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07 novembre 2022
Il tributo dell’Inail ai dipendenti caduti in guerra
In occasione della Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate, è stata deposta una corona d’alloro al monumento dedicato alle vittime nella sede di via IV Novembre a Roma, alla presenza del vicepresidente dell’Istituto, Paolo Lazzara, e del presidente del Civ, Guglielmo Loy
Il tributo dell’Inail ai dipendenti caduti in guerra

ROMA – Il 4 novembre, nel giorno dedicato all’Unità nazionale e alle Forze armate, l’Inail ha ricordato i dipendenti dell’Istituto che hanno sacrificato la loro vita in guerra. La commemorazione si è svolta alle ore 12.00 con la deposizione di una corona d’alloro da parte del vicepresidente dell'Istituto, Paolo Lazzara, e del presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza, Guglielmo Loy, al monumento dedicato alle vittime nella sede storica dell’Inail in via IV Novembre. Come ogni anno, l’evento si inserisce tra le cerimonie ufficiali celebrate dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dalle più alte cariche dello Stato. Quest’anno, dopo il consueto omaggio al Milite Ignoto all’Altare della Patria, il Presidente si è recato al Sacrario militare dei Caduti d’oltremare di Bari, per poi raggiungere il lungomare Nazario Sauro e assistere alla parata militare.
Lazzara: “In un periodo così difficile per l’Italia e l’Europa, la pace è un valore fondamentale”. Dopo aver portato i saluti del presidente dell’Istituto, Franco Bettoni, il vicepresidente, Paolo Lazzara, ha sottolineato l’importanza del ricordo di quanti hanno sacrificato le loro vite per valori fondamentali come la libertà e la pace, soprattutto in un momento storico come quello attuale, in cui il conflitto in Ucraina continua a causare migliaia di vittime, tra militari e civili, e ingenti danni economici a livello europeo e mondiale.
Loy: “Una giornata di ricordo e impegno nel quadro di una serie di valori che fanno parte della storia del nostro Paese”. “Ricordare i dipendenti dell’Inail caduti in guerra non è un appuntamento formale – ha aggiunto il presidente del Civ, Guglielmo Loy – ma una giornata di ricordo e di impegno nel quadro di una serie di valori che fanno parte della storia del nostro Paese e che costituiscono le radici su cui far crescere la pianta della libertà, della democrazia e della giustizia sociale. Il sacrificio dei colleghi che hanno perso la vita a causa di guerre dure e ingiuste, ha permesso all’Italia di diventare un Paese sufficientemente forte, dal punto di vista sociale ed economico, in grado di garantire un futuro alle giovani generazioni e a tutti coloro che contribuiscono ogni giorno alla sua crescita”.
Il viaggio del Treno della memoria. Anche quest’anno, dopo la celebrazione del centenario, è stato rievocato il viaggio del convoglio che trasportò a Roma la salma del Milite Ignoto nel 1921 attraversando l’Italia. Il Treno commemorativo è partito il 6 ottobre da Trieste, è passato in 730 stazioni, sostando in 17 di queste, per arrivare il 4 novembre alla stazione Termini a Roma. La salma del soldato senza nome caduto al fronte venne scelta tra 11 corpi non identificati, da Maria Bergamas, che aveva perso suo figlio nel primo conflitto mondiale. La bara, trasportata su un convoglio speciale, partì da Aquileia per arrivare nella capitale, a perenne ricordo dei caduti della Grande Guerra.
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Pubblicazione
7/11/2022, 06:19
Ultimo aggiornamento
7/11/2022, 06:19
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