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21 aprile 2020

Inail Piemonte: attivato “INsieme #restandoacasa”, il gruppo di auto mutuo-aiuto online tra le persone con disabilità

Supporto, confronto e condivisione di conoscenze, è questo l’obiettivo dell’attività degli assistenti sociali delle sedi regionali che, attraverso la chat di WhatsApp, offrono sostegno ma anche informazioni utili e pratiche a coloro che vivono con difficoltà l’isolamento dovuto all’emergenza Covid-19

Inail Piemonte: attivato “INsieme #restandoacasa”, il gruppo di auto mutuo-aiuto online tra le persone con disabilità

“INsieme #restandoacasa” Piemonte

In questi anni, le sedi del Piemonte hanno attivato diversi gruppi, finalizzati a favorire la condivisione e il trasferimento di conoscenze tra persone che vivono l’esperienza della disabilità o del lutto di un familiare. Un’attività volta a contrastare il vissuto di solitudine e di fragilità di chi ha subito un infortunio o una malattia professionale e dei suoi familiari, a sostenere l’elaborazione delle emozioni e delle difficoltà quotidiane correlate all’evento lesivo e alla disabilità da lavoro riportata o al decesso del lavoratore congiunto e alle conseguenze che tali accadimenti comportano nella sfera personale, relazionale, familiare, sociale e lavorativa.
 
Attività di colloquio e di sostegno. L’emergenza in corso, determinata dalla diffusione del virus Covid-19, ha comportato l’impossibilità da parte degli assistenti sociali di effettuare in presenza le attività di colloquio e sostegno che avvenivano normalmente in sede, così come le visite domiciliari in favore delle persone con disabilità da lavoro prese in carico e dei loro familiari o dei familiari superstiti. Al tempo stesso questa situazione ha comportato la cessazione delle iniziative dei gruppi di auto mutuo-aiuto già avviati che si incontravano e si gestivano in forma autonoma negli spazi esterni.
 
Gestire i conflitti durante l’isolamento. Oltre a ciò l’isolamento forzato nella propria abitazione può destabilizzare i fragili equilibri raggiunti dopo l’evento lesivo occorso, colpendo soprattutto le persone con grave disabilità e limitata autonomia negli spostamenti personali, poiché dipendenti per le loro attività quotidiane dall’assistenza dei familiari o di terzi. La paura del contagio stravolge certezze e relazioni e i piccoli conflitti già presenti possono amplificarsi e degenerare, facendo nascere la necessità di un intervento per la loro rielaborazione al fine di risolverli. In tale situazione possono quindi nascere ulteriori timori connessi al rischio della perdita del lavoro e delle difficoltà economiche che potrebbero insorgere.
 
Fornire anche informazioni pratiche per la vita quotidiana. Dai contatti avviati in queste prime settimane di emergenza con le persone prese in carico è emerso che non tutte, così come neppure i loro familiari e i familiari superstiti, sono in possesso delle informazioni necessarie per gestire questa condizione di isolamento, anche per quanto attiene la conoscenza dei servizi attivati nei singoli territori come, ad esempio, quelli di consegna di generi alimentari e di farmaci a domicilio. Per far fronte a queste esigenze, e anche al bisogno espresso dalle persone contattate di condividere lo stato d’animo provocato dall’essere costretti in casa e dalle conseguenti difficoltà, gli assistenti sociali di alcune sedi del Piemonte hanno pensato di affiancare alle modalità di lavoro a distanza già garantite su tutto il territorio regionale, un ulteriore strumento di comunicazione e confronto attraverso la funzione “gruppo” di WhatsApp.
 
Un gruppo WhatsApp per confrontarsi in libertà. Partendo dall’esperienza del gruppo di auto mutuo-aiuto “A.M.A.”, creato dalla Direzione territoriale di Torino Centro-Torino Sud, e attivo da alcuni anni con incontri quindicinali e con attività su WhatsApp, si è dato vita al nuovo gruppo A.M.A. online “INsieme #restandoacasa”, al quale sono stati invitati anche utenti presi in carico dalle altre sedi del Piemonte, che si dedica in particolare al confronto e al reciproco sostegno nell’attuale situazione. Al momento dell’attivazione sono state esplicitate a tutti le regole di base di un gruppo A.M.A. (libertà di espressione, tutela della segretezza, gratuità, responsabilità, ascolto non giudicante ecc.), è stato puntualizzato che il farne parte implica il consenso alla condivisione del numero di telefono e del contatto WhatsApp e che la partecipazione, oltre a essere gratuita, è anche libera e non vincolante.
 
Si può partecipare al gruppo in ogni momento della giornata. L’inserimento nel gruppo avviene a seguito della proposta effettuata dall’assistente sociale della sede che ha in carico la persona con disabilità da lavoro, i familiari o i familiari superstiti. Dopo la loro adesione, si invitano le persone a raccontare qualcosa di sè e come sono entrate in contatto con l’Inail, agevolando il confronto e la condivisione delle proprie esperienze. La facilitazione avviene tramite gli assistenti sociali delle sedi di Torino Centro, Cuneo e Verbano Cusio-Ossola che hanno predisposto questo progetto. Gli interventi dei partecipanti non sono vincolati a un giorno in particolare o a un determinato orario; l’esperienza sviluppata sino ad ora evidenzia che possono arrivare al gruppo messaggi e testimonianze durante tutta la giornata. Ad oggi, dalla data di attivazione avvenuta lo scorso 29 marzo, il gruppo si compone già di 31 partecipanti, uomini e donne di ogni età, con esperienze, anche molto diverse tra loro, correlate alla disabilità riportata o al lutto subito.

La condivisione delle esperienze genera un dialogo positivo. La modalità operativa utilizzata è quella di veicolare informazioni utili e verificate per ciò che riguarda le risorse e i servizi per l’emergenza, ma anche per la gestione e l’impiego del tempo in casa, oltre a stimolare il confronto sul vissuto attraverso domande dirette, condivisioni, riformulazioni e rinforzi positivi. Gli assistenti sociali hanno cura di accertarsi che i contenuti portati dai partecipanti siano sempre coerenti con l’obiettivo esplicitato al momento dell’attivazione del gruppo e che non siano offensivi o equivocabili; hanno inoltre il compito di recepire anche richieste diverse da quelle coerenti con gli obiettivi del gruppo, invitando i propri utenti ad affrontarle insieme in separata sede e,  eventualmente, facendosi portavoce delle questioni o delle problematiche inerenti ad ulteriori prestazioni garantite dall’Istituto, la cui risoluzione compete ad altre professionalità della sede, in ambito sanitario e amministrativo.