Intervenuto durante la trasmissione condotta da Bruno Vespa, il direttore dell’area tecnica del Centro Protesi Inail, Gregorio Teti, nell’esprimere la vicinanza dell’Istituto a Munzir e al piccolo Mustafa, ha manifestato la disponibilità della struttura di Vigorso ad accogliere e ad assistere, in un apposito percorso protesico riabilitativo, padre e figlio: “Il caso di Mustafa è molto complesso poiché ha quattro disabilità da recuperare. Il bambino nasce con un suo mondo quindi bisogna cercare di fargli capire, con il gioco, che le protesi potranno aiutarlo nelle attività quotidiane. Lavoreremo prima sugli arti superiori e poi successivamente in sequenza su quelli inferiori”. “Su Mustafa - ha continuato Teti - il Centro Protesi opererà, come sempre, con un’equipe molto allargata, ci sarà la parte riabilitativa, molto importante, per far comprendere l’utilizzo del dispositivo tecnico e fare in modo che il bambino familiarizzi rapidamente con le protesi. Poi dovremo accompagnarlo nella crescita dell’apparato muscolo scheletrico. Ogni tre-quattro mesi andrà rivista l’invasatura adeguandola alla crescita corporea”. Teti ha poi spiegato anche il percorso che interesserà Munzir: “Il papà ha una patologia acquisita che è diversa da una congenita, quindi ha uno schema già insito con una maggiore capacità reattiva e in questo caso noi saremo in grado di dare l’opportunità di ricostituire lo schema corporeo iniziale”.