agenzia svedese dell’assicurazione sociale (Försäkringskassan) e dall’istituto AFA Försäkring, che eroga prestazioni previdenziali complementari in caso di infortunio o malattia professionale, la conferenza ha ospitato gli interventi di relatori provenienti, oltre che dai Paesi del continente, anche dagli Stati Uniti e dall’Estremo Oriente. Tra loro Francesca Grosso e Cristina Di Tecco, ricercatrici del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail.
 
Un modello formativo per superare le barriere culturali in edilizia. Grosso, in particolare, ha illustrato i contenuti del progetto realizzato in collaborazione con l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inmp) e con la Commissione nazionale dei comitati paritetici territoriali, incentrato sulla definizione e sulla sperimentazione di un modello formativo innovativo destinato ai lavoratori stranieri dell’edilizia, per facilitare l’apprendimento dei concetti di salute e sicurezza e la loro traduzione in autonomi comportamenti sicuri. Nel dettaglio, l’iniziativa ha riguardato lavoratori provenienti da tre Paesi (Albania, Marocco e Romania) e occupati nel settore edile in tre regioni (Lazio, Lombardia e Veneto). In funzione delle differenze linguistiche e culturali, sono stati sviluppati interventi di formazione caratterizzati da contenuti dedicati, presentati con un linguaggio semplice, e dall’inserimento strutturato nella didattica della figura del mediatore culturale, contemplata dalla normativa ma non sempre utilizzata nell’offerta formativa tradizionale.
 
L’interesse della Germania per replicarlo in agricoltura. Tutto ciò ha determinato il successo del progetto, favorendo un’analisi più approfondita dei bisogni di questo tipo di lavoratori e la determinazione di indicatori che consentano di valutare l’impatto della formazione sui cambiamenti comportamentali. La relazione ha suscitato un particolare apprezzamento nei partecipanti alla conferenza, soprattutto rispetto alla possibilità di replicare l’iniziativa anche in altri settori lavorativi e in altri contesti socio-culturali. È il caso di Svlfg, l’ente tedesco di sicurezza sociale per il settore agricolo, forestale e orticoltura, che ha manifestato l’interesse ad applicarla ai lavoratori stranieri impiegati in agricoltura.
 
Un’indagine sui rischi psicosociali nella PA. Altrettanto interesse ha suscitato l’intervento di Cristina Di Tecco, che ha riguardato la gestione dei rischi psicosociali e la prevenzione dello stress di origine professionale nella pubblica amministrazione, che alcuni studi indicano come uno dei settori più a rischio per questo tipo di patologie. In questo ambito, l’Istituto ha avviato un progetto sperimentale finalizzato alla caratterizzazione di questa tipologia di rischio e all’individuazione di eventuali impatti sulla salute dei lavoratori della Regione Sardegna, attraverso la definizione di un modello di gestione del rischio stress contestualizzato alle specifiche criticità e ai bisogni di questo settore, e dunque replicabile anche in altre amministrazioni analoghe.
 
Il percorso coinvolge i lavoratori e tutte le figure della prevenzione. Il percorso, che richiede la partecipazione dei lavoratori e di tutte le figure della prevenzione aziendale, ha previsto l’utilizzo di vari strumenti, tra cui l’organizzazione di focus group con i lavoratori e la somministrazione di alcuni questionari che hanno permesso la raccolta di dati utili per una migliore caratterizzazione del rischio: indice di massa corporea, pendolarismo, infortuni riferiti dal lavoratore, anzianità lavorativa, lavoro a contatto con il pubblico, turni. Dall’indagine, che ha riguardato sia l’area amministrativa sia quella del corpo forestale, è emerso un livello di rischio medio in tutti i gruppi di lavoratori coinvolti e una condizione generale di malessere psicofisico. Sulla base di questi risultati, si sta procedendo all’identificazione di misure correttive e di azioni di miglioramento specifiche.
 
La copertura dei disturbi mentali in uno studio francese condotto in 10 Paesi. Dei disturbi mentali lavoro-correlati si è occupato anche l’istituto francese Eurogip, che alla conferenza di Stoccolma ha presentato i risultati di uno studio condotto in 10 Paesi, da cui emerge che queste patologie possono essere riconosciute come malattie professionali solo in Belgio, Francia, Italia, Spagna, Svezia e Danimarca, unico Stato in cui i disturbi mentali sono inseriti nella lista delle malattie tabellate, mentre in Finlandia, Germania, Paesi Bassi e Svizzera ciò non è previsto. In tutti i Paesi i disturbi mentali possono invece essere tutelati come infortuni sul lavoro: ciò non influisce sul livello dell’indennizzo, ma limita notevolmente la copertura, in quanto il concetto di infortunio implica i principi di un evento veloce e inaspettato.
 
Il fenomeno in crescita nel settore agricolo di diversi Paesi. Come sottolineato da una relazione dell’istituto tedesco Svlfg, il numero dei casi di disturbi mentali nel settore agricolo è in crescita sia in Germania sia in altri Paesi europei. Tra le cause di questo incremento che sono state individuate figurano orari di lavoro prolungati, isolamento, incertezza economica, difficoltà di pianificazione, oneri burocratici e amministrativi. Di qui la decisione dell’ente tedesco di promuovere una serie di iniziative mirate a contenere il fenomeno: una campagna informativa, corsi di formazione, seminari, assistenza online e la pubblicazione di un audio-book.
 
In aumento anche i tumori della pelle per l’esposizione ai raggi solari. Un altro contributo proveniente dalla Germania ha affrontato il tema dei tumori della pelle di origine professionale, patologie ancora poco considerate ma in forte crescita. Secondo stime ufficiali, infatti, circa 14,5 milioni di persone in Europa sono esposte per almeno il 75% dell’orario lavorativo ai raggi solari e quindi sono fortemente soggette al rischio di contrarre una malattia della pelle. Si tratta in particolare di lavoratori che svolgono attività all’aperto come gli edili, gli agricoltori, i forestali, i marittimi o gli addetti al turismo. Dalle indagini emerge soprattutto la scarsità di misure di prevenzione, in quanto il rischio professionale potrebbe essere notevolmente ridotto con l’adozione di comportamenti e di dispositivi di protezione adeguati.
 
In autunno a Singapore il lancio della campagna “Vision Zero”. Nel suo intervento, il segretario generale dell’Associazione internazionale di sicurezza sociale (Issa), Hans-Horst Konkolewsky, si è soffermato sulla campagna internazionale “Vision Zero”, che punta a promuovere una cultura globale della prevenzione, in cui le strategie per la salute e sicurezza non siano limitate al solo posto di lavoro, ma contribuiscano anche al benessere delle persone e allo sviluppo delle economie e delle società. La campagna parte dal concetto che tutti gli infortuni e le malattie di origine professionale sono prevenibili e sarà presentata ufficialmente al Congresso mondiale sulla salute e sicurezza sul lavoro in programma a Singapore in autunno.
 
La conferenza preceduta dall’Assemblea generale. La conferenza internazionale è stata preceduta, mercoledì 14 giugno, dall’Assemblea generale del Forum, organo composto dai direttori generali dei vari istituti membri, alla quale ha partecipato in rappresentanza dell’Inail, su delega del direttore generale Giuseppe Lucibello, Mario Recupero, dirigente dell'Ufficio comunicazione esterna e relazioni internazionali e vicario della Direzione centrale comunicazione. In Assemblea sono state illustrate le attività svolte dalla presidenza svedese e sono stati discusse le innovazioni normative nei regimi assicurativi di Belgio e Danimarca e le più recenti evoluzioni nel rapporto tra Forum e Unione Europea.
 
Il reinserimento e l’integrazione lavorativa nella rivista Forum News. Sempre il 14 giugno, in mattinata si sono svolti presso la sede di AFA Försäkring gli incontri dei gruppi di lavoro. In quello del gruppo comunicazione, in particolare, è stato presentato il nuovo numero della rivista Forum News in cui, accanto ai consueti articoli sulle ultime novità di alcuni Paesi membri, una sezione ad hoc è dedicata alle campagne informative che alcuni istituti europei hanno condotto negli ultimi anni, tra cui la recente iniziativa sul Regolamento per il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro promossa dall'Inail e le precedenti campagne dell'Istituto sui bandi Isi e sulla brand identity. La rivista ospita anche l’intervista rilasciata alla delegazione Inail dal nuovo presidente dell’Associazione internazionale di sicurezza sociale (Issa), Joachim Breuer, in occasione del Forum di Panama dello scorso novembre.
 
L’anno prossimo appuntamento a Lucerna dal 3 al 5 ottobre. Il prossimo appuntamento con l’Assemblea generale e la conferenza internazionale del Forum Europeo è in programma dal 3 al 5 ottobre 2018 a Lucerna, sotto la presidenza dell’istituto svizzero Suva. La conferenza sarà dedicata al tema della digitalizzazione e ai suoi effetti sull’assicurazione infortuni.

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