Passa al contenuto principale
Impostazioni cookie

Ti trovi in:

28 maggio 2020

Macchine raccoglifrutta: come fare la prima verifica periodica

Una pubblicazione dell’Inail fornisce istruzioni per effettuare in maniera uniforme un adempimento teso a verificare il grado di conservazione e di efficienza di questi apparecchi agricoli

Macchine raccoglifrutta: come fare la prima verifica periodica

Macchine agricole raccoglifrutta

ROMA – Nella fase 1 dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, le attività agricole sono state tra quelle ritenute essenziali per l’approvvigionamento di negozi e supermercati, contribuendo a fornire ai lavoratori e ai cittadini costretti a casa un servizio di prima necessità. È importante, quindi, che gli strumenti di lavoro necessari a questa attività come trattori e altri macchinari siano controllati e manutenuti nel tempo al fine di garantire uno stato di conservazione ottimale e condizioni di efficienza adeguate.

Una guida per la prima visita periodica. Tra gli strumenti adoperati nei campi, le macchine agricole raccoglifrutta, sia pure non esplicitamente menzionate, rientrano tra le attrezzature di lavoro soggette al regime di verifica periodica previsto dall’art. 71 del decreto legislativo 81/08. Successivamente, a regolamentare più organicamente la materia, è intervenuto il decreto ministeriale 11 aprile 2011, che le cita espressamente nella modulistica allegata. A illustrare nel dettaglio le macchine agricole raccoglifrutta, approfondendo le fasi amministrative e tecniche della prima verifica periodica, è ora una recente pubblicazione, curata dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) dell’Inail, che si inserisce in una collana di ricerca sugli apparecchi di sollevamento persone.

Istruzioni unitarie per i controlli. Dopo aver premesso che le istruzioni contenute nel manuale non costituiscono “un riferimento vincolante” quanto un “esempio di armonizzazione su scala nazionale”, nella pubblicazione vengono definite le modalità di svolgimento dei controlli, utili sia ai tecnici abilitati che agli operatori del settore agricolo. Scopo della guida, è quello di fornire, anche alla luce degli ultimi aggiornamenti procedurali, indicazioni uniformi di comportamento alle strutture territoriali dell’Istituto, che il decreto ministeriale individua come soggetto titolare di questo adempimento.

Le attrezzature soggette alle verifiche. La macchina (o carro) raccoglifrutta è una piattaforma di lavoro elevabile, semovente oppure a traino su ruote o cingoli, idonea alla raccolta di frutta e utilizzabile anche per altre operazioni agricole. Per rientrare nel campo di applicazione della prima visita periodica, le piattaforme devono avere un requisito di base: una portata superiore a 350 kg, o una lunghezza superiore a 4 metri, oppure deve trattarsi di piattaforme a più piani di lavoro. Dopo aver delineato i principali riferimenti normativi e la loro evoluzione nel tempo, la guida esamina le caratteristiche tecniche delle macchine raccoglifrutta, propedeutiche all’attività di verifica poiché riferite ai principali dispositivi di sicurezza.
 
Dal 2019 le richieste di prima verifica esclusivamente online. Trattando poi della fase di verifica, la guida ricorda che a partire dal 27 maggio 2019, la comunicazione di messa in servizio di un’attrezzatura di lavoro, di recente o vecchia immatricolazione, deve essere comunicata all’Inail unicamente attraverso il servizio telematico Civa, che permette la gestione informatizzata della richiesta di prima verifica. Questa, che va fatta trascorso il primo biennio, deve contenere i dati anagrafici e fiscali del datore di lavoro, quelli identificativi e logistici della macchina, unitamente all’indicazione del tecnico abilitato al controllo. Nella prima verifica periodica vanno accertate la configurazione conforme dell’attrezzatura a quella di fabbricazione, lo stato di manutenzione e conservazione, il mantenimento delle condizioni di sicurezza, l’efficienza dei dispositivi di sicurezza e di controllo.

Dalla scheda tecnica al verbale finale, le fasi della verifica. In sintesi, quindi, la procedura prevede la redazione della scheda tecnica di identificazione dell’attrezzatura, la verifica vera e propria e il verbale del collaudo. Nella guida sono riportate le corrette modalità di supervisione e controllo di queste fasi, anche attraverso la riproduzione di note e schede fac-simile. Nel verbale, infine, vanno inserite anche le ispezioni visive e funzionali che completano la prima visita periodica, incluse le prove di funzionamento dell’attrezzatura di lavoro e dei dispositivi di sicurezza.

TI POTREBBE INTERESSARE

TI POTREBBE INTERESSARE