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22 novembre 2018

I Cug punto di riferimento contro la violenza sulle donne nella Pa

Il ruolo dei comitati unici di garanzia al centro del convegno sulle discriminazioni di genere promosso dal Forum nazionale, il Forum Pa e la Camera di Commercio di Roma, che si è svolto il 20 novembre alla presenza del ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno

I Cug punto di riferimento contro la violenza sulle donne nella Pa

Immagine convento Cug Tempio di Adriano 2018

ROMA - Combattere la violenza sulle donne nei luoghi di lavoro e strapparle all’isolamento che nella maggior parte dei casi lascia impuniti i colpevoli. Questo l’obiettivo da raggiungere attraverso l’attività dei Cug, i Comitati unici di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni che, organizzati in rete con il Forum nazionale, costituiscono un valore aggiunto per la Pa nel contrasto alla violenza di genere. Sulla centralità e le prospettive del loro ruolo si è discusso durante il convegno dal titolo “Conoscere, prevenire e contrastare la violenza di genere nel mondo del lavoro. I Comitati unici di garanzia punto di riferimento nella pubblica amministrazione”, che si è svolto a Roma il 20 novembre, presso il Tempio di Adriano, alla presenza di numerosi rappresentanti del mondo istituzionale e politico, tra cui il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, il presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, il presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema, il presidente del Forum Pa, Carlo Mochi Sismondi, il direttore centrale prevenzione dell’Inail, Ester Rotoli e la presidente del Cug dell’Istituto, Antonella Ninci.
 
In tre anni 170mila ricatti sessuali, 30mila nella Pa. Durante l’incontro, organizzato dal Forum nazionale dei Cug, Forum Pa e Camera di Commercio di Roma, sono emersi alcuni dati sulla violenza di genere, che restano però parziali perché troppo spesso le donne non denunciano, come ha sottolineato nel suo intervento Linda Laura Sabbadini, statistica sociale ed editorialista. “L’80% delle vittime di violenza non ne parla con nessuno e si crea un isolamento nel quale i colpevoli non vengono puniti. Negli ultimi tre anni - ha spiegato - sono stati 170mila i ricatti sessuali sul lavoro, di cui 30mila nella Pa”.
 
Bongiorno: “I cug vanno resi efficaci”. “È necessario passare dalle parole ai fatti”, ha commentato il ministro per la Pa, Giulia Bongiorno riferendosi all’attività dei Comitati unici di garanzia. “La norma scritta è bellissima ma spesso sono ingolfati di segnalazioni che restano senza risposta e questo crea sfiducia in chi segnala. Il mio impegno - ha aggiunto il ministro - è quello riuscire a valorizzare il ruolo delle donne che lavorano nei Cug per fare in modo che, una volta raccolta, la segnalazione abbia un suo iter e un suo esito”.
 
Mochi Sismondi “L’ecosistema dei Comitati è la rete”. “I Cug hanno un forte approccio bottom-up, e si sono uniti in una rete, il Forum Nazionale, che è il loro ecosistema e ad oggi comprende 152 amministrazioni e 700mila lavoratori pubblici”. Lo ha precisato il presidente del Forum Pa Carlo Mochi Sismondi. “Oggi c’è bisogno di formazione e di una piattaforma attraverso la quale condividere esperienze e conoscenze in un Forum 2.0”.
 
Rotoli: “Gli infortuni causati da aggressioni sul lavoro sono il 3 percento”. “I dati che abbiamo a diposizione sugli infortuni causati da aggressioni sul posto di lavoro ammontano al 3%”. Lo ha dichiarato Ester Rotoli, direttore centrale prevenzione dell’Inail. “Sicuramente si tratta di un fenomeno sottostimato, perché non tutti gli episodi vengono denunciati. Di questi infortuni l’85% riguarda il personale della scuola e il 71% il personale della Sanità, ambiti in cui la componente femminile rappresenta la maggioranza dei lavoratori. Ritengo importante - ha aggiunto - costruire una sorta di comunità scientifica allargata attraverso i Cug e il Forum nazionale per studiare il fenomeno, definire un modello e arrivare ad azioni specifiche per contrastarlo”.
 
Tagliavanti: “Centomila donne imprenditrici a Roma”. A parlare dell’imprenditoria al femminile è stato, invece, Lorenzo Tagliavanti, il presidente della Camera di Commercio di Roma. “Purtroppo la donna imprenditrice è soggetta a discriminazione anche quando va in banca e le viene chiesto che lavoro fa il marito. Oggi a Roma ci sono 100mila imprenditrici – ha spiegato – e nella maggior parte sono donne della periferia romana, che nel momento in cui la crisi si faceva sentire hanno dimostrato una grande tenacia”.