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06 aprile 2022

Tardiola: dai cantieri Pnrr nuove sfide per innovazione e sicurezza sul lavoro

In un’intervista a Law&Hr, rivista tecnica specializzata su economia e sistemi gestionali, il direttore generale dell’Inail interviene anche sull’andamento infortunistico nel post pandemia e sul ruolo della scuola su formazione e prevenzione

Tardiola: dai cantieri Pnrr nuove sfide per innovazione e sicurezza sul lavoro

Tardiola: dai cantieri Pnrr nuove sfide per innovazione e sicurezza sul lavoro

TRENTO – “L’accelerazione degli investimenti e delle attività economiche generate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) espone a un aumento dei rischi e, conseguentemente, obbliga al massimo sforzo di progettazione di nuove politiche di prevenzione. Non c’è resilienza e nemmeno “dignità” se manca una strategia dedicata a proteggere le donne e gli uomini che animano i luoghi di lavoro”. È un passaggio dell’intervista che il direttore generale dell’Inail, Andrea Tardiola, ha rilasciato a Law&Hr, periodico tecnico edito dal gruppo Seac, specializzato sui temi economici e sulla gestione dei rapporti di lavoro. Il fascicolo, pubblicato nelle settimane scorse, è interamente dedicato al tema della sicurezza sul lavoro, con focus sugli ultimi dati Inail relativi a infortuni e malattie professionali e una disamina delle novità normative introdotte dalla legge 251/2021.

“Dall’andamento infortunistico segnali incoraggianti e preoccupanti”. Nell’intervista, il direttore generale dell’Istituto interviene a tutto campo su prevenzione e sicurezza, partendo dall’analisi dei dati letti alla luce della crisi sanitaria. “Nell’ultimo biennio l’andamento infortunistico è stato condizionato pesantemente dall’emergenza Coronavirus. Nei periodi di lockdown del 2020, con il deciso ricorso allo smart working, si è registrato un netto decremento degli infortuni avvenuti in itinere, cioè nel tragitto tra l’abitazione e il posto di lavoro. Il calo dei casi mortali denunciati nel 2021 va parametrato al dato drammatico del 2020, quando l’arrivo della pandemia ha prodotto un consistente incremento dei decessi, in particolare nella sanità e nei settori connessi”. Nel medio e lungo periodo emergono due tendenze. “La prima – afferma Tardiola - è incoraggiante: nell’arco dell’ultimo ventennio la numerosità degli infortuni si è pressoché dimezzata, e con essa anche il dato relativo agli infortuni mortali, a fronte di un ampliamento della platea dei lavoratori assicurati. La seconda invece è preoccupante: all’incirca dalla metà del secondo decennio del Duemila, la discesa degli infortuni è rallentata e il relativo andamento – fermo restando quanto detto per il biennio del Covid – si è assestato su una linea sostanzialmente piatta. Un dato preoccupante anche in chiave prospettica”.

“Necessarie strategie di qualificazione delle imprese su formazione, sicurezza e produttività”. In risposta alla domanda su dove vadano ricercate le motivazioni di questo fenomeno, Tardiola replica che “le cause che concorrono a definire questo scenario per gli infortuni e le malattie professionali sono numerose: modelli gestionali insufficienti, vetustà della dotazione tecnologica di una parte del sistema industriale, dimensione pulviscolare di grande parte del sistema delle imprese. Sono fattori figli del decennio della crisi e della corrispondente riduzione degli investimenti che rendono oggi necessaria una strategia di qualificazione del tessuto delle imprese, sia per il perseguimento di obiettivi di sicurezza, sia per quelli di produttività e crescita di mercato. Per tali ragioni – prosegue il direttore generale - l’adeguatezza in termini di controlli è necessaria, ma lo è ancora di più l’adozione di politiche industriali che aiutino le imprese a crescere, a innovare tecnologie e modelli organizzativi, a investire in formazione e stabilità dei rapporti di lavoro”.

“Dai cantieri Pnrr un salto di qualità per prevenzione e tecnologia”. Guardando alle sfide che pone in termini di gestione della sicurezza l’aumento di opere e di lavori che scaturiscono dal Pnrr, secondo Tardiola “questa preziosa circostanza va usata per compiere un salto di qualità”. Citando l’attivazione del protocollo d’intesa con le Ferrovie dello Stato, “abbiamo proposto di fare dei cantieri Pnrr il più grande laboratorio d’Europa di innovazione per la sicurezza: dalla formazione delle maestranze con simulatori digitali all’utilizzo di sensoristica per la sicurezza; dal miglioramento dei modelli gestionali nei cantieri con molti subappaltatori alla sperimentazione di esoscheletri per il sollevamento pesi; dalla realtà aumentata per la gestione in sicurezza di dispositivi complessi all’abbigliamento che registra parametri vitali per le lavorazioni esposte ad alte temperature. Sarà un modello apripista – rimarca il direttore dell’Istituto - che proporremo ad altri settori: i porti, gli investimenti sulla rete stradale, i lavori pubblici per la rigenerazione e trasformazione urbana”.

“Apprezzabile l’inserimento della sicurezza lavorativa tra le materie scolastiche”. Riguardo infine alla proposta di inserire le tematiche dalla salute e della sicurezza all’interno dei programmi scolastici, per Tardiola “è un’ipotesi che merita di essere presa seriamente in considerazione. Per la diffusione della cultura della sicurezza tra i lavoratori del futuro il ruolo della scuola è fondamentale. I ragazzi di oggi vivranno un futuro sempre più esposto a cambiamenti repentini ed estremi: dal climate change a nuove crisi economiche, dalle migrazioni a possibili nuove pandemie. L’Inail – conclude il direttore - è già presente nelle scuole con una serie di progetti realizzati dalle proprie strutture regionali e centrali. La formazione degli studenti in materia di sicurezza sul lavoro, per essere credibile ed efficace, deve però avvenire all’interno di edifici sicuri. Per questo è altrettanto importante l’impegno dell’Istituto per il rinnovo, la riqualificazione e la valorizzazione del patrimonio edilizio scolastico”.