Grazie alla versatilità delle sue competenze, alla personalità energica e carismatica e alle sue doti organizzative, da direttore del Centro paraplegici Villa Marina di Ostia, aperto dall’Inail nel 1957 per assistere gli infortunati sul lavoro, Maglio introdusse un nuovo metodo riabilitativo per il trattamento delle persone con lesioni al midollo spinale, che all’epoca soffrivano spesso di depressione grave ed erano destinate a un’esistenza ai margini della società.
Sotto la sua guida, i pazienti di Villa Marina furono curati integrando l’aspetto fisico e quello psichico, con l’obiettivo di renderle autonome e favorirne il reinserimento sociale. A questo scopo, lo sport assunse un ruolo centrale come strumento terapeutico per motivare i giovani infortunati. A Maglio si deve inoltre l’intuizione che nel 1960 portò all’organizzazione dei primi Giochi paralimpici, negli stessi impianti che avevano appena ospitato le Olimpiadi di Roma.