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15 dicembre 2016

Centro Protesi Inail, dopo l’attentato di Nizza Gaetano Moscato torna a camminare

Sopravvissuto alla strage del 14 luglio scorso, il 71enne piemontese, da qualche settimana è al Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio. Grazie alla realizzazione di una prima protesi transfemorale è tornato a camminare e ora sta completando la fase di training per l’insegnamento del corretto utilizzo del presidio.

Centro Protesi Inail, dopo l’attentato di Nizza Gaetano Moscato torna a camminare

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Si è svolta il 14 dicembre presso il Centro Protesi Inail, la conferenza stampa con Gaetano Moscato, definito dai media il "nonno eroe" dell'attentato di Nizza, che in queste settimane sta effettuando il trattamento protesico-riabilitativo a Vigorso di Budrio. Presente il direttore centrale assistenza protesica e riabilitazione Carlo Biasco che ha aperto l’incontro, spiegando il quadro normativo e presentando il Centro Protesi, che pur essendo una struttura dell‘Inail, consente di accogliere anche gli invalidi civili assistiti dal Servizio sanitario nazionale, come Moscato. Circa 11.000 i pazienti assistiti ogni anno, di cui 800/1000 i nuovi casi. Il direttore tecnico ed il neo-primario fisiatra hanno illustrato le fasi del trattamento protesico-riabilitativo personalizzato per Gaetano, spiegando il tipo di protesi, i componenti tecnologici con cui è stata realizzata e l’obiettivo riabilitativo che l’equipe multidisciplinare ha individuato per il paziente.

Gaetano Moscato, 71 anni di Chiaverano, provincia di Torino, lo scorso 14 luglio stava passeggiando con la figlia e i nipoti di 12 e 18 anni sulla Promenade des Anglais di Nizza quando il tir del kamikaze Mohamed Lahouaiej Bouhlel, lanciato a grande velocità, ha ucciso 86 persone e ferito altre 300. Moscato, dipendente Olivetti oggi in pensione, è stato ricoverato all’Ospedale nizzardo Pasteur sino al 2 settembre. Poi, un mese in un’altra clinica di riabilitazione francese, infine il rientro in Italia, in attesa che si liberasse un posto a Vigorso. “I miei figli – ha spiegato – si sono messi immediatamente alla ricerca della soluzione migliore. Hanno trovato questo centro e mi hanno subito convinto a venire qui. Ho sognato per tutta l’estate il trasferimento a Vigorso. E finalmente ce l’ha fatta” ha dichiarato Moscato, passando poi a ricordare l’evento di cui è stato vittima. Dal momento in cui ha visto arrivare il camion che sbandava, si è gettato sulla figlia e sui nipoti per spingerli via e fargli scudo col suo corpo, ritrovandosi in un attimo, privo di una gamba. “Non chiamatemi nonno eroe” ha aggiunto “ho fatto istintivamente quello che ogni padre e ogni nonno farebbe per i suoi cari”.

In futuro vorrebbe lasciarsi alle spalle definitivamente il percorso lungo e doloroso che dopo mesi di ospedale in Francia, lo ha portato finalmente al Centro Protesi Inail. Qui è ricoverato dal 22 novembre dove dopo la realizzazione della protesi transfemorale, sta completando la fase di training per l’insegnamento del corretto utilizzo del presidio.  Moscato al momento indossa una prima protesi, adatta anche all’acqua. La porterà con sé quando a Natale tornerà a casa per qualche giorno, ma a gennaio ritornerà in Emilia. “L’obiettivo della prima fornitura è consentire al paziente una deambulazione libera. Tra qualche mese speriamo di arrivare a una protesi più avanzata per riottenere la funzione perduta”, confermano da Budrio. La seconda parte dell’incontro con la stampa si è svolto in palestra dove Gaetano ha potuto mostrare i progressi fatti, camminando prima tra le parallele, poi su piani inclinati di salita e discesa, cimentandosi infine con una scala.