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Esperienze nelle scuole

Immagine promozione cultura sicurezza nella scuola

In questa sezione è possibile consultare una raccolta di esperienze e di risultati di attività di ricerca finalizzati alla diffusione della cultura della sicurezza nelle scuola primarie e secondarie.

Per informazioni scrivere a: r.dml.prevenzionescuola@inail.it

Il d.lgs. 81/2008 (art.11 c.4) indica per gli Istituti scolastici la facoltà di inserire in ogni attività scolastica percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche ai fini della promozione e divulgazione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro (SSL). In questo contesto l’Istituto, ha promosso uno studio per l’identificazione dei bisogni formativi in tema di promozione e divulgazione nella scuola della cultura della SSL.

La scuola, insieme alla famiglia, è il luogo privilegiato per creare e offrire occasioni formative volte a promuovere e divulgare ai “lavoratori di domani” la cultura e le azioni di prevenzione indispensabili per partecipare con responsabilità al vivere sociale e civile, attraverso l’acquisizione di comportamenti che, nella prospettiva di una futura vita lavorativa, si troveranno a dover applicare concretamente.

Lo studio si è basato sulla tecnica di indagine Delphi e si è articolato in 2 fasi.

La prima fase ha visto la somministrazione di un questionario ad un campione selezionato di Dirigenti Scolastici delle scuole primarie e secondarie di I e II grado di Roma e provincia, al fine di individuare le aree tematiche sulle quali a loro avviso era prioritario focalizzare l’attività formativa per gli alunni.

Successivamente, le aree prioritarie identificate nella prima fase sono state la base di partenza per la stesura di un secondo questionario somministrato a tutti i dirigenti scolastici di Roma e Provincia, al fine di raggiungere un consenso univoco sui bisogni formativi in tema di promozione e divulgazione, nella scuola, della cultura della SSL e approfondire con gli stessi dirigenti scolastici strumenti e metodologie più idonee per diffondere tali conoscenze.

Risultati

L’indagine si è svolta su un campione totale di 554 dirigenti scolastici di tutte le scuole (di ogni ordine e grado) di Roma e Provincia, attraverso l’invio (via mail) di un questionario strutturato.

Sono stati raccolti 197 questionari (tasso di rispondenza del 35,6%) con una distribuzione geografica che privilegia, come atteso, Roma rispetto alla provincia (55,8% Roma, 44,2% Provincia di Roma) e una distribuzione per ordine di scuola pari a 33,5% circoli didattici, 25,4% istituti comprensivi, 18,3% secondarie di I grado e 22,8% secondarie di II grado. 

La media dei punteggi ottenuti dalle 19 aree tematiche, in ordine di priorità, è riportata in Tabella 1.

Tra le aree prioritarie maggiormente segnalate dagli intervistati prevalgono tematiche di più ampio respiro in termini di promozione della salute (educazione alla salute e stili di vita, educazione alla sicurezza stradale e in ambiente domestico, educazione ambientale) che sono proprie di una cultura della prevenzione più in generale, evidenziando una difficoltà di percezione degli aspetti specifici di SSL che sono in coda alla lista di priorità seppure con un punteggio alto nella scala di Likert (> 3,5 mediamente rilevante).

Da un’analisi delle aree tematiche per tipologia di ordine scolastico non si evincono differenze significative, confermando sostanzialmente la difficoltà di identificare le aree tematiche proprie della SSL anche per le scuole secondarie di II grado. 

Inoltre le aree tematiche proposte sembrano risentire, in linea generale, dei progetti di formazione realizzati negli ultimi cinque anni nella stessa scuola. Relativamente alle metodologie e agli strumenti per trasmettere ai giovani tali conoscenze vengono indicati dal campione intervistato, in ordine di preferenza, progetti educativi, coinvolgimento di tutor/esperti esterni, realizzazione di visite di studio presso strutture significative o giornate/campagne informative in tema di SSL. 

Inoltre è stato registrato un consenso sostanzialmente unanime sull’importanza di scambi tra scuola/lavoro e sulla necessità di utilizzare i moderni canali di comunicazione, prevalentemente TV e comunicazione web innovativa (Blog, YouTube, Myspace e canali analoghi di evidente impatto tra i giovani) per avvicinare i giovani anche a queste tematiche.

Conclusioni preliminari evidenziano la necessità di aumentare la consapevolezza sugli aspetti propri di SSL, lavorando sui bisogni formativi del personale docente e sui percorsi formativi interdisciplinari proposti dalla norma attraverso l’attivazione di una rete tra il mondo della scuola e esperti di SSL che unisca le conoscenze in materia di SSL con le competenze formativo/metodologiche proprie di chi quotidianamente opera nella scuola.

 

Tabella 1: Aree tematiche prioritarie per la promozione della cultura SSL: punteggi medi e rango.

Tematiche

Media punteggi (rango)

Educazione alla salute e stili di vita

4,53 (1)

Educazione alla sicurezza stradale

4,44 (2)

Sicurezza negli ambienti di vita (casa/scuola)

4,40 (3)

Educazione alle emergenze (eventi sismici, incidenti, principi di primo soccorso)

4,26 (4)

Educazione ambientale

4,24 (5)

Disagio relazionale ed educazione alla convivenza civile

4,24 (5)

Percezione del rischio, concetto di rischio (anche sul lavoro), comportamenti a rischio e prevedibilità del rischio

4,06 (7)

Uso/abuso/dipendenze nell’applicazione delle nuove tecnologie (computer, internet, videogiochi, cellulari, ecc.)

4,05 (8)

Uso/dipendenza da fumo, alcol, sostanze stupefacenti, nell’ottica della prevenzione degli infortuni

4,02 (9)

Il fenomeno infortunistico e sua prevenzione soprattutto in relazione ai giovani (dimensione e prevedibilità)

3,92 (10)

Ergonomia a scuola (postura al banco e carichi, videoterminali)

3,91 (11)

Valutazione del rischio in riferimento al d.lgs. 81/2008

3,72 (12)

Educazione alla salute sul lavoro

3,67 (13)

Principi e gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro e delle emergenze

3,61 (14)

Cultura dell’organizzazione del lavoro e delle relazioni interpersonali

3,41 (15)

Uso corretto delle attrezzature di lavoro

3,39 (16)

Nozioni sul sistema preventivo e sulla partecipazione delle figure di riferimento del d.lgs. 81/2008

3,39 (16)

Nozioni sui rischi tradizionali (chimico, fisico e biologico) ed emergenti (rischi psicosociali e nuove tecnologie)

3,33 (18)

Guida ed accesso all’utilizzo delle fonti in materia di salute e sicurezza sul lavoro ai fini dell’attuazione dei principi del d.lgs. 81/2008 e della preparazione della futura classe lavorativa e dirigente

3,19 (19)

 

Gruppo di ricerca e supporto:

  • Marta Petyx
  • Alba Rosa Bianchi
  • Giuliana Buresti
  • Grazia Fortuna
  • Alfredo Paradisi
  • Bruna Maria Rondinone
  • Sergio Iavicoli

Il volume “Ergonomia a scuola - A scuola di ergonomia” propone un progetto educativo sull'ergonomia scolastica ideato per fornire agli insegnanti delle scuole primarie strumenti didattici che, facendo leva sulla creatività dei bambini, siano in grado di sensibilizzare gli alunni sui problemi derivati da posture scorrette e comportamenti ergonomici sbagliati. Il prodotto è strutturato in quattro moduli informativi/formativi su: il mal di schiena e la colonna vertebrale, lo zainetto, il banco di scuola e la postazione al videoterminale. Conclude il volume un modulo didattico con esercizi ginnici da poter eseguire in classe e alcune proposte operative (ludico/didattiche) per la valutazione finale dell’intero programma educativo.

La sperimentazione del progetto e i questionari

In relazione al volume “Ergonomia a scuola - A scuola di ergonomia” è stata condotta una sperimentazione e validazione del progetto educativo nelle classi di scuola primaria.

La sperimentazione, effettuata con la collaborazione dei docenti, ha visto la realizzazione delle seguenti fasi:

  • lettura a cura del docente del volume “Ergonomia a scuola - A scuola di ergonomia”;
  • compilazione del questionario pre-intervento da parte del docente (Parte A);
  • compilazione del questionario pre-intervento da parte di ciascun alunno;
  • sperimentazione in classe attraverso l’utilizzo di uno o più dei cinque moduli formativi disponibili;
  • verifica dell’apprendimento e del gradimento con questionari post-intervento compilati da ciascun alunno;
  • compilazione del questionario post-intervento da parte del docente che ha eseguito il programma educativo, al fine di valutare la chiarezza del progetto e la fattibilità delle attività proposte (Parte B).

I docenti che hanno partecipato hanno avuto a disposizione il materiale del progetto (volume pdf, supporti multimediali e cartacei) e i questionari disponibili a fondo pagina nella sezione dedicata.

I risultati

La sperimentazione e validazione del progetto educativo ha coinvolto 14 realtà scolastiche della Sardegna e del Veneto (64 docenti e 1176 alunni). Dei 64 docenti coinvolti nello studio, 42 hanno portato a termine la sperimentazione. Sul totale docenti, il 98% ha incrementato le proprie competenze in materia di ergonomia scolastica; il 95% ritiene i moduli formativi proposti adeguati al target.

Nei 1176 alunni che hanno partecipato alla sperimentazione, il confronto tra le fasi pre-post ha evidenziato un incremento delle conoscenze sui quattro moduli formativi. Particolarmente significativo risulta l’aumento di risposte corrette al post test del modulo formativo sull’uso dello zaino: calcolo del peso massimo ammissibile dello zainetto (+44%), corretto riempimento (+19%), caratteristiche di sicurezza (+28%), corretta sequenza per indossarlo (+21%).

Il confronto tra le diverse realtà scolastiche in materia di ergonomia conferma l’importanza di avvicinare i giovani a tematiche di salute e sicurezza, con modalità didattiche che valorizzino sia la conoscenza teorica che l’esperienza, e forniscano ai docenti efficaci strumenti di prevenzione per una corretta percezione dei rischi e l’assimilazione di comportamenti sani e sicuri.

 

Gruppo di ricerca e supporto:

  • Marta Petyx  
  • Grazia Fortuna
  • Sandra Manca
  • Adriano Papale

Questionari per docenti e alunni

Nozioni Operative per il Rischio da Sostanze CHImiche. Progetto per la promozione della cultura della salute e sicurezza a scuola in relazione alla manipolazione di agenti chimici.

Gli effetti sulla salute che possono registrarsi a seguito di esposizione ad agenti chimici sono i più diversi, fortemente condizionati dal tipo di agente chimico con cui si viene in contatto e dalle condizioni espositive che si realizzano.

Considerata la numerosità delle sostanze chimiche commercializzate in Europa (ad oggi registrate alla European Chemical Agency- ECHA circa 23.800 sostanze) e in particolare la presenza di circa 8000 agenti chimici che possiedono caratteristiche di pericolosità, l’esigenza di tutelare i lavoratori, risulta certamente più che necessaria oltre che opportuna.

Partendo da questo la campagna europea lanciata dalla European Occupational Safety and Health Agency- EU-OSHA per il biennio 2018/19, mirava a sensibilizzare in merito ai rischi posti dalle sostanze pericolose nell’ambiente di lavoro e a promuovere una cultura di prevenzione di tali rischi. Il progetto di promozione della cultura della sicurezza a scuola, nella manipolazione di agenti chimici è stato inserito all’interno della Campagna europea, considerando la possibilità di rivolgere un piano di formazione a “lavoratori” inesperti, come possono essere considerati gli studenti.

Attività progettuale

Il progetto è stato realizzato nell’ambito del piano triennale per la ricerca istituzionale 2019-2021, a cura del Laboratorio di sorveglianza sanitaria e promozione della salute del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail. Lo scopo è stato quello di promuovere e diffondere nella scuola l’educazione e la cultura della prevenzione dei rischi da agenti chimici, in particolare nelle attività dei laboratori scolastici in cui si utilizzano a vario titolo agenti chimici.

L’obiettivo principale è stato supportare l’Istituto scolastico, ed i docenti da questo delegati, nelle attività di formazione e informazione degli studenti rispetto alle misure di prevenzione e protezione, sia generali che specifiche, necessarie in caso di agenti chimici.

Obiettivo correlato è stato rendere autonomi gli studenti nell’identificazione dei pericoli presenti, nella gestione della manipolazione sicura degli agenti chimici e nell’adozione delle corrette misure di prevenzione e protezione.

La sperimentazione del progetto

È stato coinvolto un Istituto superiore ad indirizzo biotecnologico. I destinati del percorso sono stati:

  • i docenti delle materie scientifiche e i tecnici che si occupano delle attività di laboratorio ed esercitazione, per illustrare il percorso didattico che si intendeva proporre ai ragazzi e valutare congiuntamente criticità ed elementi di maggiore interesse, anche in ottica di definire contenuti e metodi che potessero poi essere utilizzati dagli stessi docenti per la formazione degli studenti (formazione formatori). A questi è stato proposto un seminario di 3 h.
  • gli studenti dei primi due anni, per un inquadramento basilare del concetto di rischio e buone prassi di lavoro in sicurezza. Ai discenti sono state proposte 2 giornate di 2 ore ciascuna, con illustrazione degli argomenti di interesse ed esercitazioni in laboratorio
  • gli studenti degli ultimi tre anni ad indirizzo “Chimica, materiali e biotecnologie”, per il richiamo dei concetti base di rischio e buone prassi oltre ad approfondimenti in tema di gestione rifiuti e ambienti di lavoro potenzialmente a rischio. Ai discenti sono state proposte 3 giornate di 2 ore ciascuna, con illustrazione degli argomenti di interesse ed esercitazioni in laboratorio.

Il percorso didattico si è articolato in un ciclo di seminari in cui sono state fornite nozioni operative, quindi non soltanto lezioni frontali ma anche esempi e considerazioni pratiche, per la gestione dei rischi potenziali provenienti dagli agenti chimici.

In particolare gli argomenti trattati sono stati:

  • Inquadramento normativo con particolare attenzione ai diritti e doveri dei lavoratori, alla classificazione di pericolosità degli agenti chimici e a concetti base di tossicologia e esposizione, rischi per la salute e la sicurezza.
  • L’identificazione del rischio chimico attraverso gli strumenti a disposizione: etichettature e scheda dati di sicurezza.
  • Procedure di sicurezza: cosa controllare e valutare prima di iniziare ad utilizzare agenti chimici e nelle normali attività di laboratorio (cappe, bombole di gas, attrezzature e dispositivi)
  • I dispositivi di protezione, collettiva e individuale, la segnaletica di sicurezza
  • La gestione dei rifiuti di laboratorio come potenziale fonte di rischio.

È stato deciso di associare anche uno studio di percezione del rischio per gli studenti, per comprendere anche l’elemento psicologico di approccio al rischio specifico.

Per ottimizzare la formazione l’aula non doveva contenere più di 30 ragazzi.

Verifica di apprendimento e valutazione dell’azione formativa

Per la valutazione dell’efficacia dell’azione formativa si è provveduto alla somministrazione di un questionario di ingresso ai discenti; successivamente, al termine del percorso seminariale e esercitativo si è provveduto nuovamente alla somministrazione dello stesso questionario con richiesta, ai ragazzi, di mostrare quanto acquisito operativamente in laboratorio con simulazioni di azione.

Similmente è stato somministrato un questionario di percezione del rischio in entrata e uno al termine del percorso formativo, che consisteva nella General Risk Propensity Scale -GriPS- [Zhang et al, 2019], finalizzata a valutare il livello di propensione generale al rischio degli studenti coinvolti e alcune domande relative alla percezione della capacità di ciascuno studente di gestire adeguatamente i rischi da agenti chimici presenti nel laboratorio. Queste domande mirano a cogliere il senso di competenza generale dello studente nel gestire i rischi presenti nel laboratorio infine un’ultima serie di domande sul senso di responsabilità percepita rispetto al valore dei propri comportamenti per la sicurezza sia propria che altrui.

Il progetto è iniziato nel settembre 2019, ha visto una prima fase di operatività fino a febbraio 2020, coinvolgendo circa 100 ragazzi. Dopo la battuta di arresto dovuta all’emergenza pandemica si prevede il ritorno nelle aule nell’a.s. 2021/2022.

 

Gruppo di ricerca e supporto

  • Lidia Caporossi
  • Maria Pia Gatto
  • Valentina Rosa
  • Bruno Papaleo

Il progetto “Sicuri si diventa: a scuola di sicurezza nei percorsi di alternanza scuola lavoro” è stato realizzato con l’obiettivo di sperimentare, attraverso l’analisi delle esigenze e la partecipazione diretta degli studenti e dei docenti, un modello di co-costruzione di interventi formativi relativi ai percorsi per l’orientamento e le competenze trasversali sul tema della salute e sicurezza su lavoro nell’ambito di tre settori a rischio medio-alto: costruzioni, agricoltura e manifatturiero.

Dopo le prime fasi di condivisione, studio e sperimentazione, i partner di Sicuri si diventa e gli istituti scolastici coinvolti hanno realizzato un prodotto didattico che utilizza il linguaggio del videogioco, attraverso il quale gli studenti vengono stimolati ad acquisire abilità finalizzate ad individuare i rischi e a risolvere positivamente situazioni problematiche adottando decisioni in modo consapevole e costruttivo.

Il progetto di ricerca è stato realizzato nell’ambito del Bando di ricerca discrezionale 2016-2018 Inail, BRiC 2016 (ID48) dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail e dal Dipartimento di scienze politiche e sociali, Alma Mater Studiorum Università di Bologna in collaborazione con tre Aziende sanitarie locali (Ausl di Modena, Asue Marche, Ausl di Viterbo).

Il progetto è articolato in 5 fasi:

  • L'analisi delle esigenze formative dei giovani in materia di prevenzione dei rischi per la salute e la sicurezza nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento;
  • Il coinvolgimento partecipativo di sette Istituti Scolastici per meglio comprendere e costruire metodologie adatte a promuovere la consapevolezza dei giovani rispetto ai rischi per la salute e la sicurezza presenti sul lavoro;
  • L’ideazione di uno strumento didattico innovativo e multimediale sulla base delle indicazioni emerse dai giovani e dai loro docenti;
  • La sperimentazione dello strumento e la verifica dell’efficacia dello stesso;
  • La divulgazione dei risultati e la promozione del prodotto multimediale.

La sperimentazione del progetto

I sette istituti scolastici delle province di Fermo, Modena e Viterbo sono stati parte attiva del processo di produzione e sperimentazione partecipata dei pacchetti formativi.

I docenti, grazie a interviste e incontri diretti, e gli studenti, attraverso la realizzazione di Word Cafè, e la somministrazione di interviste e questionari, hanno partecipato attivamente all'individuazione delle esigenze formative e delle modalità tematico-linguistiche più adatte a fornire uno strumento educativo per la fascia di età interessata.

Gli studenti sono stati coinvolti in tutte le fasi di progettazione e sviluppo del videogioco e in un pre-test dello stesso al fine di migliorarne le caratteristiche tecniche, grafiche e l'efficacia formativa.

Il videogioco

Sicuri di diventa è un videogioco di tipo gestionale ed è ambientato in uno scenario 3D visto dall’alto che riproduce in modo semplificato i tre ambienti produttivi (costruzioni, agricoltura e manifatturiero). La grafica è ispirata ed è in linea con i principali prodotti game destinati ai ragazzi. Il videogioco, che può essere utilizzato in modalità cooperativa o competitiva, giocato individualmente o in team, si basa sulla responsabilizzazione del giocatore, che impersona il responsabile junior della sicurezza e propone una sfida in cui si ottengono punteggi in funzione dell’abilità nel tutelare e mettere in sicurezza i lavoratori, evitando gli infortuni. Lo scopo è quello di evidenziare come l’applicazione delle regole non comporti una perdita di tempo o di guadagno, ma anzi attraverso la tutela dei lavoratori favorisca l’efficienza e la crescita dell’azienda.

Il videogioco è disponibile al link sotto riportato, in versione desktop, da giocare online su PC, o come App da scaricare su smartphone Android. A completamento degli strumenti a disposizione, è stato realizzato un tool kit per insegnanti e formatori, con spunti e indicazioni utili a introdurre il videogioco nel contesto di formazione in aula, ma anche per favorirne l’uso individuale o di gruppo e per la realizzazione di contest. Il manuale presenta gli obiettivi del gioco, una panoramica sulle dinamiche alla base del videogame, una spiegazione dei testi che compaiono nel gioco, alcune idee sui possibili utilizzi del gioco per la formazione, i settori e le lavorazioni incluse nel gioco.

I risultati

Lo studio ha confermato che gli elementi educativi possono essere integrati nei videogiochi per essere acquisiti dai giocatori durante il gioco stesso e che le modalità formative innovative, essendo più vicine ai linguaggi e ai processi cognitivi ed emotivi dei giovani, assumono un ruolo rilevante nel processo dell’apprendimento.

Il videogioco è stato presentato e diffuso in numerosi convegni e manifestazioni fieristiche tra i quali Maker Faire anno 2020, JOB&Orienta anni 2019 e 2020, Ambiente Lavoro anno 2019.

 

Gruppo di ricerca e supporto Inail

  • Sara Stabile
  • Emma Pietrafesa
  • Rosina Bentivenga

 

Gruppo di ricerca Bric ID 48

  • Pina Lalli, Gaia Farina, Claudia Capelli - Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Dipartimento di scienze politiche e sociali
  • Mara Bernardini, Manuela Lamberti - Ausl di Modena, Dipartimento di Sanità Pubblica
  • Augusto Quercia, Michela Grifoni, Giancarlo Napoli - Ausl di Viterbo, U.O.C. Pre.S.A.L
  • Tiziano Ficcadenti - Asur Marche, A.V.4 di Fermo

Progetto di ricerca per la promozione della rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce nelle scuole (BLSD)

A scuola di RCP. Rianimare Ci Piace! è un percorso di formazione sperimentato dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro ed ambientale (laboratorio di Sorveglianza sanitaria e promozione della salute) nelle scuole primarie e secondarie per diffondere tra i docenti e gli alunni la conoscenza delle manovre di RCP (Rianimazione Cardio Polmonare), l’uso del defibrillatore e la disostruzione delle vie aeree. Obiettivo principale è rendere la scuola il più possibile autonoma nell’insegnamento delle manovre salvavita, addestrando un gruppo selezionato di docenti a formare a loro volta gli studenti.

Lo sapevi che…

  • Ogni anno circa 60.000 persone in Italia sono colte da arresto cardiaco improvviso, non necessariamente con patologia cardiaca nota.
  • L’intervento tempestivo entro pochi minuti dall’arresto cardiaco aumenta sensibilmente le probabilità di sopravvivenza (dopo nove minuti dall’arresto cardiaco se pratichi il massaggio cardiaco la probabilità di sopravvivenza è del 30%, con l’uso del defibrillatore semiautomatico aumenta al 60%)
  • Raramente i soccorsi avanzati (112-118) arrivano nei tempi necessari e quindi è fondamentale che le persone intorno alla vittima intervengano tempestivamente.
  • Per imparare le manovre salvavita e l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico sono necessarie poche ore di formazione.

Quale modo migliore di apprendere una competenza così importante nella vita se non imparandola a scuola? Non lo diciamo solo noi dell’Inail!

  • L’uso del defibrillatore semiautomatico in sede extraospedaliera è consentito, secondo la legge 3 aprile 2001 n. 120, anche al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare.
  • La Dichiarazione World health organizzation (Who) «kids save the life» raccomanda due ore di formazione sulla rianimazione cardiopolmonare all’anno nei programmi di tutte le scuole del mondo per i ragazzi a partire dall’età di 12 anni
  • Le linee di indirizzo del Miur e del Ministero della salute definiscono le attività di formazione sulle tecniche del primo soccorso in attuazione riforma della “buona scuola” (art.1 comma 10 della legge 107 del 2015)
  • La Legge 4 agosto 2021 n. 116 (art.1) prevede un programma pluriennale per la diffusione e l’utilizzazione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni con priorità per le scuole di ogni ordine e grado e per le università.

Il percorso formativo
Il progetto è rivolto ai docenti e agli studenti di istituti di ogni ordine e grado.

Scuola primaria

Primo anno
FASE 1 – coinvolgimento del Dirigente scolastico e condivisione dell’obiettivo del progetto e dell’impegno richiesto.
FASE 2 – corso di formazione per esecutori di BLSD - Basic Life Support and Defibrillation (5h) rivolto ai docenti.
FASE 3 – selezione di un gruppo di docenti motivati a proseguire il percorso e nomina di un referente di progetto per mezzo del Dirigente scolastico
FASE 4 – corso educatori (2h) rivolto al gruppo di docenti selezionati per illustrare e consegnare il materiale didattico specifico (albi illustrati, favole e giochi, video) che utilizzeranno per formare gli studenti.
FASE 5 – i docenti educatori organizzano autonomamente dei laboratori rivolti agli studenti.
Anni successivi
FASE 1 – retraining del team di docenti educatori
FASE 2 – i docenti educatori organizzano autonomamente dei laboratori rivolti agli studenti.

Scuola secondaria di primo grado

Primo anno
FASE 1 – coinvolgimento del Dirigente scolastico e condivisione dell’obiettivo del progetto e dell’impegno richiesto.
FASE 2 – corso di formazione per esecutori di BLSD - Basic Life Support and Defibrillation (5h) rivolto ai docenti.
FASE 3 – selezione di un gruppo di docenti motivati a proseguire il percorso e nomina di un referente di progetto per mezzo del Dirigente scolastico.
FASE 4 – corso educatori (2h) rivolto al gruppo di docenti selezionati per illustrare e consegnare il materiale didattico (slide, video, locandine) che utilizzeranno per formare gli studenti.
FASE 5 – i docenti affiancano gli istruttori di BLSD INAIL durante la formazione delle manovre salvavita agli studenti in modalità “mass training”.
FASE 6 – i docenti formano autonomamente gli studenti in modalità “mass training” con la supervisione degli istruttori di BLSD INAIL.
Anni successivi
FASE 1 – retraining del team di docenti educatori.
FASE 2 – i docenti formano autonomamente gli studenti in modalità mass training.

Scuola secondaria di secondo grado

Primo anno
FASE 1 – coinvolgimento del Dirigente scolastico e condivisione dell’obiettivo del progetto e dell’impegno richiesto.
FASE 2 – corso di formazione per esecutori di BLSD - Basic Life Support and Defibrillation (5h) rivolto ai docenti.
FASE 3 – selezione di un gruppo di docenti motivati a proseguire il percorso e nomina di un referente di progetto per mezzo del Dirigente scolastico.
FASE 4 – corso educatori (2h) rivolto al gruppo di docenti selezionati per illustrare e consegnare il materiale didattico (slide, video, locandine) e l’approccio alla formazione pratica delle manovre salvavita con l’utilizzo di manichini mezzo busto.
FASE 5 – i docenti formano autonomamente gli studenti con la supervisione degli istruttori di BLSD INAIL utilizzando i manichini mezzo busto.
Anni successivi
FASE 1 – retraining del team di docenti educatori.
FASE 2 – i docenti formano autonomamente gli studenti utilizzando i manichini mezzo busto.

Competenze Scuola primaria
(laboratori)
Scuola secondaria di primo grado
(mass training)
Scuola secondaria di secondo grado
(manichini mezzo busto)
Cos’è un arresto cardiaco
Valutazione dell’ambiente
Valutazione coscienza
Valutazione respiro
Chiamata al 112/118
Massaggio cardiaco
Insufflazione    
Uso del DAE    
Disostruzione
Posizione laterale di sicurezza


Verifica dell’apprendimento
La verifica dell’adeguatezza ed efficacia della formazione è stata condotta su 117 alunni sottoposti a due skill test pratici subito dopo il corso e dopo sei mesi. Agli alunni è stato chiesto di simulare un intervento pratico sul manichino. I risultati ottenuti dal gruppo di alunni formati dai docenti sono stati comparati con i risultati ottenuti dal gruppo formato dagli istruttori Inail.
Lo studio statistico, condotto con il software SPSS® 25.0 (IBM® Corporation, New York, NY, USA), ha confermato l’ipotesi che docenti opportunamente formati sono in grado di insegnare le manovre di BLSD ai ragazzi. Per quanto attiene la sequenza delle manovre le differenze riscontrate tra i due gruppi di formati, seppur presenti in minima parte, tendono a scomparire nel corso del tempo (a distanza di sei mesi). Rimangono alcune differenze nel caso di competenze molto tecniche (compressioni, numero cicli, posizioni delle mani) sulle quali eventualmente soffermarsi di più nella fase formativa dei docenti e nei successivi retraining.

Per quanto riguarda gli aspetti motivazionali, durante il focus group a fine progetto, al quale hanno partecipato tutti gli otto docenti, è stata espressa all’unanimità la volontà di portare avanti la formazione. In generale i docenti si sentono confortati dalla presenza del personale medico e ritengono che anche gli alunni siano più motivati ad apprendere. Altre iniziative parallele portate avanti negli anni scolastici hanno confermato la motivazione dei docenti e del dirigente scolastico a rendere la formazione del BLSD un elemento costante e importante dell’offerta formativa: sono state improvvisate stazioni di addestramento durante gli open day rivolti ai genitori e la festa della scuola e a fine progetto è stato realizzato un cortometraggio dal titolo “Siamo tutti Jeeg Robot”, che ha partecipato alla manifestazione internazionale “Catone Film Festival” ed è stato pubblicato sui social network della scuola e dell’Inail ottenendo molte visualizzazioni.

Gruppo di ricerca e supporto
Bruno Papaleo (responsabile)
Mariangela De Rosa (referente)

In questa sezione si segnala il progetto promosso dal Ministero della salute in collaborazione con l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sul tema della prevenzione della qualità dell’aria interna nelle scuole al quale l’Inail partecipa con propri esperti che collaborano alla realizzazione del corso di formazione e-learning rivolto ai dirigenti scolastici, ai responsabili della prevenzione, al personale delle unità tecnico-amministrativo degli uffici e appalti di scuole ed enti locali e agli operatori dei sistemi di prevenzione sanitaria e ambientale.