L’eccezionale gamma di applicazioni di tali tecnologie innovative intersettoriali ha ramificazioni in quasi tutti i settori della vita. I nanomateriali o i prodotti che li contengono possono possedere nuove e uniche proprietà. Gli effetti di tali proprietà sull’esposizione cui sono potenzialmente soggetti gli esseri umani e l'ambiente possono essere negativi e sono oggetto di un'intensa attività di ricerca.
Attualmente non ci sono specifici limiti di esposizione occupazionale (OEL) ufficialmente riconosciuti per i nanomateriali. Recentemente è stata adottata dall’UNI la norma ISO/TR 18673:2016 "Nanotechnologies —Overview of Available Frameworks for the Development of Occupational Exposure Limits and Bands for Nano-Objects and their Aggregates and Agglomerates (NOAAs)".
La Norma fornisce una raccolta di metodi e procedure utili per determinare i limiti e le bande di esposizione occupazionale (OELs/OEBs) per i nano-oggetti costruiti e i loro aggregati e agglomerati (NOAAs). Tali dati, come è indicato nella norma, sono utili per la gestione del rischio e della salute occupazionale. Inoltre la IARC ha in studio la valutazione per una possibile classificazione nel Gruppo 2B (possibile cancerogeno per l’uomo) per i Nanotubi di Carbonio a parete multipla (MWCNT-7) e nella categoria 3 i Nanotubi di carbonio a parete singola.
Al fine di garantire in questa fase una protezione adeguata della salute e dell’ambiente, sia a livello europeo che internazionale viene raccomandato di applicare il principio di precauzione in modo da ridurre al minimo i potenziali rischi di esposizione a nanomateriali