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19 ottobre 2017
Invio telematico dei registri di esposizione: i riflessi sull’attività di ricerca
Le nuove modalità di trasmissione, in vigore dal 12 ottobre, puntano a migliorare l’efficienza del sistema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. E consentiranno all’Istituto di ricevere e trattare i dati con maggiore qualità e tempestività
Invio telematico dei registri di esposizione: i riflessi sull’attività di ricerca
ROMA – Dal 12 ottobre la trasmissione dei dati relativi al registro di esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni e al registro di esposizione ad agenti biologici, dovrà avvenire esclusivamente per via telematica. Il nuovo obbligo punta a migliorare il sistema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e consentirà all’Istituto di ricevere e trattare i dati con maggiore qualità e tempestività.
Per i datori di lavoro procedura unica online. Nei casi in cui è riconosciuto un rischio per la salute ed è vigente la sorveglianza sanitaria, è prevista l’istituzione e la tenuta da parte del datore di lavoro, per tramite del medico competente, di un registro dei soggetti esposti in cui siano annotati i dati del lavoratore, le attività coinvolte nell’esposizione, gli agenti e le misure di esposizione. L’Inail ha predisposto un servizio online sul proprio portale per adempiere al nuovo obbligo di trasmissione di questa tipologia di dati. La modalità telematica consente ai datori di lavoro di assolvere all’obbligo attraverso un percorso guidato, con campi precompilati e tabelle di riferimento, e utilizzando un’unica procedura, rispetto al passato, per Asl e Inail. Inoltre, permetterà alle Asl, nelle fasi a regime, di disporre dei dati tramite l’applicativo Inail in maniera diretta, senza svolgere attività di ricezione, trattamento, archiviazione.
Valutare in maniera integrata i dati di esposizione con i dati di patologia. Dal punto di vista della ricerca scientifica, la nuova procedura consentirà di valutare in maniera integrata i dati di esposizione con i dati di patologia, in particolare con i dati della sorveglianza epidemiologica dei tumori professionali. “La sorveglianza epidemiologica delle esposizioni ad agenti cancerogeni e biologici, è uno strumento molto importante per monitorare e ridurre i rischi per la salute - osserva Alessandro Marinaccio responsabile del Laboratorio di epidemiologia dell’Inail - Un sistema di registrazione nazionale, come quello da tempo attivo in Italia, ha lo scopo di aumentare la consapevolezza dei rischi tra datori di lavoro, operatori di salute e sicurezza e lavoratori stessi, ed è uno strumento strategico per valutare l’efficacia delle misure di contenimento dell’esposizione”.
Una “mappa” delle esposizioni a cancerogeni ed agenti biologici in Italia. Il sistema di sorveglianza consente anche di mappare le esposizioni a cancerogeni ed agenti biologici nei luoghi di lavoro sul nostro territorio. “Quest’attività - continua il ricercatore - permette di costituire un database prezioso per capire come è distribuito il rischio cancerogeno e da agenti biologici nei luoghi di lavoro in Italia”. Attualmente la base di dati presso l’Istituto è costituita da informazioni riguardanti 17.000 aziende, 180.000 lavoratori e circa 400.000 misure di esposizione. Il nuovo obbligo dovrebbe consentire di consolidare ulteriormente la capacità informativa del sistema, in un’ottica di semplificazione ed efficienza.
Monitoraggio continuo dell’intera storia lavorativa del soggetto esposto. Inoltre, la legge prescrive una sorta di “sorveglianza continua”, ovvero un monitoraggio continuo dell’esposizione del lavoratore, che costituisce uno degli aspetti più rilevanti di questo sistema perché, spiega Marinaccio “gli effetti dell’esposizione ad agenti cancerogeni sulla salute si verificano con un effetto detto “di accumulazione”. È quindi necessario monitorare l’esposizione in continuità e facendo riferimento all’intera storia lavorativa del soggetto”.
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Pubblicazione
19/10/2017, 15:47
Ultimo aggiornamento
19/10/2017, 15:47
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