Ti trovi in:
05 luglio 2016
Bio-robotica, Inail e Campus Bio-Medico insieme per due nuovi progetti unici in Italia
In occasione della Giornata della Ricerca dell’ateneo romano, il rettore Andrea Onetti Muda e il direttore generale dell’Istituto, Giuseppe Lucibello, hanno presentato la nuova collaborazione alla presenza del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin
Bio-robotica, Inail e Campus Bio-Medico insieme per due nuovi progetti unici in Italia

ROMA - Dopo la firma della nuova convenzione triennale, appena sottoscritta dal direttore del Centro Protesi Inail, Angelo Andretta, e dal direttore generale dell’Università Campus Bio-Medico (Ucbm), Paolo Sormani, la partnership avviata nel 2014 si rafforza ulteriormente con due ambiziosi progetti in ambito bio-robotico presentati oggi, in occasione della Giornata della Ricerca annuale dell’ateneo romano, dal rettore Andrea Onetti Muda e dal direttore generale dell’Istituto, Giuseppe Lucibello, alla presenza del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
Verso un sistema impiantabile per la manipolazione fine degli oggetti. Il primo progetto è l’evoluzione del programma triennale PPR2 sulla protesi di mano bionica, che aveva visto la collaborazione tra le unità di ricerca di Ingegneria e Medicina dell’Ucbm e il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio. La più importante novità del nuovo studio è rappresentata dalla sfida per progettare, sviluppare e realizzare un sistema completamente impiantabile ed evoluto di mano bio-meccatronica, con interfacce neurali che dal moncherino del paziente comunichino in modalità wireless con la protesi, consentendo al paziente il controllo bi-direzionale dell’arto in compiti avanzati di manipolazione. Le protesi commerciali più avanzate, infatti, al momento consentono a un amputato solo di afferrare e rilasciare oggetti. Per la prima volta, inoltre, i ricercatori cercheranno di predisporre un sistema in grado di garantire un impianto di durata più prolungata rispetto ai limiti sperimentali finora autorizzati. L’integrazione di questa soluzione è prevista entro il 2020, anche grazie ai risultati delle sperimentazioni cliniche e pre-cliniche già in programma nel corso del 2016 e del 2017.
Una tecnica chirurgica innovativa per trattare le amputazioni prossimali. Il secondo progetto si rivolge invece, in Italia e in Europa, a soggetti affetti da amputazione maggiore agli arti superiori. Di questi, più della metà soffre di un’amputazione a livello del gomito o prossimale, cioè al livello della spalla. La ricerca utilizzerà la tecnica della cosiddetta reinnervazione muscolare mirata, o Tmr (Targeted muscle reinnervation), mediante “revisione del moncone”: un intervento di alta chirurgia con cui vengono reinnervate le parti rimanenti dei principali nervi dell’arto superiore (mediano, ulnare, radiale, muscolocutaneo), che prima consentivano il movimento della mano naturale e che vengono trasposte su un nuovo ”target” muscolare: il grande pettorale.
Al momento la eseguono solo sette centri al mondo. In questo modo, grazie a un percorso rieducativo lungo fino a un anno, i due pazienti che verranno coinvolti nello studio impareranno a sfruttare le reinnervazioni per contrarre il loro muscolo grande pettorale e, quindi, muovere in modo più agevole e funzionalmente naturale la protesi di arto superiore che verrà loro impiantata. Al momento esistono solo cinque centri negli Stati Uniti e due in Europa che eseguono questo tipo di procedura sperimentale. L’Ucbm di Roma diventerebbe il primo polo italiano a poter garantire questo tipo di soluzioni, con un percorso assistenziale innovativo che sarà messo a punto in collaborazione con l’Inail e con il Policlinico universitario Campus Bio-Medico, per essere poi condiviso con il Servizio sanitario regionale e nazionale.
Lucibello: “Efficace integrazione tra tecnologia ed esperienza applicativa”. “Grazie anche a questa collaborazione – ha sottolineato il direttore generale dell’Inail, Giuseppe Lucibello – l’Istituto rafforza ulteriormente il suo impegno sul fronte della ricerca di soluzioni tecnologicamente avanzate di cui possano beneficiare i suoi assistiti. L’eccellenza dell’Università Campus Bio-Medico di Roma nell’ambito dell’innovazione scientifica è destinata a integrarsi efficacemente con la straordinaria esperienza applicativa maturata dal nostro Centro Protesi di Budrio sul fronte della protesica e della riabilitazione. In linea con il mandato istituzionale, i risultati che ci proponiamo di ottenere sono maggiore autonomia, migliore qualità della vita, maggiore possibilità di reinserimento sociale per il lavoratore gravemente infortunato e per tutte le persone con disabilità”.
Ogni anno in Italia oltre 3.600 casi. A confermare l’importanza del tema trattato, i dati ufficiali forniti dal Ministero della Salute, secondo cui ogni anno in Italia sono oltre 3.600 i casi di malformazioni congenite o amputazioni degli arti superiori che in massima parte avvengono in ambito lavorativo. La mano, in particolare, è sede della maggior parte delle capacità sensoriali dell’uomo, oltre a permettere la presa e la manipolazione degli oggetti.
Onetti Muda: “È una partnership nel segno dell’interdisciplinarità”. Per il rettore dell’Ucbm, Andrea Onetti Muda, “ci sono due ragioni per essere particolarmente soddisfatti di questa collaborazione: la prima è legata al fatto che con questa intesa diamo continuità a un accordo già iniziato un anno e mezzo fa. Ciò significa che uno degli Istituti più grandi nella ricerca traslazionale riconosce la qualità della ricerca che abbiamo condotto insieme in questo periodo. La partnership con l’Inail, inoltre, va proprio nella logica dell’interdisciplinarità: il frutto di questo lavoro non è solo di ingegneri, medici o biologi, ma di un gruppo di persone che – ognuna con la propria formazione – dà il proprio apporto specifico al buon andamento della ricerca scientifica, che, non dobbiamo mai dimenticare, è orientata al paziente, il fine ultimo di tutta la nostra attività. Fare in modo che chi soffre possa avere un sostegno, un aiuto, un’opportunità di reinserimento nella società”.
ALLEGATI
ALLEGATI
-
Scarica
file:Programma giornata della ricerca UCBM
Formato PDF — Dimensione 2.58
MB
Formato PDF — 2.58 MB
Condivisione social
Pubblicazione
5/07/2016, 14:02
Ultimo aggiornamento
5/07/2016, 14:02
Condividi