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08 gennaio 2020
Reinserimento dei disabili da lavoro, nel Lazio sottoscritta un’intesa tra Inail, Regione, parti sociali e associazioni
L’obiettivo è di rendere operativa ed efficace la rete territoriale dei servizi e di promuovere la conoscenza delle misure a sostegno del reinserimento lavorativo. Dall’Istituto fino a 150mila euro a fondo perduto per la realizzazione di ciascun progetto personalizzato. Lucibello: "È un laboratorio che ci consegna un metodo nuovo di fattiva collaborazione"
Reinserimento dei disabili da lavoro, nel Lazio sottoscritta un’intesa tra Inail, Regione, parti sociali e associazioni
ROMA - La Regione Lazio, la Direzione regionale dell’Inail, le parti sindacali e datoriali e le organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità hanno sottoscritto questa mattina a Roma un protocollo d’intesa che punta a favorire il reinserimento e l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro, attraverso la promozione di azioni integrate. L’intesa – presentata con una conferenza stampa dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, dal direttore generale dell’Inail, Giuseppe Lucibello, e dall’assessore regionale al Lavoro e nuovi diritti, Claudio Di Berardino, alla presenza del presidente dell’Inail, Franco Bettoni, e del presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza, Giovanni Luciano – prevede la predisposizione di progetti personalizzati di reinserimento, concordati con i servizi territoriali del collocamento mirato e sostenuti con le risorse messe a disposizione dall’Inail.
Dal superamento delle barriere architettoniche alla formazione previste diverse tipologie di intervento. Il contributo a fondo perduto erogato per ciascun progetto personalizzato può arrivare fino a un massimo di 150mila euro. I fondi possono essere utilizzati per realizzare interventi di superamento e abbattimento delle barriere architettoniche, di adeguamento e adattamento delle postazioni di lavoro e per l’attività di formazione finalizzata alla conservazione del posto o all’inserimento del disabile da lavoro in una nuova occupazione.
Per sostenere la conservazione del posto rimborsato il 60% della retribuzione. Per sostenere la conservazione del posto di lavoro, inoltre, l’Istituto rimborsa al datore di lavoro il 60% della retribuzione corrisposta alla persona con disabilità nel periodo che intercorre tra la data di manifestazione della volontà di attivare il progetto personalizzato fino alla sua realizzazione, per un periodo massimo di un anno. Inoltre, come sottolineato dal direttore generale, Giuseppe Lucibello, in considerazione dell’attribuzione all’Istituto di specifiche competenze in materia di reinserimento, “l’onere dell’assegno di ricollocazione attribuito ai disabili da lavoro è stato posto a carico del nostro bilancio”.
Lucibello: “Individuati e coinvolti tutti i soggetti che si occupano di questa materia”. Lucibello ha spiegato anche che, con quello di oggi, i protocolli d’intesa in materia di reinserimento lavorativo sottoscritti finora tra l’Inail e le Regioni sono sette. “Quello del Lazio - ha precisato a questo proposito il direttore generale – è un laboratorio che ci consegna un metodo nuovo di fattiva collaborazione, attraverso l’individuazione e il coinvolgimento di tutti gli attori che si occupano di questa materia”. A livello nazionale, infatti, il Lazio è la prima regione in cui, per la promozione e la buona riuscita del piano, sono coinvolti in totale 30 soggetti protagonisti del mondo del lavoro e delle associazioni.
Di Berardino: “È il frutto di un percorso di confronto, ascolto e concertazione”. L’intesa di durata triennale ufficializzata questa mattina, come ha sottolineato l’assessore Di Berardino, è il punto di arrivo di “un articolato percorso di confronto, condivisione, ascolto e concertazione”, che nella prima fase ha coinvolto l’Inail, il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto e l’Assessorato regionale al Lavoro, aprendosi successivamente al contributo delle parti sociali, “la cui partecipazione è indispensabile per ottenere i risultati a cui mira questo protocollo”.
Con le equipe multidimensionali un punto di riferimento unico nei centri per l’impiego. A supporto delle persone con disabilità, l’accordo prevede anche la presenza presso i centri per l’impiego di un’equipe multidimensionale composta da diverse figure professionali, esperti del mercato del lavoro e psicologi, operanti in stretta sinergia con l’Inail, in modo da fornire ai lavoratori con disabilità un punto di riferimento unico, favorendo allo stesso tempo una più stretta e virtuosa collaborazione tra tutte le istituzioni, imprese e associazioni.
La platea dei potenziali beneficiari è composta da circa 3.500 infortunati e tecnopatici. Come emerge dall’ultimo rapporto regionale dell’Inail, nel Lazio la platea minima dei potenziali beneficiari di questi interventi è composta da circa 3.500 lavoratori infortunati o tecnopatici. L’ottimale impiego delle risorse stanziate dall’Istituto per sostenere i progetti di reinserimento rende necessario promuovere, con il supporto determinante delle parti sociali, la diffusione tra i lavoratori e i datori di lavoro della conoscenza delle opportunità offerte per facilitare la conservazione del posto di lavoro o l’inserimento in una nuova occupazione dei disabili da lavoro.
Zingaretti: “Un modello socio-sanitario nuovo per dare a tutti piena cittadinanza”. Nell’ambito dell’accordo, l’impegno della Regione è rivolto a far operare in sinergia i propri centri per l’impiego e le sedi Inail del Lazio, in modo da rendere operativa ed efficace la rete territoriale. “Dopo i tagli determinati dal commissariamento della sanità – ha detto il presidente Nicola Zingaretti – è il momento di costruire un modello socio-sanitario degno di un Paese civile, per dare a tutti piena cittadinanza. Grazie al protocollo che abbiamo firmato con l’Inail, da oggi la nostra regione è più unita, più solidale e più vicina alle persone che hanno bisogno”.
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Pubblicazione
8/01/2020, 15:10
Ultimo aggiornamento
8/01/2020, 15:10
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