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13 ottobre 2016
Centenario dell’Ilo: il contributo dell’Inail al futuro del lavoro
Intervento del commissario straordinario dell’Istituto, Massimo De Felice, al dibattito organizzato, a Palazzo Montecitorio, dall’International labour office: “Nei nostri piani di ricerca il tema dell’individuazione dei fattori di rischio, in particolare dei rischi emergenti dall’utilizzazione di nuovi materiali e tecnologie”
Centenario dell’Ilo: il contributo dell’Inail al futuro del lavoro
ROMA - Il contributo dell’Inail al futuro del lavoro. Questo l’argomento al centro dell’intervento di ieri del commissario straordinario dell’Istituto, Massimo De Felice, a Palazzo Montecitorio, in occasione del convegno organizzato dall’International labour office (Ilo) nell’ambito delle celebrazioni in vista del 2019, anno del Centenario della sua istituzione.
La partecipazione di rappresentanti di istituzioni e parti sociali. Dopo il rapporto del direttore generale dell’Ilo, Guy Rider, è seguito un dibattito – moderato dal presidente della commissione Lavoro della Camera dei deputati, Cesare Damiano – che ha segnato l’avvio da parte dell’Ilo di un percorso di attività a di riflessione finalizzata a una corretta analisi delle molteplici dinamiche che caratterizzano l’evoluzione del mondo del lavoro e alla possibilità di corrispondere adeguate risposte e strategie d’intervento. All’evento – che ha visto la partecipazione del ministro del Lavoro e della politiche sociali, Giuliano Poletti – hanno dato il proprio contributo numerosi rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali, tra i quali il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, il segretario confederale della Cisl, Luigi Petteni, il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, il direttore dell’area Lavoro e Welfare di Confindustria, Pierangelo Albini, e il presidente dell’Inps, Tito Boeri.
“Studi accurati sui nuovi lavori e sulle loro modalità”. “Sui nuovi lavori e sulle nuove modalità di lavoro l’Inail sta svolgendo studi accurati – ha affermato De Felice – Non sono analisi soltanto qualitative. Hanno la finalità di definire il premio di assicurazione. Forniranno perciò per ciascuna fattispecie lavorativa una misura di rischiosità, avendo dovuto trasformare, per quantificare il premio, il rischio in moneta. L’individuazione dei fattori di rischio – in particolare dei rischi emergenti dall’utilizzazione di nuovi materiali e di nuove tecnologie – è tema dei piani di ricerca che l’Inail ha in atto. D’altra parte le nuove tecnologie, si pensi alla sensoristica e alla robotica, sono studiate anche nella prospettiva della prevenzione e della riabilitazione degli infortunati”.
“Dall’Istituto un punto di vista originale”. “Sono ovviamente disponibili – ha proseguito il commissario straordinario dell’Inail – le basi di dati e le analisi statistiche sugli infortuni e sulle malattie professionali, che abbiamo impostato utilizzando un ‘modello di lettura’ dei fenomeni, per chiave interpretativa: tipologia dell’evento dannoso, caratteristiche dell’infortunato (genere, età, luogo di nascita), caratteristiche dell’azienda di appartenenza, localizzazione geografica. L’Inail può quindi dare un punto di vista originale sul futuro del lavoro, ponendo il tema al centro di un reticolo che vede problematiche definitorie (quali nuovi lavori), statistico-attuariali (quali livelli di rischiosità, analisi statistiche su infortuni e malattie professionali), e tecnologiche (quali nuovi problemi e quali nuovi aiuti dalla tecnologia). C’è tutta la disponibilità e l’interesse dell’Istituto a organizzare su questi temi un convegno di studio”.
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Pubblicazione
13/10/2016, 15:37
Ultimo aggiornamento
13/10/2016, 15:37
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