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18 settembre 2017

Centro paralimpico delle “Tre Fontane”, il 25 settembre a Roma l’inaugurazione con il presidente Mattarella

Gli obiettivi che la nuova struttura mira a raggiungere sono quelli dell’inclusione e dell’integrazione sociale fra normodotati e disabili. L’impianto sarà aperto non soltanto alla pratica sportiva ma anche a eventi, stage e tirocini

Centro paralimpico delle “Tre Fontane”, il 25 settembre a Roma l’inaugurazione con il presidente Mattarella

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ROMA - Integrazione e inclusione sociale attraverso lo sport. Il Centro paralimpico delle Tre Fontane, che sarà inaugurato ufficialmente a Roma lunedì 25 settembre, alle ore 17,30, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, si propone il duplice compito di fornire supporto agli atleti e di focalizzare l’attenzione sui giovani disabili, al fine di offrire loro occasioni di reinserimento e aggregazione.

Dall’atletica al torball si potranno praticare vari sport. Denominato anche “Cittadella dello sport disabili”, il Centro è la sola struttura in tutto il Paese dedicata specificamente agli sportivi normodotati e a quelli disabili. Potranno essere praticate varie discipline per persone con disabilità fisica, intellettivo-relazionale e sensoriale, fra cui torball, goalball, calcio a 5 ipovedenti, tennis e scherma in carrozzina, nuoto, atletica, tennis tavolo e danza moderna. Se la pratica sportiva costituisce uno dei fiori all’occhiello del nuovo impianto, altrettanto significativa sarà l’attività di organizzazione di eventi e la promozione di stage e tirocini per gli studenti, con l’obiettivo di instaurare una proficua integrazione tra normodotati e disabili.

Le strutture sono pienamente accessibili. Punto di svolta nella politica sportiva del Comitato italiano paralimpico (Cip), il Centro costituisce un prototipo unico nel suo genere, grazie alla completa accessibilità alle attività sportive, ai percorsi interni all’impianto, agli spogliatoti, al bar e al ristorante. L’auspicio espresso dal Cip è di poter estendere questa esperienza anche al nord e al sud della penisola per facilitare le occasioni di incontro fra normodotati e disabili, rendendo così più efficace l’inclusione sportiva e sociale.

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