Passa al contenuto principale
Impostazioni cookie

Ti trovi in:

18 aprile 2016

Biotecnologie e sicurezza, all’Inail un corso di formazione per i docenti di alcune scuole del Lazio

Al seminario, che si è tenuto presso la direzione generale dell’Istituto, ha partecipato anche un gruppo di studenti dell’ultimo anno delle superiori. Tra le tematiche approfondite, oltre ai rischi legati ad attività di laboratorio e agli agenti fisici, un approfondimento sulle professioni emergenti e su nuovi corsi di laurea in ambito scientifico

Biotecnologie e sicurezza, all’Inail un corso di formazione per i docenti di alcune scuole del Lazio

Ricercatrice al microscopio

ROMA - Non solo sicurezza e biotecnologie, ma anche un interessante focus sulle professioni emergenti in ambito scientifico al centro del corso di formazione “Biotecnologie, sicurezza e cross-medialità”, organizzato dall’Inail a Roma, presso la direzione generale, con l’obiettivo di formare i docenti dell’ultimo anno di alcuni istituti d’istruzione secondaria superiore e aiutarli a trasmettere ai propri alunni informazioni precise e aggiornate.

I temi affrontati con esempi pratici e virtuali. Nel corso del seminario, al quale ha partecipato anche un gruppo di studenti del liceo scientifico Nomentano di Roma e dell’IIS Largo Brodolini di Pomezia, si è parlato dei rischi da agenti fisici, da radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, da campi elettromagnetici e del rischio radon, gas radioattivo presente nel suolo, che può trovarsi anche negli edifici scolastici. Sono stati approfonditi, inoltre, i rischi relativi ad attività di laboratorio nelle scuole, affrontati attraverso esempi pratici e virtuali, come il case study sulla valutazione dell’esposizione ad arsenico inorganico. “Nel laboratorio si possono  trasferire allo studente complessi contenuti scientifici in maniera chiara e semplificata – ha spiegato Priscilla Boccia, ricercatrice Inail del Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) – I ragazzi diventano parte attiva del processo formativo, quindi più consapevoli, sperimentando e operando concretamente, anche attraverso strumenti informatici”.

Una piattaforma online per apprendere con esperimenti virtuali. Dagli interventi è emerso in particolare che, nell’ambito dell’attività di laboratorio, l’informatica può essere un utile strumento didattico. “Sono disponibili numerosi software per presentazioni virtuali di esperimenti e procedure corrette in laboratorio, quali utili strumenti in grado di supportare delle lezioni interattive tra studenti e insegnanti - ha spiegato Elena Sturchio ricercatrice Inail del Dit e referente scientifico del corso – Attraverso Powtoon, una piattaforma online gratuita nella sua versione base che permette di creare presentazioni animate con fumetti per scopi didattici o professionali, sono stati descritti esperimenti all’interno di un laboratorio biologico per mezzo di video corredati da procedure adeguate in sicurezza”.

I nuovi corsi di laurea “biotech”. Il corso ha anche approfondito contenuti didattici legati alla ricerca e alle professioni scientifiche, con un focus dedicato proprio alla domanda di nuove figure in questo ambito. Cesare Manetti e Giovanna Serino, docenti presso l’Università La Sapienza di Roma, hanno presentato agli studenti il corso di laurea in Biotecnologie genomiche, industriali ed ambientali e il nuovo corso di laurea magistrale in Scienze e tecnologie per la qualità e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari. “I ragazzi che hanno voluto partecipare al corso sono particolarmente interessati al mondo del biotech e della bioinformatica – ha sottolineato Sturchio – per questa ragione gli aspetti di orientamento sono risultati particolarmente utili e apprezzati”.

Il bioinformatico, una figura emergente. Secondo Silvia Gioiosa, biotecnologa del dipartimento di Biotecnologie cellulari ed ematologia presso La Sapienza, tra le professioni emergenti quella del bioinformatico, che oggi può contare su un corso di laurea ad hoc, sta assumendo un ruolo sempre più strategico. “La bioinformatica – ha spiegato Gioiosa – ha un carattere multidisciplinare: comprende elementi di biologia, informatica, matematica, statistica ed è dedicata alla risoluzione di problemi biologici a livello molecolare con metodi informatici”. I biologi hanno bisogno di competenze informatiche per estrarre e utilizzare la gran mole di dati che hanno a disposizione, e la bioinformatica è la chiave per orientarsi tra questi dati.

(fda)