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20 luglio 2016

“A caccia di Mostrischio”, premiati 2.300 bambini delle scuole primarie del territorio reggiano

Anche quest’anno a Reggio Emilia il progetto “A caccia di Mostrischio” giunto alla sua 8° edizione è stato un successo, ben 100 classi terze delle scuole primarie hanno aderito, con un coinvolgimento di 2.300 bambini, 200 genitori e un centinaio di insegnanti. I bambini, guidati da genitori preventivamente formati e con l’appoggio dei loro insegnanti, attraverso incontri di gioco, momenti di confronto e “caccia ai rischi”, sono stati condotti per mano a comprendere l’importanza della prevenzione in casa, a scuola e sulla strada.

“A caccia di Mostrischio”, premiati 2.300 bambini delle scuole primarie del territorio reggiano

Mostrischio_img

Le premiazioni finali dei bambini, alla presenza del sindaco o di un assessore dei comuni di appartenenza e da un rappresentante dell’Inail locale si sono concluse da pochi giorni. Molto positivi i commenti di tutti gli “attori” dell’iniziativa, in primis i genitori/formatori, gli insegnanti, e anche gli altri genitori a vario titolo coinvolti, tutti hanno ribadito l’efficacia del progetto e la sua valenza didattica. La miglior conferma è venuta proprio dai bambini, dall’entusiasmo con cui  hanno partecipato ad ogni momento del percorso  dimostrando grande coinvolgimento  in ogni sua fase.
 
Per facilitarne la realizzazione, il progetto si è articolato attraverso una struttura riguardanti tematiche prestabilite sviluppate in incontri appositi. Tuttavia, il progetto resta aperto ad iniziative e idee in grado di renderlo adattabile alle particolari esigenze e condizioni delle classi e dei bambini cui è rivolto. Numerose, ad esempio, sono le innovazioni apportate dalla creatività di genitori e insegnanti. In particolare, merita rilievo l’iniziativa di una scuola che ha voluto introdurre tra i fattori di rischio sui quali attirare l’attenzione dei bambini, anche la spinosa tematica dei comportamenti che possono sfociare nel bullismo, indicando con delicatezza le modalità per prevenire i danni che tali atteggiamenti possono causare sia nelle vittime che negli stessi autori.
Spezzare il silenzio e cercare l’appoggio di insegnanti, genitori e degli stessi compagni di classe, e, insieme, cercare di recuperare e ricondurre al gruppo gli autori dei comportamenti a rischio, facendo acquistare loro consapevolezza delle conseguenze potenziali di tali comportamenti.
 
Il progetto, nato dall’idea di un genitore/formatore, Roberto Gentilini, che l’ha ideato e ceduto gratuitamente ad Inail per metterlo a disposizione del maggior numero possibile di bambini, è stato sperimentato per la prima volta a Reggio Emilia nel 2008, da allora hanno partecipato al progetto ben 741 classi e circa 16.300 bambini.
A Reggio Emilia “A caccia di Mostrischio” è diventato un appuntamento  costante e atteso, entrato quasi ufficialmente nella programmazione didattica annuale delle scuole primarie. Nel 2014 la sua realizzazione è stata proposta ad altre scuole a livello regionale, con  l’adesione di 368 classi, anche altre scuole hanno spontaneamente aderito in altre regioni, come le Marche e la Lombardia.
 
Lo scorso anno la Direzione centrale Prevenzione, con il supporto della Direzione Comunicazione, riconoscendo l’eccellenza del progetto sotto il profilo educativo e didattico al fine di iniziare le giovani generazioni ai valori della prevenzione e della attenzione alla propria e altrui sicurezza, ha “adottato” Mostrischio a livello nazionale pubblicizzandone i contenuti sul proprio minisito  dove è possibile anche reperire tutto il materiale informativo e multimediale necessario per la sua realizzazione.