Le attività di ricerca del laboratorio Rischio agenti cancerogeni e mutageni del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) si concentrano sulla valutazione del rischio da agenti cancerogeni di natura sia chimica che fisica in ambito occupazionale. Viene utilizzato un approccio multidisciplinare che va dal campionamento e messa a punto di metodiche specifiche per la caratterizzazione e la quantificazione dell’agente chimico e fisico, al biomonitoraggio dell’esposizione, fino alla valutazione degli effetti su sistemi cellulari e su popolazioni lavorative esposte attraverso lo studio dei meccanismi di azione e l’implementazione di indicatori di esposizione, effetto precoce e suscettibilità che possano contribuire alla gestione del rischio dell’esposizione lavorativa.
Particolare attenzione viene data alle miscele di agenti chimici, compresi i cancerogeni certi e potenziali, all’amianto, alle radiazioni ionizzanti anche da sorgenti naturali (radionuclidi gamma-emettitori, radon e toron) e ai nuovi materiali introdotti nei cicli produttivi, come ad esempio i nanomateriali, che destano preoccupazione per una loro eventuale cancerogenicità.
In particolare, l’attività di ricerca si focalizza sui seguenti temi:
- messa a punto e standardizzazione di metodologie di monitoraggio e di analisi dell’amianto e dei materiali sostitutivi nonché della silice libera cristallina e polveri di legno duro negli ambienti di lavoro; qualificazione dei laboratori pubblici e privati che effettuano attività analitiche sull’amianto (come previsto dal d.lgs. 81/08, titolo IX - capo III, Piano nazionale amianto 2013, accordo Stato-Regioni su qualifica laboratori amianto del 7/5/2015);
- studi e ricerche in tema di esposizione a nanomateriali per l’individuazione precoce di possibili effetti avversi per la salute dei lavoratori e la messa punto di adeguate misure di prevenzione nell’ottica di un approccio sostenibile dello sviluppo;
- studi e ricerche per la caratterizzazione dell’esposizione a radiazioni ionizzanti anche da sorgenti naturali quali radionuclidi gamma-emettitori, radon e toron al fine di individuare adeguate misure di radioprotezione;
- studio su modelli cellulari dei meccanismi d’azione di potenziali cancerogeni di interesse occupazionale quali materiali sostitutivi dell’amianto e di altri cancerogeni e nuovi materiali per valutarne il rischio cancerogeno;
- individuazione e sviluppo di biomarcatori (sensibili e non invasivi) di effetto genotossico/ossidativo precoce per il biomonitoraggio di popolazioni lavorative esposte (es. miscele di farmaci antineoplastici, Idrocarburi Policiclici Aromatici, vernici, solventi, metalli pesanti e polveri quali legno duro e silice cristallina) da utilizzare nell’ambito della valutazione e gestione del rischio cancerogeno.
Contatti: dmil@inail.it