INAIL - Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

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13/09/2012

"Bene la norma sull'obbligo dei defibrillatori, ma è solo il primo passo"

La novità, contenuta nel nuovo decreto del governo sulla sanità, riguarda tutte le società sportive professionistiche e dilettantistiche. Papaleo (INAIL): "Serve una distribuzione sempre più capillare di questi dispositivi di emergenza e la diffusione di una cultura del primo soccorso"

dae

ROMA - Dopo il decreto interministeriale del 18 marzo 2011, che ha individuato i criteri e le modalità per favorire la diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni (Dae), dalle istituzioni arriva un altro segnale importante. Nel decreto del ministro Balduzzi sulla sanità, inviato in questi giorni al Quirinale per la firma del presidente della Repubblica, si rende infatti obbligatoria la dotazione e l'abilitazione all'uso dei Dae per tutte le società sportive professionistiche e dilettantistiche.

 

"I Dae utili nelle aree ad alto afflusso di pubblico e nelle fabbriche". "Il decreto rappresenta sicuramente un grande passo in avanti verso la diffusione di una rete di accesso alla defibrillazione precoce - sottolinea Bruno Papaleo, del dipartimento di Medicina del Lavoro dell'INAIL, che coordina un gruppo di ricerca sulla diffusione della cultura del primo soccorso nei luoghi di lavoro - L'auspicio è che l'installazione dei Dae nelle società sportive rappresenti il primo passo verso una distribuzione più capillare di questi dispositivi, insieme alla diffusione di una cultura dell'emergenza e del primo soccorso. Anche in accordo con quanto stabilito dalla normativa vigente, che raccomanda ad esempio la presenza dei Dae nelle aree con particolare afflusso di pubblico come aeroporti, stazioni ferroviarie, centri commerciali, alberghi, ristoranti, ipermercati, scuole, università, uffici, e nelle aree ad alto rischio come le strutture industriali".

 

"Investimento inutile senza formazione e sensibilizzazione". Come hanno dimostrato i drammatici eventi degli ultimi mesi, avere a disposizione un defibrillatore non è però sufficiente per agire con efficienza. "Quello che serve - precisa a questo proposito Papaleo - sono anche persone addestrate a usarlo. La formazione e la sensibilizzazione all'uso del defibrillatore sono elementi fondamentali per agire con tempestività ed efficacia, altrimenti si rischia di fare un investimento inutile". Il Dae è un apparecchio che guida il soccorritore nelle manovre, passo dopo passo, e rilascia una scarica elettrica solo quando indicato. Usarlo è molto semplice, tuttavia serve una formazione adeguata che in genere non supera le cinque ore. Si tratta di poche, semplici manovre che chiunque può imparare, attraverso una formazione che segue linee guida internazionali.

 

Anche l'Istituto coinvolto nella rete formativa. Anche l'INAIL è inserito nella rete formativa che utilizza queste linee guida. L'attività di formazione è rivolta soprattutto agli attori della sicurezza - medici del lavoro e infermieri - che fanno formazione al primo soccorso nei luoghi di lavoro, per metterli in grado di insegnare al meglio le manovre di rianimazione cardiopolmonare e l'uso del Dae. "Il discorso sui luoghi di lavoro - aggiunge Papaleo - merita poi un approfondimento a parte, visto che la maggior parte dei luoghi citati nel decreto interministeriale del marzo 2011 sono altrettanti luoghi di lavoro, compresi i circoli sportivi che da oggi avranno l'obbligo di installare i Dae. Proponiamo una discussione scientifica sul DM 388/03, la normativa sul primo soccorso nei luoghi di lavoro, affinché, tra le altre cose, anche gli addetti al primo soccorso nelle aziende siano formati secondo le linee guida internazionali, e siano quindi in grado di utilizzare il defibrillatore semiautomatico".

 

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(13 settembre 2012)


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