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19 giugno 2017

Responsabilità sociale, al Centro Protesi Inail il CSR Sport Award

Il premio, attribuito per l’impegno a sostegno degli atleti paralimpici, è stato consegnato il 18 giugno scorso a Carlo Biasco, direttore centrale Assistenza protesica e Riabilitazione dell’Istituto, nell’ambito della serata inaugurale del 36esimo Meeting d’estate sull’Isola di Ischia

Responsabilità sociale, al Centro Protesi Inail il CSR Sport Award

Responsabilità sociale, al Centro Protesi Inail il CSR Sport Award

VIGORSO DI BUDRIO (BO) - Domenica 18 giugno, durante la serata inaugurale del 36esimo Meeting d’estate sull’Isola di Ischia, al Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio è stato consegnato il CSR Sport Award. A ritirare il premio, attribuito per l’impegno del Centro nei confronti degli atleti paralimpici attraverso la realizzazione di protesi sportive, è stato Carlo Biasco, direttore centrale Assistenza protesica e Riabilitazione dell’Istituto, accompagnato da una delegazione della direzione regionale della Campania.
 
“Uno strumento di benessere, salute e integrazione”. “Lo sport è strumento di benessere, di salute e di integrazione, anche e soprattutto per le persone con disabilità – sottolinea Biasco – per questo siamo impegnati con il Comitato italiano paralimpico a diffondere il più possibile la cultura sportiva, anche alla luce degli eccellenti risultati ottenuti in questi anni dagli atleti che seguiamo. Dai più famosi, come la campionessa del mondo e paralimpica Martina Caironi, alle nuove promettenti leve che si stanno affacciando alle competizioni con risultati incoraggianti”.
 
“Un modello consolidato per il recupero dell’autonomia”. “Quello del Centro Protesi Inail – aggiunge Biasco – è un consolidato modello riabilitativo che mira a supportare le persone con disabilità per il raggiungimento del miglior livello di vita possibile, sul piano fisico, funzionale, relazionale ed emozionale, mediante attività congiunte tecnico-sanitarie e psicosociali. In tal senso l’Inail fin dagli anni ‘50 ha inserito lo sport e il tempo libero a supporto del percorso riabilitativo, nella convinzione che lo sport sia indissolubilmente legato alla reale integrazione della persona nel contesto sociale e al naturale recupero di una vita di relazione autonoma”. A questo proposito, il direttore centrale Assistenza protesica e Riabilitazione dell’Istituto ricorda che “i primi giochi per persone con disabilità, quelli che poi sarebbero diventati le paralimpiadi, si svolsero a Roma nel 1960 e nacquero da un’intuizione e dall’impegno di Antonio Maglio, medico dell’Inail e responsabile del Centro paraplegici di Ostia”.
 
Il ruolo dell’attività sportiva per una società equa e inclusiva. Il tema della “Responsabilità sociale e lo sport” è anche il fulcro della collaborazione avviata tra il comitato nazionale italiano Fair Play e l’associazione Spazio alla Responsabilità, presentata lo scorso 27 febbraio a Roma, nella sala giunta del Coni. Il progetto punta al rafforzamento del ruolo programmatico e paradigmatico dell’attività sportiva, rimettendone al centro i valori fondanti per la diffusione della responsabilità sociale e per contribuire concretamente alla crescita di una società equa e inclusiva, in linea con i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) promossi dalle Nazioni Unite per l’Agenda 2030.