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12 aprile 2017

Prevenzione dei rischi associati a interruzioni e multitasking in ospedale, convenzione tra Inail Toscana e Aou di Careggi

L’intesa sottoscritta tra la Direzione regionale dell’Istituto e l’Azienda ospedaliero-universitaria fiorentina punta a promuovere e testare una serie di azioni per prevenire i carichi eccessivi di lavoro e ridurre i fattori di rischio emergenti nei contesti sanitari

Prevenzione dei rischi associati a interruzioni e multitasking in ospedale, convenzione tra Inail Toscana e Aou di Careggi

Operatrice sanitaria

FIRENZE - Inail Toscana e Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi hanno sottoscritto una convenzione per la realizzazione di un progetto che prevede attività di studio, ricerca applicata, sensibilizzazione, informazione, formazione e comunicazione per la prevenzione dei rischi associati alle interruzioni e al multitasking in ospedale.
 
La letteratura scientifica internazionale ha da tempo sottolineato il rapporto tra organizzazione del lavoro e performance rispetto a numerosi indicatori della sicurezza. I fattori legati allo staffing e agli adempimenti burocratico-amministrativi, infatti, possono avere significative ricadute sul benessere degli operatori, sulla frequenza di eventi avversi, sulla qualità dell’assistenza e sull’efficienza, anche economica, del sistema sanitario in generale. L’aumento dell’età media degli operatori sanitari e l’elevato turn-over del personale in alcuni setting assistenziali ad alto stress, inoltre, sono fattori che impattano sull’organizzazione del lavoro e possono quindi influenzare la sicurezza delle cure e il benessere del personale.
 
Tra  gli obiettivi della convenzione, che ha validità di 18 mesi dalla data della sottoscrizione, figurano, in particolare, la promozione e la valutazione dell’efficacia  di  un  insieme  di  azioni  per  la  prevenzione dell’eccessivo carico di lavoro dovuto alle interruzioni e al multitasking, tenendo in considerazione anche i problemi di conciliazione tra impegni di vita e di lavoro e il rischio degli infortuni in itinere, la riduzione delle cosiddette “disruptive interruptions”, le “interruzioni dirompenti”, durante la gestione della terapia, la sicurezza nell’uso degli emocomponenti e il passaggio di informazioni al cambio del turno, in un’ottica di miglioramento della qualità e di sicurezza del paziente, anche attraverso politiche di allocazione delle risorse umane.

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