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08 settembre 2021
Paralimpiadi di Tokyo, Franco Bettoni agli atleti: “Grazie per le emozioni che ci avete regalato”
Il presidente dell’Istituto è intervenuto durante la trasmissione televisiva della Rai, “Uno Mattina”, insieme alle velociste azzurre Ambra Sabatini e Martina Caironi per parlare della splendida avventura dei Giochi
Paralimpiadi di Tokyo, Franco Bettoni agli atleti: “Grazie per le emozioni che ci avete regalato”
ROMA - A pochi giorni dalla conclusione delle Paralimpiadi non si è ancora spento l’entusiasmo per le imprese delle atlete e degli atleti azzurri che hanno conquistato 69 medaglie in undici differenti discipline, 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi, superando il record di Seul dove l’Italia, nel 1988, si aggiudicò 58 titoli. Dietro questi risultati c’è il paziente e grande lavoro dell’Inail e del Centro Protesi di Vigorso di Budrio, eccellenza internazionale nel campo della riabilitazione, dell’assistenza e della ricerca protesica, dove ogni anno vengono realizzate circa 10.000 prestazioni protesiche a favore di invalidi del lavoro, invalidi civili e persone con disabilità provenienti anche dall’estero. Vari atleti in gara a Tokyo hanno gareggiato con protesi realizzate a Vigorso di Budrio, tra cui le tre regine della velocità: Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto. Il presidente dell’Inail Franco Bettoni è intervenuto durante la trasmissione “Uno Mattina”, insieme ad Ambra Sabatini, Martina Caironi e al coordinatore delle Fiamme oro della Polizia di Stato Francesco Montini, per parlare delle ormai leggendarie Paralimpiadi giapponesi.
Franco Bettoni: Importante il connubio tra sport e riabilitazione. Nel congratularsi con le campionesse e con tutti gli atleti presenti a Tokyo, il presidente dell’Istituto, ricordando la sua esperienza di infortunato sul lavoro, ha ribadito l’importanza del lavoro svolto da tutti i tecnici e gli operatori dell’Inail. Bettoni si è soffermato sul prezioso connubio tra sport e riabilitazione intuito dal grande medico dell’Istituto, Antonio Maglio, sessant’anni fa con l’invenzione delle prime Paralimpiadi: “Antonio Maglio capì l’importanza del connubio tra sport e riabilitazione sessant’anni fa, un binomio fondamentale per il reinserimento sociale degli infortunati”. “Vigorso di Budrio - ha spiegato Bettoni - è un grande centro che quest’anno compie sessant’anni. La struttura si è messa subito a disposizione per aiutare gli infortunati sul lavoro, invalidi civili e persone con disabilità provenienti anche dall’estero a riprendersi la propria vita e a reinserirsi nella società. Si lavora affinché i progressi ottenuti nel campo della tecnologia delle protesi sportive continuino ad essere trasferiti a quelle di uso quotidiano, contribuendo così all’effettivo miglioramento della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie”.
Ambra Sabatini: Fondamentale la presenza dei tecnici dell’Inail. Dell’importanza del lavoro svolto dai tecnici dell’Inail ha parlato Ambra Sabatini, che alla sua prima Paralimpiade, a soli 19 anni, ha vinto la medaglia d’oro nei 100 metri T63 con il record del mondo a 14,11. “La mia passione per l’atletica è nata da ragazza, facevo mezzo fondo, una specialità diversa, quindi mi sono dovuta adattare, ma fortunatamente ho avuto allenatori e tecnici che mi hanno aiutato. Fondamentale è stata la presenza dei tecnici dell’Inail”. “La preparazione l’ho svolta tra Grosseto e Castel Porziano, il centro sportivo delle Fiamme Gialle. Con me c’era anche Martina che preparava il salto in lungo. È stata una preparazione intensa. In una gara così importante bisognava dare il massimo”. “Dentro di me sul lettino d’ospedale - ha aggiunto la campionessa toscana - è scattata quella molla che mi ha fatto venire la voglia di indossare la protesi e tornare a correre grazie all’esempio di Martina e Monica che vedevo correre e vincere. Ora sento più responsabilità, ma non dobbiamo fermarci e spero che molti ragazzi con disabilità possano frequentare le scuole di atletica paralimpica”.
Martina Caironi: Bellissimo aver ispirato due grandi atlete come Ambra e Monica. È stata ospite della trasmissione anche Martina Caironi, medaglia d’argento nei 100 metri T63 e nel salto in lungo. Martina ha evidenziato l’importanza dell’Inail nel suo percorso di sport e di vita: “Negli anni sono riuscita a tornare a una vita normale grazie a delle protesi ultratecnologiche che mi permettono di fare davvero tutto”. La campionessa lombarda ha spiegato quanto sia stato fondamentale avere delle concorrenti e amiche come Ambra e Monica che si sono ispirate a lei per realizzare le loro imprese: “In questi anni ho fatto di tutto per avere delle nuove concorrenti, e spingere ad uscire di casa le persone con disabilità affinché potessero avvicinarsi allo sport. È bellissimo sentire che sono stata fonte d’ispirazione per Ambra e Monica, allo stesso modo anche loro mi hanno aiutato per il miglioramento delle mie prestazioni”.
Protagonisti a Tokyo anche Oney Tapia, Giovanni Achenza, Veronika Yoko Plebani. L’Inail è stato protagonista a Tokyo, oltre che con le tre regine della velocità, anche con altri atleti. Fra gli altri Oney Tapia vincitore della medaglia di bronzo nel lancio del disco e nel getto del peso, Giovanni Achenza bronzo nel Paratriathlon. Bronzo anche per Veronika Yoko Plebani, terza nel Triathlon. Sesto posto per Alessandro Ossola nei 100 metri maschili, nono per Francesca Cipelli nel salto in lungo. Silvia Biasi ed Eva Ceccatelli, con la nazionale di sitting volley, si sono classificate seste.
Lo sport straordinario strumento di riabilitazione e ripresa psicofisica degli infortunati sul lavoro. L’Inail ha sempre visto nello sport uno straordinario strumento di riabilitazione e ripresa psicofisica delle persone con disabilità da lavoro, riconoscendo nell’attività motoria una preziosa ed efficace occasione di integrazione e reinserimento sociale degli infortunati. Il primo giugno 1957, per volontà dell’Inail, nasce il Centro per paraplegici di Villa Marina ad Ostia, Antonio Maglio, primario e vicedirettore della struttura fa proprio l’insegnamento del neurochirurgo tedesco Ludwig Guttmann ossia curare i pazienti nel fisico e nello spirito attraverso lo sport. Maglio porta in Italia i giochi internazionali per persone con disabilità di Stoke Mandeville ideati da Guttmann in Inghilterra, prendono così il via, dal 18 al 25 settembre 1960, in contemporanea con le Olimpiadi di Roma, le prime Paralimpiadi. Da allora l’impegno dell’Inail è stato sempre quello di affiancare le persone con disabilità da lavoro nel trovare, attraverso lo sport, la determinazione e la tenacia per rimettersi in gioco e ricominciare.
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Pubblicazione
8/09/2021, 13:14
Ultimo aggiornamento
8/09/2021, 13:14
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