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12 maggio 2025

Premiato "Tilt", il corto dedicato alla prevenzione degli infortuni sul lavoro

Alla XVIII edizione della rassegna che ha l'obiettivo di promuovere le opere audiovisive che meglio rappresentano il racconto dei temi sociali e della sostenibilità, assegnato il riconoscimento al cortometraggio prodotto da Inail Puglia e Seminal Film

Premiato "Tilt", il corto dedicato alla prevenzione degli infortuni sul lavoro

ROMA – Il cortometraggio Tilt, diretto da Antonio Palumbo, scritto con Fabio Fanelli e nato dalla collaborazione tra Inail Puglia e la Seminal Film di Antonio Piva, ha ricevuto all’interno del Festival internazionale della cinematografia sociale “Tulipani di seta nera”, il premio Anmil: “Menzione Speciale Sorriso per la Cultura della Salute”. Il corto racconta la storia degli operatori di un call center, settore in crescita, che riguarda circa 200mila lavoratori in Italia, prevalentemente donne, e - più in generale - affronta i rischi psico-sociali nati a seguito delle trasformazioni ed innovazioni tecnologiche che stanno profondamente modificando il mondo del lavoro. 

La motivazione del premio. Il riconoscimento è stato consegnato nel corso della seconda giornata del Festival, con la seguente motivazione: "Per aver restituito attraverso una narrazione, non scontata e non banale, un grave problema sociale che diventa allarmante se non correttamente rilevato: lo stress lavoro – correlato. Tra un costante equilibrio di fotogrammi e musiche, il regista ci catapulta nella situazione di tensione, disagio e affaticamento della giovane operatrice telefonica inbound, accostando la ricettività delle azioni al classico gioco del flipper. Un corto, che con grande sapienza, ci invita a riflettere su come il burn out gioca cattivi scherzi e influenza negativamente lo stato di salute e benessere del lavoratore, provocando nei casi più impensabili di alcune pratiche lavorative industriali, persino brutti infortuni”. 

Il cortometraggio firmato da Antonio Palumbo. Samira (Sabana Guarino), giovane e fragile, lotta per bilanciare la vita privata con le pressioni del lavoro ripetitivo e le sue conseguenze fisiche e psicologiche. Sabrina (Bianca Nappi), al contrario, è cinica e perfettamente adattata alle logiche aziendali, ignorando i pericoli del sistema. Le due voci non si incontrano mai, ma attraverso di esse emerge un racconto di alienazione e stanchezza, simbolizzato dal "Tilt" di Samira, che rappresenta l'esaurimento e la fine della resistenza. Il "Tilt" raffigura la saturazione mentale ed emotiva, un punto di non ritorno in cui il corpo e la mente non riescono più a rispondere alle sollecitazioni esterne. In questo contesto, Samira diventa un simbolo di quella frattura che può manifestarsi in chi, purtroppo, è costretto a subire l'infaticabile pressione di un lavoro che svuota e annienta. 

Gigante: “Premiata anche la strategia di comunicazione di Inail”. “Accogliamo questo riconoscimento con grande entusiasmo - afferma Giuseppe Gigante, direttore regionale Inail Puglia - perché attraverso questo cortometraggio siamo riusciti ad accendere un riflettore sull’ origine professionale di talune patologie psichiche e comportamentali per le quali c’è ancora scarsa consapevolezza. Il premio ricevuto oggi ci rassicura sulla bontà della nostra strategia di comunicazione, intrapresa già da qualche tempo, che tende a veicolare la nostra mission istituzionale attraverso l'empatia che un prodotto audiovisivo può generare. Il lavoro svolto dal regista Antonio Palumbo, arricchito dal sapiente contributo del coproduttore Alessandro Piva, ha davvero il potere di emozionare e sensibilizzare, creare connessioni profonde con il pubblico e avviare una riflessione profonda su tematiche non sempre facili da veicolare”.

“Tulipani di seta nera”, il Festival internazionale del film corto. La più importante manifestazione del cinema sociale in Italia, nato dalla volontà di valorizzare opere audiovisive selezionate per la qualità dei contenuti narrativi ed espressivi. La rassegna ha l’obiettivo di promuovere le opere audiovisive, che meglio rappresentano il racconto dei temi sociali e della sostenibilità: ogni opera viene scelta per rappresentare la diversità e la fragilità di persone e luoghi, per integrarne i bisogni e proteggerne lo sviluppo. Negli anni il Festival è cresciuto confrontandosi con nuove forme comunicative: oggi l’evento si articola in tre concorsi differenti: cortometraggi, film documentari, videoclip e web serie ma la finalità rimane in ogni caso la stessa, quella di creare una nuova società solidale, in cui la macchina da presa diventi il mezzo capace di filmare le coscienze dei giovani e di tutte le persone, portatori sani di cultura, indirizzandole verso un cammino concorde, senza pregiudizi.