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21 aprile 2020
Umbria, supporto psicologico agli operatori sanitari coinvolti nell’emergenza Covid-19
Nel webinar promosso da Aris formazione è stato illustrato il protocollo Inail-Cnop, una procedura mirata per fornire strumenti metodologici di sostegno nella gestione dello stress e del malessere nell'attuale crisi dovuta al coronavirus
Umbria, supporto psicologico agli operatori sanitari coinvolti nell’emergenza Covid-19

Perugia - La gestione dello stress da lavoro-correlato in un contesto sia emergenziale che di ripresa delle attività post lockdown è stato al centro di una riflessione a distanza, svoltasi il 20 aprile 2020, promossa da Aris formazione (la società di formazione di Legacoop Umbria), insieme al Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, alla Direzione regionale Inail Umbria e all'Aias (Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza).
I principali relatori coinvolti nel dibattito. Il confronto ha riguardato in particolar modo il tema della gestione dello stress da parte dei lavoratori in circostanze così inedite e con dimensioni sociali così ampie come le attuali e anche con impatti certamente rilevanti sulla qualità dei servizi e della produttività, da richiedere modalità originarie e tecniche innovative. I relatori principali coinvolti sono stati il dott. David Lazzari (presidente nazionale Cnop), la dott.ssa Alessandra Ligi (Direttore Inail Umbria) ed il dott. Francesco Santi (presidente nazionale Aias). In successione sono intervenuti anche Catiuscia Marini, dirigente di Legacoop Umbria, Vania Buiarelli di Aris formazione, Gabriele Costantini, professionista dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Perugia e di Pietro Bussotti, psicologo del lavoro.
Il target dell’iniziativa è stato rappresentato da RSPP, RLS, RHR (specialisti antincendio), RAQ (responsabili assicurazione qualità), DPO (responsabili protezione dati) e amministratori delle cooperative.
Sostegno psicologico e psicosociale per la gestione dello stress. Oltre che sugli argomenti relativi all'aggiornamento dei rischi ed alla dotazione di nuovi strumenti e procedure di prevenzione, è stata richiamata l'attenzione su temi quali la gestione dello stress nei lavoratori attivi dei servizi sociosanitari, della logistica e della sanificazione, nonché della distribuzione, e nei lavoratori che rientreranno al lavoro dopo circa due mesi di inattività; ma anche sull’impatto del distanziamento sociale quale fattore di modifica delle relazioni sociali nell’ambiente di lavoro e degli stessi modelli organizzativi aziendali. Focus anche sul recente protocollo d’intesa nazionale sottoscritto da Inail e Cnop mirato a fornire a tutte le strutture sanitarie indicazioni procedurali utili e strumenti agevoli, scientificamente fondati, finalizzati a promuovere e supportare l’attivazione, a livello locale, di servizi di supporto e sostegno psicologico e psicosociale per la gestione dello stress e la prevenzione del burnout di tutti gli operatori sanitari coinvolti nell’emergenza.
Il livello di stress è medio-alto ed accusato soprattutto dai lavorati tra i 30 e i 54 anni. In apertura d’iniziativa il dott. David Lazzari, ha esordito richiamando una recente indagine commissionata dal Consiglio alla società Piepoli, che ha fatto emergere come circa l’80% degli italiani in questo delicato momento accusi un livello di stress medio-alto, e come questo sia particolarmente sentito tra i lavoratori compresi nella fascia di età 30/54 anni. Il dott. Lazzari ha quindi rimarcato la forte interazione reciproca esistente tra gli aspetti sanitari, socio-economici e relazionali (dove sicuramente si inseriscono i rischi psico-sociali) dell’emergenza. Per Lazzari occorre realizzare azioni virtuose all’interno del circuito, a partire dal welfare aziendale per arrivare al sostegno al mondo delle imprese. Il presidente Lazzari ha richiamato il protocollo Inail-Cnop mirato a fornire indicazioni metodologiche in primis agli operatori sanitari, molto esposti al rischio, ma che poi dovranno essere allargate a tutto il sistema produttivo e a tutti i lavoratori. In chiusura Lazzari ha evidenziato la relazione cruciale esistente tra economia e risorse umane, che non sono macchine astratte. Occorre fare un salto di qualità per essere meno frammentari e mettere insieme i pezzi dello stesso puzzle perché solo con uno sguardo di complessità si può creare quel valore aggiunto di cui abbiamo bisogno in questo particolare contesto.
I rischi di tipo psico-sociale legati alla pandemia da Covid-19. Nel suo intervento la dott.ssa Alessandra Ligi, dopo aver richiamato i concetti alla base della tutela assicurativa Inail nei casi da contagio diretto da Covid-19, ha specificato quelli che sono i lavoratori tutelati e le prestazioni previste, nonché le nuove competenze attribuite all’Istituto dal D. Lgs. 18/20 chiamato “Cura Italia”. Si è quindi soffermata sui rischi di tipo psico-sociale (stress e burnout) che la pandemia da Covid-19 ha comportato e inevitabilmente comporterà in prospettiva. In questa direzione, nel richiamare il protocollo Inail-Cnop, Ligi ha rimarcato come lo stesso rappresenti una procedura mirata per fornire strumenti metodologici di supporto agli operatori sanitari nella gestione dello stress e del malessere collegato all’emergenza da coronavirus. Gli obiettivi perseguiti con la collaborazione sono quelli di: sostenere qualitativamente i bisogni dei lavoratori sotto stress per emergenza Covid-19;supportare gli psicologi e psicoterapeutici con strumenti omogeni di triage/primo colloquio psicologico; aprire un canale di posta elettronica diretto per informazioni e scambio sul supporto psicologico.
In chiusura, la dott.ssa Ligi si è soffermata anche su alcuni driver che potranno guidare la fase-due in tema di rischio biologico e rischio stress lavoro correlato; tra questi un ruolo cruciale lo giocheranno per Ligi l’aggiornamento dei dvr rischio aggiuntivo da Covid-19, i dpi adeguati, il distanziamento sociale/reingegnerizzazione dell’organizzazione del lavoro, il controllo costante dello stato di salute del lavoratore, la sanificazione degli ambienti e, soprattutto, la consapevolezza individuale e diffusa dell’importanza della prevenzione con il coinvolgimento attivo/proattivo di ogni soggetto/lavoratore.
Le opportunità della quarta rivoluzione industriale. Il dott. Francesco Santi, ha sottolineato come la gestione del rischio stress lavoro-correlato nell’emergenza Covid-19 possa essere declinata su piani e aspetti diversi: da quello salute-sanitario, legato al contagio diretto, a quello sociale, che ci ha portato a questa “reclusione forzata” da scontare nelle nostre abitazioni o nei luoghi di lavoro confinati e che è andata a modificare il nostro stile di vita, che di per sé genera stress e ansia legata sicuramente anche all’aspetto economico. Abbiamo subìto la forzatura della quarta rivoluzione industriale e dobbiamo ora essere capaci a cogliere le opportunità che questa ci offre. Lo smart working per esempio modificherà radicalmente il nostro modo di lavorare e dobbiamo essere in grado di passare da modelli organizzati su tempi e luoghi a modelli organizzati su obiettivi e leadership, in cui formazione e lavoro a distanza saranno in grado di fare la differenza.
ALLEGATI
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Pubblicazione
21/04/2020, 13:39
Ultimo aggiornamento
21/04/2020, 13:39
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