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03 febbraio 2021

"Non dirmi che non posso farlo”, online la Bella Storia di Roberto

Pubblicato sul portale il video-racconto in cui un nostro assistito parla del proprio percorso di rinascita. Realizzato con grande determinazione e attraverso un progetto di reinserimento sociale sostenuto da Inail

"Non dirmi che non posso farlo”, online la Bella Storia di Roberto

Roberto Bonasia - Le belle storie Inail

MILANO - “L'infortunio è avvenuto un sabato pomeriggio: era un giorno di pioggia, tornavo dal lavoro e un’auto mi è venuta addosso in tangenziale a Milano. In ospedale, quando sono arrivato, mi hanno dato tre giorni di vita. Oggi sono convinto di essere ancora vivo perché non ho mai mollato e non mollerò mai”. Roberto Bonasia, 56 anni, scrittore, tetraplegico da vent’anni a causa di un infortunio sul lavoro parla dell’esperienza vissuta in un video, online sul nostro portale, parte della campagna di comunicazione “Belle Storie” in cui gli assistiti Inail, vittime di infortuni sul lavoro, raccontano il proprio percorso di rinascita. Avviato anche grazie ai progetti di reinserimento sociale o lavorativo realizzati con il sostegno dell’Istituto.
 
Nuove tecnologie e accessibilità in casa per ricominciare. L’equipe multidisciplinare della sede Inail di Milano Boncompagni lo assiste da anni: la sua casa è stata resa totalmente accessibile grazie agli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche e alla dotazione di altri ausili per lui indispensabili. “Con l’Inail – racconta Roberto –  è stato un incontro importante. Mi ha dato un sollevatore a soffitto senza il quale non potrei essere seduto su questa carrozzina, mi ha aiutato con la domotica, in cucina, con le porte scorrevoli e in tante altre cose”.
La casa di Roberto è una delle prime abitazioni domotiche di Milano e, grazie agli adattamenti tecnologici e al software di riconoscimento vocale Dragon, installato dall’Istituto sul suo computer, Roberto può svolgere il suo lavoro e dedicarsi alla grande passione per la scrittura. Ha scritto tre romanzi e ora si sta dedicando al quarto.
 
Viaggi e sport, le sue grandi passioni. Roberto vive intensamente ogni attimo della sua vita e ama i viaggi e lo sport. Ha praticato per diversi anni l’hockey in carrozzina, disciplina promossa dalla Federazione Italiana Wheelchair Hockey, e ha gareggiato in Italia e in Europa con la sua squadra, la Dream Team di Milano. Tre anni fa Roberto ha ricominciato a sciare grazie a un progetto di reinserimento sociale realizzato dalla direzione regionale Inail Lombardia. “È stata un'emozione incredibile – racconta – perché prima dell'incidente sciavo e poter ricominciare, oltretutto sulle piste del Sestriere dove si sono svolte le Olimpiadi, è stato entusiasmante”.

"Rispettiamo le regole anti-Covid per proteggere i più fragili". Abbiamo incontrato Roberto in videoconferenza un anno dopo aver raccolto la sua testimonianza. In un post sul suo profilo Facebook comunica di aver sconfitto il Covid e fa un appello alla responsabilità di tutti nell’osservare le regole. "La prima cosa che mi è stata insegnata è il rispetto per gli anziani, perché senza di loro non abbiamo la memoria e non c'è nessuno che ci può insegnare meglio come vivere, come affrontare un problema, come affrontare certe cose. Quindi per favore non fatelo perché è una regola, fatelo perché così potete salvare una persona anziana".