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24 marzo 2020

Coronavirus, Omar assistito Inail con disabilità, operatore del 118: “Aiutateci, restate a casa!”

Online sul nostro portale l’audio con la testimonianza di questi drammatici giorni di lavoro nella centrale operativa di Bologna per fronteggiare la grave emergenza sanitaria in corso

Coronavirus, Omar assistito Inail con disabilità, operatore del 118: “Aiutateci, restate a casa!”

Omar Bortolacelli

BOLOGNA – “Lavoriamo 24 ore su 24, rispondendo a oltre mille chiamate al giorno. Cosa possono fare le persone per aiutarci? Restare a casa!”. E’ chiaro e deciso l’appello di Omar Bortolacelli, 35 anni, operatore nella centrale del 118 di Bologna è un assistito Inail. Anni fa a causa di un infortunio sul lavoro, ha perso l’uso delle gambe e l’Istituto l’ha supportato nel percorso di riabilitazione e reinserimento sociale. La sua esperienza è diventata un video-racconto, parte della campagna di storytelling “Le Belle storie Inail” in cui gli assistiti, vittime di infortuni sul lavoro si raccontano. Omar, in questi giorni drammatici dell’emergenza Coronavirus, non si sta risparmiando per mettere a disposizione di chi ha bisogno tutte le sue energie.

Operatore "filtro": velocità e concentrazione. Nella testimonianza audio Omar ci racconta cosa accade in questi giorni di emergenza per l’Italia dalla sua postazione nella centrale operativa di Bologna. È la prima persona che risponde alle chiamate di chi chiede un'ambulanza. In pochissimi secondi deve filtrare le richieste e passarle all'infermiere o al medico che, in base alle risposte dell’utente alle sue domande, decide sull’urgenza del servizio. Rosso per le più urgenti, giallo e verde per le altre. È necessario comprendere velocemente le reali necessità di chiama, per dare aiuto immediato e impedire che le altre telefonate si perdano nell’attesa.

“Circa il 75% di chi chiama teme di essere positivo al Covid-19”. "Siamo in quindici per turno e, nonostante il ritmo sia più sostenuto rispetto a prima, non possiamo fermarci. Due postazioni si occupano di Coronavirus, con due infermieri e due medici. Abbiamo due ambulanze attrezzate per i pazienti sospetti e riceviamo più di mille chiamate. Ad oggi, il 75% di queste provengono da persone che credono di essere positive al Covid-19".

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