Attività di ricerca su molteplici fattori di rischio di natura diversa presenti simultaneamente in ambiente di lavoro. Analisi delle interazioni sinergiche tra agenti di rischio con particolare focus sull’interazione sinergica tra rumore (agente fisico) e le sostanze ototossiche (agenti di rischio chimico).
L’interazione sinergica tra fattori di rischio si verifica quando, in presenza di esposizione simultanea a due o più agenti potenzialmente dannosi, gli effetti non sono semplicemente la somma di quelli dovuti a ciascun fattore di rischio.
Sono rischi che interagiscono in modo sinergico, ad esempio il rumore e i solventi ototossici (stirene, toluene, xylene). È anche di natura sinergica il danno indotto dall’esposizione simultanea a rumore e vibrazioni.
Il problema delle esposizioni multiple richiede un approccio di indagine ‘multitasking’ che vede il coinvolgimento trasversale di competenze relative a specifici fattori di rischio.
Le attività di ricerca sulle interazioni sinergiche tra rischi si concentrano in particolare su:
- Studio dell’interazione sinergica del rumore con altri agenti ototossici (solventi organici, metalli pesanti, PCBs, pesticidi, vibrazioni, micro-nanoplastiche) nell’indurre danni alla funzionalità uditiva; questo tema viene sviluppato tramite l’assessment audiologico e lo sviluppo di imaging cocleare delle emissioni otoacustiche; I biomarkers oggettivi di funzionalità uditiva saranno correlati ad altri biomarcatori quali quelli basati su matrici di espressione genica e su matrici di profilo metabolico;
- Mettere a punto metodologie e tecnologie avanzate per la misura di emissioni otoacustiche come marker precoci dell’effetto di disfunzione uditiva e altri disordini e per la misura di altri indicatori uditivi in ambienti standard (condizioni standard di pressione atmosferica) e in ambienti estremi (condizioni ipobariche e volo umano spaziale). Ci si propone inoltre di mettere a punto metodologie per la valutazione dello sforzo vocale e dell’intellegibilità del parlato soprattutto in categorie a rischio (attori, cantanti, insegnanti);
- Mettere a punto metodiche avanzate basate su tecniche di microscopia elettronica per la caratterizzazione fisica morfologico-strutturale e chimica di materiali e corpuscoli nanometrici, di inquinanti con varie granulometrie presenti in matrici sia ambientali che biologiche. In questo ambito verranno sviluppate nuove tecniche per il riconoscimento di inquinanti in tessuti biologici;
- Caratterizzazione radiometrica di sorgenti di radiazioni ottiche artificiali, comprese quelle con emissione nell’ultravioletto, come mezzo di contrasto alla pandemia e nella fase di post-pandemia per la sanificazione di ambienti, superfici e impianti. In questo ambito, ci si propone di dare un contributo nello sviluppo di sistemi di controllo dell’esposizione per la sanificazione a minimo impatto ambientale e di rischio per la salute;
- Caratterizzazione radiometrica di diverse condizioni espositive a radiazione ottica naturale, correlate alle diverse attività outdoor, finalizzata all’implementazione di modelli dosimetrici per lo sviluppo di dispositivi smart per il monitoraggio real time dell’esposizione. Si prevede inoltre lo studio di fattori di natura fisica, chimica e biologica, ambientali o di origine antropica (inclusi quelli legati al cambiamento climatico), potenzialmente in grado di amplificare i rischi connessi all’esposizione alla radiazione solare;
- Monitoraggio ambientale di inquinanti aerodispersi in ambienti di vita e di lavoro con particolare attenzione a quelli coinvolti in possibili effetti sinergici di interazione fra i diversi tipi di inquinanti e fra l’inquinamento outdoor e quello indoor, attraverso l’uso di tecniche sperimentali e modellistico-previsionali. Saranno implementate attività sperimentali per la caratterizzazione delle sorgenti indoor di nanoparticelle, comprendendo sia sorgenti di natura antropogenica che sorgenti che vedono i soggetti come carrier;
- Mettere a punto protocolli analitici e tecniche per la caratterizzazione chimico-fisica di inquinanti ambientali presenti sia in ambiente di lavoro che di vita. In questo ambito si intende approfondire la conoscenza delle modalità di generazione e dispersione di microplastiche, negli ambienti di lavoro nonché gli aspetti che possono concorrere agli effetti attribuibili alla diffusione di microplastiche nelle matrici aria e acqua, avvalendosi anche di tecniche di spettrometria Raman per la loro caratterizzazione nelle frazioni micro-nano. A tal proposito la Comunità europea ha riconosciuto nelle plastiche uno degli inquinanti più diffusi, persistenti e dannosi per tutto l’ecosistema.
In questo ambito, ed in collaborazione strutturale con altri Laboratori competenti su specifici agenti di rischio, vengono svolte diverse attività, quali:
- studi sul campo su campioni di lavoratori esposti simultaneamente a più agenti di rischio ad effetto potenzialmente sinergico;
- messa a punto di biomarkers precoci e specifici anche tramite realizzazione di sistemi di acquisizione ad hoc;
- sviluppo di metodologie modellistiche avanzate per la valutazione dell’esposizione agli agenti di rischio di popolazione e lavoratori al fine di una valutazione degli effetti sanitari ed ambientali;
- disegno sperimentale e partecipazione a test di laboratorio per effetti di tossicità da esposizione a uno o più fattori di rischio;
- messa a punto di strategie di gestione integrata del rischio negli ambienti di lavoro e di vita;
- partecipazione all’elaborazione di proposte normative, di norme tecniche, di linee guida e di buone prassi.
Contatti: dmil@inail.it