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16 ottobre 2020

Il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, all’apertura del IX congresso nazionale dell’Anmil

Durante la prima giornata dell’evento, in programma a Roma dal 15 al 18 ottobre, sono intervenuti il sottosegretario al Ministero del Lavoro, Stanislao Di Piazza, e le presidenti delle Commissioni Lavoro di Senato e Camera, Susy Matrisciano e Debora Serracchiani. Bettoni: “l’Inail è impegnato su diversi fronti, tra cui il reinserimento lavorativo delle persone con disabilità da lavoro”

Il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, all’apertura del IX congresso nazionale dell’Anmil

IX congresso nazionale Amnil

ROMA – Sono iniziati ieri i lavori del IX congresso nazionale dell’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil), in programma dal 15 al 18 ottobre a Roma, presso l’hotel Aran Barcelò Mantegna. Previsti gli interventi di numerosi rappresentanti delle Istituzioni e dell’associazionismo in presenza, in diretta streaming o attraverso videomessaggi. Alla prima giornata hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario al ministero del Lavoro Stanislao Di Piazza, le presidenti delle Commissioni Lavoro di Senato e Camera, Susy Matrisciano e Debora Serracchiani, il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, il presidente del Civ dell’Istituto, Giovanni Luciano e l’assessore al Lavoro della Regione Lazio, Claudio Di Berardino. Durante l’evento circa 300 delegati eletti in tutta Italia dai 380mila iscritti Amnil sceglieranno la dirigenza dei prossimi cinque anni.

Di Piazza: “Il lavoro non è merce di scambio, il capitale umano va valorizzato”. “Come ha fatto in diverse occasioni la Ministra Catalfo, anche oggi confermiamo il costante impegno del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per la piena tutela della salute, dell'integrità e della dignità della persona in ogni ambiente di lavoro”, ha dichiarato il sottosegretario, Stanislao Di Piazza. “La sicurezza sul lavoro è un obiettivo prioritario e indifferibile. Le parole chiave per un’efficace gestione dei rischi lavorativi sono: prevenzione, sorveglianza, formazione continua e inclusione. Il lavoro – ha aggiunto – non è merce di scambio ed il capitale umano va valorizzato. Grande apprezzamento all’attività dell’Anmil – ha concluso –che forma i propri associati a diventare testimonial della sicurezza, portando le loro esperienze di vittime del lavoro all’interno di aziende e scuole”.

Bettoni: “Dall’Inail grande attenzione nei confronti delle persone”. “Ho partecipato ai congressi associativi sempre in veste di delegato, il primo nel lontano 1983”, con queste parole il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, ha iniziato il suo primo intervento da ospite a un congresso dell’Anmil. “Oggi, però, non mi sento un vero e proprio ospite ma un invalido del lavoro che continua ad essere vicino all’Associazione e non dimentica l’esperienza passata, che per me rappresenta un bagaglio importantissimo per cercare di potenziare l’attenzione dell’Istituto verso le persone, rafforzando il rapporto umano. Come già evidenziato dal Presidente del Civ dell’Inail, Giovanni Luciano – ha spiegato – l’Istituto sta lavorando su diversi fronti per ottenere risultati concreti: potenziamento dei progetti per il reinserimento lavorativo delle persone con disabilità da lavoro, prosecuzione del sostegno alle aziende, dare seguito all’impegno assunto da Cda e Civ sul miglioramento delle prestazioni economiche per le vittime degli incidenti sul lavoro e l’estensione della tutela ai soggetti non assicurati. L’Inail – ha aggiunto – sta continuando poi ad operare insieme all’Istituto Superiore di Sanità, all’interno del Comitato tecnico scientifico, per mettere a disposizione del decisore politico raccomandazioni importanti per fronteggiare l’emergenza sanitaria”.

Forni: “Congresso occasione preziosa di confronto in questo momento di crisi economica”. “Ritrovarci tutti insieme per quattro giorni – ha dichiarato il presidente dell’Anmil, Zoello Forni – rappresenta un'occasione preziosa per confrontarsi in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo, a causa della pandemia che mina in modo preoccupante la salute di molti lavoratori ed un quadro politico che non si riesce ad avere il tempo di programmare azioni strategiche o ad operare scelte in grado di incidere su un fenomeno raramente approfondito, quale la scarsa sicurezza nei luoghi di lavoro, e su quelle che sono le tutele sempre più ridotte e inique di coloro che si infortunano o contraggono una malattia professionale”.

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