Passa al contenuto principale
Impostazioni cookie

Ti trovi in:

04 novembre 2020

Il presidente dell’Inail, Franco Bettoni alla presentazione del 26° Rapporto Responsible care

Curato da Federchimica, il documento attesta l’impegno delle imprese italiane del settore a favore di salute, sicurezza e tutela ambientale. Bettoni: “Grazie anche alla collaborazione con l’Istituto l’industria chimica continua a essere uno dei settori produttivi più virtuosi, con bassa incidenza di infortuni e malattie professionali”

Il presidente dell’Inail, Franco Bettoni alla presentazione del 26° Rapporto Responsible care

26° Rapporto Responsible care

ROMA – Si è svolta in videoconferenza, martedì 3 novembre, la presentazione del 26° Rapporto Responsible care, il programma volontario dell’industria chimica mondiale curato in Italia da Federchimica, che conferma l’impegno e i risultati positivi raggiunti dalle imprese del settore in materia di salute e sicurezza sul lavoro. All’iniziativa hanno partecipato il presidente di Federchimica, Paolo Lamberti, il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, il presidente del Programma Responsible Care Federchimica, Filippo Servalli, l’assessore all’Ambiente e clima della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo e Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem-Cgil. Tre le aziende vincitrici del premio 2020 per i migliori progetti di sostenibilità: Basell poliolefine, Henkel Italia e Roelmi hpc.

Infortuni e malattie professionali in calo costante. Come emerso dai dati del Rapporto, l’industria chimica si conferma un comparto virtuoso sui temi della salute e sicurezza dei dipendenti, con un numero molto basso di infortuni e malattie professionali che, rispetto alle ore lavorate, sono diminuiti al ritmo medio annuo rispettivamente del 3,7% e del 5,4% dal 2010. Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente, il settore è già in linea con gli obiettivi dell’Unione europea sui cambiamenti climatici al 2020 e al 2030. I gas serra, infatti, sono stati ridotti del 54% rispetto al 1990 e l’efficienza energetica è migliorata del 49% rispetto al 2000. Le emissioni in atmosfera e gli effluenti negli scarichi idrici si sono ridotti del 97% e del 77%. Notevole anche l’impegno nell’economia circolare: la quantità di rifiuti generati a parità di produzione è diminuita del 7,7% rispetto al 2017 e il riciclo è tra le prime modalità di smaltimento (26,8%), mentre si ricorre alla discarica solo per il 4,8%.

Lamberti: “Nel post-covid lo sviluppo sostenibile sarà determinante”. “Anche quest’anno i dati sono molto positivi – il commento del presidente di Federchimica, Paolo Lamberti – e incidono sulle prestazioni, già eccellenti, ottenute nella tutela di salute, sicurezza e ambiente. Nel lockdown di primavera – ha sottolineato – l’industria chimica non ha fermato la produzione, a riprova di quanto i nostri prodotti siano essenziali e, in moltissimi casi, decisivi per affrontare la pandemia. Questa nuova consapevolezza deve essere valorizzata con una politica industriale strutturata sul medio-lungo periodo, basata su ricerca, sviluppo e innovazione, che tuteli la competitività delle nostre imprese e di tutti i settori manifatturieri che basano le proprie performance di prodotto sulla qualità innovativa della Chimica. Lo sviluppo sostenibile – ha aggiunto – si confermerà uno dei principali motori di innovazione e cambiamento del post-Covid: basti pensare alle politiche dell’Unione europea sul Green Deal oppure al Recovery Fund, che pone tra i requisiti degli stanziamenti la lotta ai cambiamenti climatici, l’economia circolare e la transizione verso forme di energia più pulite”.

Bettoni: “Rafforzare formazione e informazione per una consapevolezza dei pericoli concreti”. “Grazie anche alla collaborazione con l’Istituto l’industria chimica continua ad essere uno dei settori produttivi più virtuosi sul fronte della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro – ha commentato il presidente dell’Inail, Franco Bettoni – con bassa incidenza di infortuni e malattie professionali. Questo dato confortante non deve esimerci, però, dall’adottare azioni mirate per far sì che sul posto di lavoro vengano assunti atteggiamenti sempre più corretti e non vengano sottovalutati, perché percepiti in modo errato, i rischi lavorativi. In tale ottica – ha aggiunto – vanno rafforzate formazione e informazione, per una consapevolezza dei pericoli concreti. L’Inail, infatti, crede fortemente che un’efficace tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro nasca da una preventiva ed accurata analisi, valutazione e gestione dei rischi, tenendo conto sia dei fattori tecnologici che caratterizzano l’approccio alla salute e sicurezza, sia dei fattori comportamentali”.

Avviata da oltre un decennio la collaborazione tra Inail e Federchimica. Rinnovata con un protocollo d’intesa, siglato nel 2019, la collaborazione tra Inail e Federchimica ha avuto inizio nel 2006, come ha ricordato Bettoni, che ha illustrato gli obiettivi cruciali del documento finalizzato a diffondere la cultura della prevenzione e della sicurezza in modo pervasivo, secondo il modello della Responsabilità sociale d’impresa e attraverso innovazione tecnologica, iniziative di sensibilizzazione e agevolazioni per interventi di prevenzione riservate alle aziende virtuose. “Nella fase post-covid – ha concluso Bettoni – dobbiamo mettere in campo azioni qualificanti: accompagnare il lavoratore nei percorsi professionali, porre al centro della cultura aziendale la sicurezza dei lavoratori, rivitalizzare il dialogo sociale, incentivare una crescita economica rispettosa dell'ambiente e adottare efficaci strategie di prevenzione per contrastare gli infortuni sul lavoro”.

Le aziende vincitrici del premio Responsible care 2020. I riconoscimenti per i migliori progetti di sostenibilità 2020 sono stati assegnati a tre imprese: Basell poliolefine, Henkel Italia e Roelmi hpc. La prima aziende è stata premiata per il progetto MoReTec - Tecnologia per il riciclo molecolare della plastica, mentre Henkel Italia ha ricevuto il riconoscimento per un progetto sullo sviluppo e l’utilizzo di imballaggi sostenibili. Roelmi hpc, infine, si è distinta con il progetto Linea di esteri sostenibili, biodegradabili e da fonte rinnovabile di origine locale.

Il Programma coinvolge 164 imprese italiane. Responsible Care è il programma volontario dell’industria chimica mondiale attraverso il quale le imprese si impegnano a realizzare valori e comportamenti di eccellenza in materia di sicurezza, salute e ambiente. In Italia è adottato da 164 imprese associate a Federchimica che, con 30,7 miliardi di euro, rappresentano circa il 56% del fatturato aggregato dell’industria chimica del Paese.

ALLEGATI e TI POTREBBE INTERESSARE

TI POTREBBE INTERESSARE