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16 maggio 2017

“Ridurre il rischio nelle attività di scavo”, tra ingegneria e geologia una sinergia multidisciplinare

Online la seconda edizione della guida rivolta a datori di lavoro, responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, tecnici e committenti, realizzata dalla Direzione regionale Inail della Lombardia con l’obiettivo di offrire soluzioni organizzative e istruzioni per prevenire gli infortuni nel settore

“Ridurre il rischio nelle attività di scavo”, tra ingegneria e geologia una sinergia multidisciplinare

Ruspa in un cantiere edile

MILANO - Le attività di scavo sono caratterizzate da un’elevata incidenza di infortuni. Un’analisi condotta sui dati del triennio 2011-2013 mostra, in particolare, un aumento dei casi mortali: il 17% è avvenuto in attività di movimento terra e il 6% è avvenuto durante gli scavi. Per prevenirli occorre avere anche un approccio interdisciplinare, che coniughi studi ingegneristici e geologici. Con questo obiettivo, la Direzione regionale Inail della Lombardia ha realizzato la seconda edizione della guida “Ridurre il rischio nelle attività di scavo”. L’opuscolo, online sul portale istituzionale, esamina le caratteristiche dei terreni, i problemi di instabilità, i fattori organizzativi e ambientali e le possibili dinamiche infortunistiche, riportando pratiche soluzioni organizzative e istruzioni tecniche utili a datori di lavoro, responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, responsabili tecnici e committenti. Nella nuova edizione sono affrontati, inoltre, anche gli aspetti che riguardano la sicurezza dei cantieri stradali e i rischi di natura elettrica.

Fondamentale la pianificazione della sicurezza. Molte opere di ingegneria civile e industriale prevedono lavori di scavo e movimentazione di terre e rocce. Per questo motivo, spiegano gli autori dell’opuscolo, è importante affrontare correttamente la pianificazione della sicurezza in questo sottoinsieme delle attività di ingegneria. Tra le principali tipologie figurano gli scavi per opere di fondazione, come quelli a cielo aperto, spesso effettuati in luoghi già abitati (aree urbane, centri storici), generalmente caratterizzati da ampie superfici di impronta, dislivelli, assenza di vie di fuga, problemi di drenaggio dell’acqua e notevole sviluppo delle pareti di taglio. Le attività di scavo avvengono anche nelle costruzioni idrauliche, caratterizzate da spazi spesso ristretti, e nelle costruzioni stradali e ferroviarie, dove i lavori sono caratterizzati anche dalla pericolosità spesso legata a dislivelli elevati.

Rimoldi: “Necessario il contributo specifico di ogni professionista”. “Una progettazione corretta e completa – spiega Bianca Rimoldi, geologo della Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp) dell’Inail – non può prescindere da un’approfondita conoscenza delle tematiche trattate e da un conseguente approccio multidisciplinare. L’analisi di tutti fattori che intervengono in un progetto è alla base dei presupposti per intraprendere scelte che rientrano nell’ambito di una progettazione corretta e condivisa. Solo tramite il contributo specifico e il ‘know how’ specializzato di ogni professionista tecnico, nella rigorosa osservanza dei rispettivi ambiti professionali, si può realizzare la tutela della salute dei lavoratori e garantire la loro sicurezza”.

Tamigio: “I fattori organizzativi sono essenziali”. “In questa particolare tipologia di attività – rileva Giusto Tamigio, ingegnere e coordinatore Contarp – le interferenze con l’ambiente esterno, come la presenza o vicinanza di infrastrutture e insediamenti produttivi o lavori eseguiti in prossimità di contesti abitativi, sono frequenti. Gli aspetti organizzativi, in particolare per ciò che riguarda il raccordo con i gestori degli impianti e delle infrastrutture e/o con le autorità locali, assumono pertanto un’importanza fondamentale al fine di garantire il corretto svolgimento dei lavori, assicurando nel contempo le imprescindibili condizioni di sicurezza sia per gli addetti ai lavori sia per gli abitanti del territorio”.

L’esame degli aspetti ambientali. “Il contributo del geologo – sottolinea Rimoldi – in questi contesti è fondamentale, e consiste nella valutazione del comportamento dell’ambiente geologico, sia in assenza che in presenza delle opere in realizzazione, definendo il grado di interferenza di queste ultime con i naturali e inevitabili processi geologico-evolutivi del suolo e del sottosuolo, che a loro volta incidono direttamente anche sull’economia e sulla sicurezza delle stesse opere stesse”. Altrettanto importanti, aggiunge Tamigio, sono “l’analisi delle specificità ambientali – come la presenza di infrastrutture, reti di comunicazione, reti elettriche e del gas, acquedotti – e la corretta valutazione delle possibili interferenze con le attività di scavo, che richiedono il contributo di studi e conoscenze ingegneristiche per la corretta individuazione del contesto ambientale”.

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