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01 agosto 2016

“LiscaBianca” ritorna a navigare. Tra i suoi restauratori anche quattro assistiti Inail

Il loro coinvolgimento è stato possibile grazie al progetto “Maestria e arte del mare”, realizzato dalla sede di Palermo dell’Istituto in collaborazione con la Lega navale italiana, il centro studi “Don Calabria” e l’associazione no profit nata per favorire l’inclusione sociale e lavorativa di giovani svantaggiati proprio attraverso il restauro della storica barca a vela, che negli anni Ottanta fece il giro del mondo

“LiscaBianca” ritorna a navigare. Tra i suoi restauratori anche quattro assistiti Inail

Gli assistiti Inail impegnati del restauro della LiscaBianca

PALERMO - Dopo quasi tre anni di lavoro “LiscaBianca” può tornare a navigare. Il varo del ketch di legno di circa 11 metri simbolo della cultura e della tradizione mediterranea, con la quale negli anni Ottanta i due pensionati palermitani Sergio e Licia Albeggiani solcarono le acque di tutto il mondo, è avvenuto venerdì scorso nel capoluogo siculo. Nel restauro della storica barca a vela, ritrovata nel 2013 dopo anni di abbandono, sono stati impegnati anche quattro infortunati sul lavoro assistiti dall’Inail, che con tenacia e passione hanno partecipato al progetto di inclusione sociale “Maestria e arte del mare”, realizzato dalla sede di Palermo dell’Istituto in collaborazione con la Lega navale italiana, il centro studi “Don Calabria” e l’associazione no profit “LiscaBianca”, nata per favorire l’inclusione sociale e lavorativa di giovani svantaggiati proprio attraverso il restauro dell’omonima imbarcazione.

Un gruppo di lavoro eterogeneo. Sotto la guida di maestranze esperte, gli infortunati sul lavoro assistiti dall’Inail, i ragazzi dell’Istituto penale per i minorenni “Malaspina” di Palermo, i giovani della Comunità di recupero Sant’Onofrio di Trabia e i ragazzi del circuito Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) hanno lavorato insieme su più fronti, partecipando attivamente alle attività laboratoriali. “Oltre all’inserimento in un contesto lavorativo stimolante e altamente professionale – spiega Alberto La Monica, infortunato Inail e tutor attivo del progetto – le persone coinvolte hanno potuto apprendere le competenze relative al restauro di imbarcazioni in legno e, in una seconda fase, quelle che riguardano la lavorazione della vetroresina. Insieme abbiamo assistito e partecipato a tutte le attività di realizzazione e assemblaggio della storica imbarcazione”.

Soluri: “Un percorso alla scoperta di nuove e diverse abilità”. “Abbiamo creduto sin dall’inizio in questo progetto, che ha consentito di accompagnare gli infortunati lungo nuovi percorsi umani e professionali – sottolinea Giorgio Soluri, direttore regionale di Inail Sicilia – in coerenza con l’obiettivo del pieno reinserimento sociale e lavorativo, attraverso il potenziamento dell’autonomia, la valorizzazione delle abilità possedute o la scoperta di nuove e diverse abilità, e la partecipazione alla vita di relazione”.

Amaddeo: “La cultura del mare occasione unica di inclusione”. “La cultura del mare – aggiunge Vincenzo Amaddeo, direttore di Inail Palermo – nel nostro territorio può rappresentare un’occasione unica di inclusione sociale, economica e lavorativa. Inoltre, il coinvolgimento in un gruppo assolutamente eterogeneo ha consentito di mettere a confronto e condividere diverse esperienze di vita, realizzando un valore aggiunto nel processo di sostegno reciproco e di risocializzazione”.

In un docufilm tre storie sul superamento delle barriere. Tra le iniziative che vedono il coinvolgimento dell’Istituto anche la realizzazione del film documentario “LiscaBianca - La virata di Sonia”. Partendo dal giro del mondo dei coniugi Albeggiani, saranno raccontati tre diari: quello di Sergio Albeggiani, vittima di un malore alle Canarie nel 1989, quello di Sonia, protagonista del film e affetta da tetraparesi spastica, e quello dei partecipanti al progetto sociale, che attraverso gli occhi di Sonia costruiranno la trama del docufilm.

(adr)