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26 ottobre 2020

Al via la nuova campagna di comunicazione sul reinserimento professionale dei disabili da lavoro

Realizzata con lo stile delle storie di Instagram, proseguirà per circa un mese su stampa, web, tv, radio e sui canali social dell’Inail per informare e sensibilizzare datori di lavoro, lavoratori e parti sociali sulle misure messe a disposizione per garantire la continuità lavorativa o l’inserimento in una nuova occupazione

Al via la nuova campagna di comunicazione sul reinserimento professionale dei disabili da lavoro

Al via la nuova campagna di comunicazione sul reinserimento professionale dei disabili da lavoro

ROMA - Informare e sensibilizzare datori di lavoro, lavoratori e parti sociali sulle iniziative predisposte dall’Inail per garantire ai propri assistiti la continuità lavorativa o l’inserimento in una nuova occupazione. E’ questo l’obiettivo della nuova campagna di comunicazione sul reinserimento professionale delle persone con disabilità da lavoro che a partire da oggi proseguirà per circa un mese su stampa, web, tv e radio, a livello nazionale e locale, e sui canali social dell’Istituto.

Bettoni: “È uno dei nostri obiettivi prioritari”. “Il reinserimento lavorativo dopo un infortunio o una malattia professionale – sottolinea il presidente dell’Istituto, Franco Bettoni – è tra gli obiettivi prioritari delle politiche dell’Inail per la tutela dei lavoratori. Le importanti novità normative e regolamentari introdotte lo scorso anno hanno semplificato l’iter di attivazione di questo tipo di interventi, incrementando sia il numero dei progetti personalizzati che abbiamo preso in carico sia le risorse impiegate, che nel 2019 hanno superato i 2,2 milioni di euro. La campagna di comunicazione che parte oggi nasce dalla convinzione che ci siano ancora ampi margini di azione, anche attraverso il rafforzamento della strategia di rete per la promozione di attività sinergiche con altre istituzioni, i centri per l’impiego e tutti gli altri attori sociali coinvolti su questi temi. Quest’azione integrata può far sì che siano conosciuti sempre di più gli strumenti a sostegno del reinserimento lavorativo, anche favorendo la nuova occupazione dei disabili da lavoro attraverso il miglioramento dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.

Catalfo: “Una scelta lungimirante per garantire a tutti il diritto al lavoro”. Per la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, “la scelta dell’Inail di promuovere questa campagna in un momento come quello attuale, in cui l’attenzione di tutti è concentrata sugli sviluppi dell’emergenza Covid-19, è particolarmente lungimirante. Il mondo della disabilità, infatti, rischia di pagare il prezzo più alto della crisi economica e occupazionale che stiamo vivendo. Insieme alle misure per la gestione e il contenimento del virus, alle quali l’Istituto sta fornendo un contributo determinante, è altrettanto importante portare avanti le iniziative già avviate per garantire a tutti il diritto al lavoro. Gli interventi di sostegno al reinserimento lavorativo delle persone con disabilità sono uno dei tasselli della strategia del governo, che comprende anche l’attivazione della banca dati per il collocamento mirato, l’adozione di linee guida e l’investimento in formazione adeguata. Con l’ultima legge di bilancio, inoltre, è stato incrementato il Fondo per il diritto al lavoro dei disabili ed è stato istituito un nuovo Fondo per la disabilità e la non autosufficienza, con una dotazione iniziale di 29 milioni di euro che salirà a 200 milioni l’anno prossimo e a 300 nel 2022”.

Nel ruolo di testimonial due assistiti che hanno ripreso la propria attività grazie al sostegno dell’Istituto. La nuova campagna di comunicazione sul reinserimento lavorativo è stata realizzata con lo stile delle storie di Instagram, proseguendo sulla linea narrativa delle #storiediprevenzione, che presentano gli esempi virtuosi di aziende che hanno scelto di investire in sicurezza, e della campagna contro gli infortuni domestici #perunavoltapensoame. A prestare il proprio volto alla campagna sono due dei protagonisti delle “Belle storie Inail”, la serie di videointerviste con cui l’Istituto ha scelto di raccontare i percorsi di vita e di rinascita di alcuni infortunati sul lavoro che si sono reinseriti nella società grazie all’assistenza delle equipe multidisciplinari Inail, composte da psicologi, medici e assistenti sociali.

Le “Belle storie” di Claudio Narduzzi e Loretana Puglisi. Claudio Narduzzi, imprenditore agricolo di Caporiacco, in provincia di Udine, ha perso la gamba sinistra in un incidente sul lavoro avvenuto nel 2015. Dopo due mesi in coma farmacologico e un lungo periodo di riabilitazione, ha trovato la forza di ricominciare grazie alla vicinanza della famiglia e al desiderio di tornare a lavorare. Obiettivo raggiunto attraverso un progetto personalizzato elaborato dall’equipe multidisciplinare dell’Istituto, che ha permesso di eseguire gli interventi di adeguamento dei trattori che utilizza nella sua azienda. Loretana Puglisi cinque anni fa ha perso la mano sinistra in seguito a un incidente avvenuto nel suo pastificio di Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa. Il suo reinserimento lavorativo è stato possibile grazie alle protesi mioelettriche messe a disposizione dal Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio e all’installazione nel suo laboratorio di una nuova macchina per la produzione della pasta adattata alle sue esigenze, fornita dall’Istituto tramite un progetto personalizzato.

Il contributo per ogni progetto personalizzato può arrivare fino a 150mila euro. L’Inail finanzia ciascun progetto personalizzato di reinserimento lavorativo, elaborato dall’equipe multidisciplinare dell’Istituto o proposto dal datore di lavoro, con un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 150mila euro. Agli interventi per il superamento e l’abbattimento delle barriere architettoniche e per l’adeguamento e l’adattamento delle postazioni di lavoro, in particolare, sono destinati fino a 135mila euro, mentre il tetto fissato per gli interventi di formazione è pari a 15mila euro. Per assicurare la conservazione del posto, inoltre, l’Inail rimborsa al datore di lavoro il 60% della retribuzione corrisposta al disabile da lavoro nel periodo che intercorre tra la data di manifestazione della volontà di attivare il progetto personalizzato fino alla sua realizzazione, per un periodo massimo di un anno.