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21 maggio 2018
Sicurezza sul lavoro: a Foligno un convegno per fare un bilancio a 10 anni dall’entrata in vigore del Testo Unico
L’iniziativa, organizzata dalla Rete delle professioni tecniche dell’Umbria in collaborazione con il Consiglio Nazionale degli ingegneri e con il Comune di Foligno e con il patrocinio, tra gli altri, di Inail Umbria, si è tenuta presso l’auditorium San Domenico
Sicurezza sul lavoro: a Foligno un convegno per fare un bilancio a 10 anni dall’entrata in vigore del Testo Unico

Il miglioramento delle condizioni di lavoro si può raggiungere attraverso la sinergia tra enti, istituzioni, ordini professionali, associazioni di categoria; ciascuno, nell’ambito dei propri ruoli, deve operare nel rispetto della promozione e garanzia della sicurezza nei luoghi di lavoro perché anche una sola vittima rappresenta una sconfitta sociale e morale. Questo, in sintesi, il messaggio che è uscito dal convegno tenutosi nei giorni scorsi a Foligno in occasione del quale è stato fatto un primo bilancio a distanza di 10 anni dall’entrata in vigore del D.Lgs. 81/08., il Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Alla presenza di oltre 200 partecipanti, istituzioni, parti sociali e professionisti della sicurezza si sono confrontati per analizzare pregi e difetti della complessa e articolata normativa vigente e tracciare possibili nuove ipotesi di restyling.
In apertura, l’analisi del fenomeno infortunistico sul lavoro illustrata dal Direttore regionale Inail Umbria, Alessandra Ligi, ha introdotto il dibattito: in questi ultimi nove anni in Umbria, così come in Italia, si è verificata una forte contrazione degli infortuni e dei casi mortali sul lavoro e contestualmente si è però assistito ad un aumento delle malattie professionali. Lo stesso Direttore regionale ha quindi rimarcato l’evoluzione subita dalla mission dell’Istituto, soffermandosi in particolare sulle attività di prevenzione realizzate anche in base alle previsioni del TU 81/08, a cominciare dai finanziamenti Isi che hanno consentito, dal 2010, di mettere a disposizione del tessuto produttivo umbro, fortemente colpito dalla crisi e, da ultimo anche dal recente sisma, circa 30 milioni di euro e permesso di finanziare oltre 400 progetti a vantaggio delle imprese locali.
Per Luca Barberini, assessore regionale alla salute, un ruolo determinante nel contrasto agli infortuni è stato giocato dalla maggiore diffusione della cultura della prevenzione, grazie anche allo specifico Piano regionale 2014/2018 che ha visto una forte collaborazione tra vari soggetti pubblici e privati. Altre leve su cui si è agito e su cui occorrerà insistere, ha continuato Barberini, sono formazione, sorveglianza e sviluppo della responsabilità sociale delle imprese.
In occasione del dibattito è emersa anche l’esigenza di un sensibile “tagliando” all’attuale normativa: Fausto Cardella, procuratore generale di Perugia, ha indicato la strada di una forte sburocratizzazione per rendere maggiormente virtuoso il sistema.
Per la Rete delle Professioni Tecniche dell’Umbria infine occorre un rafforzamento del ruolo del tecnico della sicurezza che deve essere considerato come una figura specialistica realmente efficace “sul campo”, non solo sulla carta, e atta a garantire la tutela della salute e sicurezza del lavoratore.
Alla tavola rotonda sono inoltre intervenuti il vice sindaco di Foligno, Rita Barbetti, l’assessore regionale ai Lavori pubblici e sicurezza nei cantieri, Giuseppe Chianella, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Perugia, Stefano Mancini, il coordinatore della Consulta per la promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro del Comune di Foligno, Paolo Gubbini, Patrizia Macaluso e Gabriella Madeo per la Regione dell’Umbria, Giorgio Miscetti per la Usl Umbria 1, Raffaele Ruggiero, direttore regionale dei Vvf, Andrea Ruffini della Cassa Edile di Perugia, Bernardetta Radicchi del Cesf Perugia, Giuseppe Petrazzini, sostituto procuratore Perugia, Alvaro Burzigotti, presidente Anmil Umbria, Renato Cesca, Cna Umbria, Paolo Bazzica, Confindustria Umbria e Mario Bravi in rappresentanza di Fillea Cgil, Filca Cisl e Fineal Uil.
La strada intrapresa è emerso essere quella giusta: l’intervento normativo di cui al D.Lgs. 81/08 e sue successive integrazioni potranno produrre ancora positivi effetti nella progressiva riduzione del fenomeno infortunistico, garantendo sempre migliori livelli di sicurezza a patto che tutti i soggetti coinvolti mettano in atto e rispettino quanto la nostra legislazione ha previsto.
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Pubblicazione
21/05/2018, 10:04
Ultimo aggiornamento
21/05/2018, 10:04
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