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26 maggio 2017

Tornare al lavoro dopo un infortunio: l’impegno dell’Inail presentato al Forum PA 2017

Il ruolo dell’Istituto al centro di un convegno a Roma, presso il nuovo convention center “La Nuvola”. Nel corso degli interventi sono stati illustrati tutti gli strumenti attivati per favorire il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro

Tornare al lavoro dopo un infortunio: l’impegno dell’Inail presentato al Forum PA 2017

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ROMA – Ritrovare il proprio posto di lavoro dopo aver subito un infortunio o una malattia professionale: un diritto che per i lavoratori è ancora più concreto da quando l’Inail ha assunto – a seguito di quanto disposto dalla legge di Stabilità 2015 – piena competenza per quanto riguarda il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro. Di questo si è parlato giovedì 25 al Forum PA ospitato a Roma presso il Centro Congressi “La Nuvola” nel corso del convegno organizzato da SuperAbile Inail, insieme alla direzione centrale Prestazioni Socio-sanitarie dell’Istituto.

Fino a 150mila euro per ciascun progetto personalizzato. “L'Inail si pone oggi come ‘facilitatore’ che accompagna i lavoratori e i datori di lavoro non solo con il finanziamento, ma anche con un’essenziale attività di consulenza  – ha spiegato nel suo intervento il direttore centrale Prestazioni Socio-sanitarie, Luigi Sorrentini – L'Istituto definisce, così, unitamente col lavoratore e il datore di lavoro, le misure necessarie e appropriate alla realizzazione di progetti di reinserimento personalizzati e rimborsa i costi di tali interventi, ricompresi negli accomodamenti ragionevoli che il datore di lavoro è tenuto ad adottare. Quindi, oggi l'Inail può fornire risposte concrete alle forti aspettative dei disabili da lavoro, coniugando il binomio disabilità-lavoro in termini di opportunità, sia per il lavoratore che per il mondo produttivo”. Per ciascuno progetto personalizzato la copertura Inail può arrivare fino a 150 mila euro: fino a 95 mila euro per l’abbattimento di barriere architettoniche nei luoghi di lavoro, a 40 mila per l’adeguamento e l’adattamento delle postazioni di lavoro e a 15 mila per interventi di formazione o addestramento.

Il ruolo della Contarp. Molteplici le professionalità dell’Istituto che prestano il loro supporto. Fra queste la Contarp, la Consulenza tecnica accertamento del rischio e prevenzione, incaricata – come spiegato dal coordinatore generale, Fabrizio Benedetti – di realizzare tutte le scelte tecniche operative necessarie alla realizzazione di ciascun progetto: dall'adeguamento delle postazioni di lavoro alla progettazione degli arredi, dagli ausili ai dispositivi tecnologici e informatici e di automazione, dall’adeguamento di macchine e attrezzature di lavoro all’adattamenti di veicoli. “Attraverso queste modalità e grazie alle sinergie messe in campo si realizza passo dopo passo il ritorno al lavoro – ha aggiunto Benedetti – Si tratta di un’operazione di grandissimo valore sociale”.

Anche interventi edilizi, impiantistici e domotici. Dell’adattamento “fisico” dell’ambiente di lavoro ai nuovi bisogni del lavoratore ha parlato Michele Candido Meschino, coordinatore generale della Cte, la Consulenza tecnica per l'edilizia, che ha spiegato le diverse opzioni di interventi edilizi, impiantistici e domotici che l’Istituto realizza, sia sul luogo di lavoro sia sui tragitti che si devono compiere per raggiungerlo. Si tratta di un’attività di consulenza a disposizione non solo del lavoratore – ha sottolineato Meschino – ma soprattutto del datore di lavoro e che tiene conto di tutte le possibili variabili in gioco: a cominciare dall’acquisizione del consenso alla realizzazione degli interventi da parte del proprietario degli immobili, nel caso questi non appartengano al datore di lavoro.

Il sostegno dei medici dell’Inail. Ancora, tra le varie competenze impegnate, anche quella dei medici dell’Inail, oltre 500 professionisti operativi in circa 200 ambulatori di tutta Italia. “Quando avviene un infortunio e il lavoratore corre il rischio di non poter più lavorare si apre, sia per il lavoratore sia per il datore di lavoro, una fase di ‘limbo’ di incertezza nella quale oggi, però, si inserisce il ruolo e la funzione sociale dell’Inail – ha affermato Angela Goggiamani, già Sovrintendente sanitario centrale di Inail – Per questo è fondamentale un’importante campagna di comunicazione che coinvolga tutte le figure interessate, in modo da rendere più conosciuto l’intero procedimento messo a punto dall’Istituto anche sulla base dei casi concreti che via via si sono presentati e risolti con successo”.