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Vibrazioni

La trasmissione di vibrazioni al corpo umano da apparecchiature o mezzi vibranti (ad esempio da un martello perforatore attraverso l’impugnatura, oppure da un trattore o da un carrello elevatore attraverso la seduta) può costituire una fonte di rischio per la salute, a causa delle sollecitazioni indotte negli apparati e negli organi interni.

Per questo le vibrazioni sono contemplate quale agente fisico di rischio dal “testo unico” sulla sicurezza del lavoro, il d.lgs. 81/2008 (al Titolo VIII, capo III).

Anche senza arrivare ad effetti patologici, l’esposizione a vibrazioni può arrecare disagio e disturbo nell’espletamento dei compiti lavorativi.

La "Direttiva Macchine" 2006/42/CE impone ai costruttori di dichiarare i valori delle vibrazioni emesse dagli utensili portatili e dalle macchine.

È importante considerare che le vibrazioni, avendo una direzione di oscillazione, hanno natura vettoriale, e pertanto se ne devono considerare le componenti sui tre assi ortogonali.

“L’intensità” delle vibrazioni, nell’ambito dell’igiene del lavoro, viene misurata con la grandezza accelerazione [m/s2].

Le vibrazioni trasmesse al corpo umano, a seconda delle parti del corpo coinvolte, si distinguono in due tipologie: le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio e le vibrazioni trasmesse al corpo intero.

Le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio sono quelle che derivano da un’apparecchiatura vibrante che nell’uso normale va impugnata dal lavoratore con una o con entrambe le mani.

Le vibrazioni trasmesse al corpo intero sono quelle ricevute a bordo di macchine semoventi su gomma o su cingoli e mezzi di trasporto, attraverso sedili di guida o pianali; oppure quelle ricevute in prossimità di macchine fisse.

Il Portale Agenti Fisici (P.A.F. – www.portaleagentifisici.it, realizzato da Inail in collaborazione con: Regione Toscana, Ausl di Siena e Ausl di Modena), contiene una trattazione completa e approfondita del rischio lavorativo da esposizione a vibrazioni e delle relative misure di prevenzione e protezione.

 

Esempi di sorgenti di vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio sono attrezzature quali: martelli demolitori, ribattatrici, smerigliatrici, scalpellatori, motoseghe, decespugliatori, ecc..

I principali problemi di salute, in caso di esposizione rilevante, sono: disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici e muscolari. I disturbi di natura vascolare sono i più comuni e corrispondono generalmente alla sindrome di Reynaud o “sindrome del dito bianco”.

La norma tecnica UNI EN ISO 5349-1 fornisce una previsione di massima per l’insorgenza della sindrome di Reynaud al permanere di una data esposizione giornaliera per un certo numero di anni.

L’esposizione si calcola considerando l’accelerazione somma vettoriale delle tre componenti sugli assi cartesiani definiti dalla stessa UNI EN ISO 5349-1.

Il testo unico sulla sicurezza del lavoro (d.lgs. 81/2008) dispone che nei periodi brevi (pochi minuti) le vibrazioni trasmesse non superino il valore di 20(il valore limite sui periodi brevi).

Per l’esposizione giornaliera invece sono fissate due soglie riferite ad un periodo di esposizione di 8 ore: il valore d’azione, pari a 2,5 e il valore limite, pari a 5.

È necessario restare sempre al di sotto dei valori limite, mentre il valore d’azione rappresenta una soglia che, qualora superata, obbliga il datore di lavoro alla sorveglianza sanitaria e ad una serie di adempimenti per il controllo e la riduzione dell’esposizione alle vibrazioni.


Il Portale Agenti Fisici (P.A.F. – www.portaleagentifisici.it, realizzato da Inail in collaborazione con: Regione Toscana, Ausl di Siena e Ausl di Modena), contiene una trattazione completa e approfondita del rischio lavorativo da esposizione a vibrazioni e delle relative misure di prevenzione e protezione.

In particolare include un’estesa banca dati e una relativa guida all’uso, utile per stabilire quando e come quest’ultima possa essere utilizzata nella valutazione del rischio.

Esempi di macchine che possono trasmettere vibrazioni al corpo intero sono: escavatori, pale meccaniche, trattrici, carrelli elevatori, ecc., impiegate in edilizia, nei cantieri stradali, nelle cave, in agricoltura.

Nel settore dei trasporti sono interessati al problema autisti di camion, autobus, treni, tram, aerei, elicotteri, imbarcazioni.

Anche macchine fisse quali frantoi, vibrovagli, ecc., possono trasmettere vibrazioni al corpo dei lavoratori che stazionano in piedi su pavimenti o piattaforme solidali alle macchine e quindi vibranti di conseguenza.

In generale le vibrazioni sono prodotte dal motore dei mezzi e dal loro spostamento su una superficie; esse sono pertanto influenzate dalla superficie su cui si spostano (tanto più è accidentata e tanto maggiore è l’entità della vibrazione trasmessa al corpo), dalla velocità del mezzo, dallo stato di manutenzione delle sospensioni e anche dal tipo di sedile.

In caso di esposizione rilevante a vibrazioni trasmesse al corpo intero, i principali problemi di salute, consistono in patologie della colonna vertebrale, localizzate prevalentemente nella zona lombare, come ad esempio lombalgie, discopatie, ernie discali.

L’associazione tra l’esposizione a vibrazioni al corpo intero e l’insorgenza di patologie della colonna vertebrale è ormai nota e documentata, pur non esistendo ancora una relazione quantitativa che la descriva: la norma UNI EN ISO 2631-1 fornisce delle linee guida per gli effetti sulla salute.

L’esposizione si calcola considerando la componente assiale massima dell’accelerazione (già moltiplicata per l’appropriato coefficiente correttivo).

Il testo unico sulla sicurezza del lavoro (d.lgs. 81/2008) dispone che nei periodi brevi (pochi minuti) le vibrazioni trasmesse non superino il valore di 1,5 m/s2(il valore limite sui periodi brevi).

È necessario restare sempre al di sotto dei valore limite, mentre il valore d’azione rappresenta una soglia che, qualora superata, obbliga il datore di lavoro alla sorveglianza sanitaria e ad una serie di adempimenti per il controllo e la riduzione dell’esposizione alle vibrazioni.

Il Portale Agenti Fisici (P.A.F. – www.portaleagentifisici.it, realizzato da Inail in collaborazione con: Regione Toscana, Ausl di Siena e Ausl di Modena), contiene una trattazione completa e approfondita del rischio lavorativo da esposizione alle vibrazioni trasmesse al corpo intero e delle relative misure di prevenzione e protezione.

In particolare include un’estesa banca dati e una relativa guida all’uso, utile per stabilire quando e come quest’ultima possa essere utilizzata nella valutazione del rischio.

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