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29 novembre 2017

“La vita è un’opportunità da sfruttare fino in fondo”: parola di Alex Zanardi

Il campione paralimpico è stato testimone d'eccellenza dell'evento di presentazione del master Sapienza-Inail “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro”: “Un progetto importante perché interessa fortemente i giovani e, quindi, il nostro futuro”

“La vita è un’opportunità da sfruttare fino in fondo”: parola di Alex Zanardi

Alex Zanardi

ROMA - “La curiosità è una delle prerogative più belle dell’uomo. Per questo sono sicuro che i ragazzi che frequenteranno questo master sapranno fare buon uso degli strumenti che saranno loro offerti per dare, in futuro, un contributo di innovazione che potrà davvero migliorare la vita delle persone”. Parola di Alex Zanardi. Il grande campione – pilota e atleta paralimpico – è intervenuto ieri a Roma alla presentazione del master interfacoltà “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” di Sapienza e Inail, di cui è stato testimone d’eccellenza.
 
Un progetto ambizioso e di grande responsabilità. “Si tratta di un master importante – ha detto Zanardi – perché interessa fortemente i giovani e, quindi, il nostro futuro. Formare giovani menti è un progetto ambizioso e di grande responsabilità. Credo che Sapienza e Inail abbiamo predisposto un progetto innovativo che rafforza il rapporto virtuoso tra società, accademia, mondo produttivo e territorio”. Tra i punto di forza del progetto la volontà di promuovere “una cultura e delle professionalità specifiche, in un rapporto fondamentale che coinvolge in modo stretto e propositivo anche le aziende. Solo in questo modo è possibile cogliere tutti gli effetti collaterali delle nuove attività legate a un mondo industriale in fase di continua rivoluzione”
 
“Investire in prevenzione è essenziale”. Nel corso del suo intervento Zanardi ha sottolineato anche l’importanza della prevenzione e della cultura della sicurezza sul lavoro. “Io posso definirmi un infortunato sul lavoro e, se oggi sono qui a parlarne, è perché molto è stato fatto in materia di prevenzione. Se il mondo dell’automobilismo è considerato ancora come pericoloso va, tuttavia, riconosciuto che enormi progressi sono stati portati avanti negli anni”. Il campione ha ricordato quanto sia essenziale investire in prevenzione (e, dunque, non solo in seguito all’evento di infortunio o alla malattia professionale), a partire dalla fase iniziale di progettazione dei processi. “Non è sufficiente pensare a delle singole soluzioni specifiche per migliorare l’ambiente di lavoro – ha detto – ma bisogna partire dalla base, progettando degli ambienti di lavoro che siano quanto più possibile sicuri”.
 
L’importanza della tecnologia. In questo contesto la tecnologia gioca un ruolo fondamentale. “Sono rimasto competitivo perché ho saputo sfruttare le opportunità che la tecnologia mi ha messo a disposizione – ha riconosciuto Zanardi – Anche in questo caso, però, ho sempre avuto un atteggiamento di curiosità che ha permesso di non farmi dominare dalla tecnologia, ma di metterla al mio servizio, senza esserne schiavo. La tecnologia è un dono del cielo quando sai farne un uso consapevole e asservirla alle tue necessità”. Ironico e autoironico – “Il mio pregio? Essere un testone che sa disciplinarsi quando vuole raggiungere un obiettivo” – Zanardi ha esortato i futuri partecipanti del master, e più generale i giovani che si preparano a confrontarsi col mondo del lavoro, “a non accontentarsi mai, ma di vivere sempre nell’ottica di una prospettiva futura che potrà portare nuove opportunità e di vedere ogni arrivo come un punto di partenza su cui potere costruire dell’altro”.
 
“Trovare sempre un punto di contatto tra ciò che si fa e ciò che si ama”. “Ai ragazzi che incontro consiglio sempre questo: di appassionarsi, procedendo senza fretta e trovando sempre un punto di contatto tra ciò che si fa e ciò che si ama – ha detto Zanardi – “Mai avrei immaginato di inventarmi come campione paralimpico: un percorso nato quasi per caso negli anni successivi all’incidente, grazie all’aiuto degli straordinari professionisti che mi hanno aiutato al Centro Protesi dell’Inail di Vigorso di Budrio, e costruito su attese, partenze, stop e nuove ripartenze”. “Se non avessi avuto allora la capacità di incuriosirmi nei confronti di quanto facevo, con l’atteggiamento di chi era tornato sui banchi di scuola, oggi non sarei quello che sono – ha concluso Zanardi – Per questo dico ai ragazzi di essere sempre curiosi: la vita è davvero una grande opportunità e dobbiamo sfruttarla fino in fondo”.

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